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A volte ritornano

Siamo passati dalla prima alla seconda Repubblica, c’è stata tangentopoli, i partiti della vecchia repubblica sono stati spazzati via,  molti politici dell’epoca hanno subito processi, alcuni  ne hanno ancora in corso (nessuna meraviglia visti i tempi della giustizia italiana). Diversi sono stati condannati, altri assolti, alcuni sono ritornati anche in politica (Alfredo Vito, Pomicino, De Michelis, Cicchitto).
Francamente però vedere in questi giorni Andreotti candidato alla Presidenza del Senato, cioè la seconda carica istituzionale del paese quanto ad importanza, mi porta a chiedermi in che razza di paese viviamo.

Anche se la mistificazione dell’informazione ha fatto passare l’idea che Andreotti sia stato assolto dall’imputazione di concorso esterno alla mafia, la realtà è ben diversa.

Dopo un iter lungo i tre gradi della giurisdizione, la  Seconda sezione penale della Cassazione assolve Andreotti, ma nelle motivazioni della sentenza si legge con chiarezza che fino agli anni ’80 risultano provati oltre ogni dubbio le frequentazioni e i rapporti organici con personaggi di spicco della mafia ( i cugini Salvo in particolare).
La corte però ritiene prescritto quel reato, in quanto con un artificio che sa tanto di scelta politica, scinde in due tempi  i rapporti di Andreotti con l’organizzazione mafiosa: prima dell'80 e dopo quegli anni. Ritenendo che per la prima parte corre la prescrizione e per la seconda il rapporto di "collaborazione" cessa.

In qualunque caso non si tratta di una sentenza assolutoria per non aver commesso i fatti ed esserne totalmente estraneo. Al contrario, quella sentenza prova che l’impianto accusatorio era più che valido e che Andreotti ha intrattenuto rapporti organici con la mafia. Non con la bocciofila di Canicattì..con LA MAFIA.

Però già dal giorno della sentenza, la notizia che passa è che Andreotti è stato ASSOLTO. Giornali, Tv, media in un tam tam ossessivo ripetono Andreotti assolto..Andreotti assolto..Andreotti assolto.

I pochi che si provano a far notare che la parte rilevante della sentenza è quella che ritiene provati senza dubbi i legami di Andreotti con la mafia, vengono zittiti ed allontanati con  fastidio. Invece di avviare una seria autocritica, sul significato vero della sentenza ( e cioè che per un certo periodo la sovrapposizione tra mafia e politica,mafia e Stato  era totale) la classe politica si spertica in auguri al senatore.
Si giunge al paradosso che la destra, e parte della sinistra, attaccano Caselli perchè "il processo era basato  su un teorema, completamente smontato dalla Cassazione". Niente di più falso, la Cassazione afferma con chiarezza che, alla luce di quanto emerso in dibattimento, era più che giustificato l'avvio di un processo a carico di Andreotti, che parte delle contestazioni, risultano dimostrate. Comunque  la sostanziale condanna lo ribadisce.
la menzogna è possibile perchè fondata su un 'altra menzogna. Cioè che Andreotti è stato assolto.

Una delle cause, sicuramente importante, è che  la TV, è controllata da un uomo solo: Berlusconi. Quest'uomo coinvolto in numerosi processi, sono anni che ha ingaggiato una battaglia per delegittimare la magistratura.

Quale occasione migliore di spacciare la condanna per assoluzione, per dare un altro colpo alla magistratura ed a Caselli in particolare.
La vicenda fa il paio con quella di Previti. Quando fu condannato per corruzione, la corte lo prosciolse da un capo minore. Ebbene le TV urlavano " Previti assolto", come se una condanna a 7 anni potesse esser spacciata per assoluzione. Ma  la destra, con  Berlusconi,  ha dimostrato ampiamente che non alcuna remora a falsificare la realtà

 

Torno alla questione presidenza del senato. in quale paese civile democratico,civile, decente si sarebbe potuto avere una candidatura del genere? In nessuno, lo sappiamo bene. In altri paesi per infrazioni banali i politici si dimettono. Qui invece pare che avere qualche condanna sia un fattore di merito.

Chiaramente il senatore Andreotti non è che per pudore, vista anche l’età, abbia rifiutato. Anzi, sta cavalcando la cosa, con buone possibilità di esser eletto. E viste le sue capacità di trescare,  la possibilità ampia di ricatti, c’è da temere che ce la possa fare inguaiando di brutto il centrosinistra ed il paese intero, che avrebbe un governo ed una maggioranza ancora più debole.

Dopo un presidente del consiglio P2ista e un governo imbottito di fratelli massoni,  si pensava di poter finalmente voltare pagina. Invece siamo punto e capo, con un mafioso alla guida del Senato.

Ed è inutile fremere di indignazione, urlare  per la rabbia di vedere le istituzioni vilipese.

La classe politica,  dimostra di essere incapace di rinnovarsi, di riformarsi, di fare pulizia al suo interno.

Ripesca il peggio della vecchia classe politica, quella maggiormente responsabile della corruzione e dell'arretratezza culturale  e morale del paese.. Non Martinazzoli, ma Andreotti. Non Tina Anselmi, ma De Michelis.

La frase che apre il sito: " Legalizzare la mafia sarà la regola del 2000" è verificata in pieno.

pummarulella 24/4/06

Gli accusatori

La motivazioni della sentenza le puoi leggere qui

                

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