E stato eletto il Presidente. Habemus
Giorgio Napolitano, il primo comunista alla carica più alta del
paese. Forse gli ex-post comunisti hanno raggiunto la piena
legittimazione. Forse è caduto per sempre quel fattore K che ha
impedito per oltre 50 anni l’alternanza , creando non pochi problemi
al paese. La strategia della tensione, i tentativi di eversione
hanno tutti come causale il fattore K, cioè l’idea che impedire ai
comunisti di andare al potere era necessario, e qualunque mezzo era
legittimo per farlo, compresa la strategia della tensione, comprese
le bombe.
Ma senza la discesa in campo di zù
Silvio sarebbe stato necessario attendere venti anni dalla caduta
del Muro e quindi della cessazione di fatto del fattore K, del mondo
diviso in due blocchi contrapposti? Io penso di no, penso che si
sarebbe compiuto molto prima. Senza Berlusconi, Occhetto e i
Progressisti avrebbero vinto le elezioni, ed il processo si sarebbe
compiuto molti prima, portando fuori il paese dalla eterna
transizione. Invece Berlusconi cavalcando l’anticomunismo a
comunismo finito ha riacceso l’odio viscerale , spaccato il paese e
riportato l’Italia ad un clima da 1948.
Certo si potrebbe obbiettare che il
successo di Berlusconi è dovuto anche al fatto che l’anticomunismo
non era morto, l’odio viscerale per i rossi, che non trova
giustificazioni politiche, razionali, era ancora tutto li. Lui ha
rappresentato solo un sentimento esistente. Io dico che stava
morendo di morte naturale, la potenza mediatica del kaimano l’ha
riacceso alla grande, in maniera facile nel paese dei guelfi e dei
ghibellini, dei milanisti e degli interisti, dei settentrionali e
dei terroni.
Ma ho detto forse perché son
convinto che per la parte di Italia che vota CS questo era un non
problema. Per la restante parte, ancora abbacinata dalle Tv
berlusconiane, l’elezione di Napolitano servirà solo a confermarli
nelle loro insensate convinzioni , sostenuti in ciò dalla
propaganda berlusconiana, che si è instaurata una dittatura di
sinistra, che hanno occupate tutte le poltrone come in un regime.
Che siamo alla dittatura dei “rossi”. Eppure quella stessa parte
che ora chiede il rispetto per se, che è metà del paese, a parti
invertite non ha avuto rispetto per quelli che il loro capo ha
definito ciglioni. Lui che aveva occupato tutto l’occupabile,
godendo in più di un controllo totale sull’informazione e di un
potere economico enorme.
C'è un altro motivo per cui l'elezione
di Napolitano non risolverà il problema. Non in Italia, visto che in
Europa il ri8sultato è stato raggiunto, come si legge dalle
dichiarazioni di giornalisti e politici influenti. Se Berlusconi
riconoscesse Napolitano come il compimento della piena
legittimazione degli ex comunisti, perderebbe la maggiore arma che
ha per sostenere il suo potere. ha fondato FI sull'anticomunismo,
che è stato il cavallo di battaglia di tante campagne elettorali,
sue e di gran parte della destra. Riconoscere la fine del comunismo,
significa disconoscere le ragioni fondanti della destra, è per un
uomo attento al potere personale più che all'interesse collettivo,
ciò non accadrà mai.
Stiamo vedendo quanto ciò sia vero,
nella campagna elettorale per le prossime amministrative, il cui
leit motiv è che se i comunisti vincessero anche nelle grandi città,
la dittatura, il regime sarebbe pienamente compiuto.
Se per certi versi è "normale" che la
destra e Berlusconi si comportino cosi, non lo è altrettanto
l'arrendevolezza della sinistra. da elettore mi i stupisce la
pochezza dei nostri leaders, la sottovalutazione del fenomeno, l'incapacità
di lettura politica dello schema messo in piedi dalla destra, e mi
stupisce la mancanza di risposte, quasi si avesse vergogna della
propria storia.
Abbiamo avuto al governo ministri
della Lega, che è stata cacciata dal gruppo dell’europarlamento, per
razzismo. Un ministro come Bossi che dichiarò che con la bandiera
italiana ci si puliva il culo. Castelli, ministro pure lui, che
saltava fuori da Montecitorio al grido “chi non salta italiano è”.
Calderoli, altro ministro, che mostrava magliette offensive in TV
che provocavano una rivolta nei paesi arabi esponendo il paese al
rischio di attentati.
E che dire di Tremaglia nostalgico di
Salò? E delle alleanze della destra con Rauti e Romagnoli?
Delle dichiarazioni su Mussolini come il più grande statista del
secolo? Ai fascisti sono bastati 12 anni, un po’ di acqua sporca di
Fiuggi, un maquillage di facciata per sentirsi ed essere pienamente
accettati. Intanto assistiamo senza scomporci a giocatori che fanno
il saluto romano.
Le continue e stupide aperture al
revisionismo storico di esponenti della sinistra (penso a Violante)
hanno prodotto un effetto paradossale. I comunisti che hanno
contribuito a liberare il paese dal nazifascismo, che hanno scritto
la costituzione e l’hanno difesa negli anni bui del terrorismo, si
vergognano del loro passato e chiedono legittimazione ai fascisti
che hanno instaurato per vent’anni una dittatura sanguinosa?
Perché è successo? Per l’insipienza
della classe dirigente della sinistra, che non ha avuto il
coraggio, la forza, la capacità di rivendicare un passato
assolutamente limpido ( per quanto riguarda il PCI, perché è di
quello che parliamo e non del PCUS) opponendo con forza il rifiuto
alla legittimazione dei post fascisti.
Questa andava accettata almeno alla
pari. Invece ci si è svenduti per niente.
All’uso della parola comunisti, andava
ripristinata con vigore la parola fascisti.
Andava denunciato in Europa un
ministro come Tremaglia. Andavano denunciate le alleanze di
Berlusconi con Rauti, Romagnoli, e le formazioni di estrema destra.
Ma anche su questo, come su tutto il resto la sinistra si è fatta
dettare l’agenda da Berlusconi, andando sempre a rimorchio,giocando
sempre in difesa, senza un'dea,
un ‘iniziativa forte.
Allora io credo che Napolitano non
chiuda nessun cerchio. Per le persone con un po’ di cervello quel
cerchio era chiuso da tempo, da quando Berlinguer prese le distanze
dal Pcus, da quando con il compromesso storico il PCI si erse a
difesa delle Istituzioni democratiche. Per gli altri non c’è
Napoletano che tenga, dato che l’odio anticomunista non è un fatto
dettato da ragioni storiche, politiche, razionali, ma da un odio
viscerale, da tifosi direi, cosi come gli antijuventini odiano la
squadra più titolata d’Italia.
In Italia dovrebbe esserci un odio
naturale verso i fascisti, perché la storia ci dice che la dittatura
vera fu instaurata da questi, mentre furono i “rossi” a liberare
l’Italia consentendo che si arrivasse alla democrazia.
Invece assistiamo ad esponenti di
sinistra che pigliano lezioni di democrazia da un tronfio Fini,
quello che Craxi definì un vuoto incartato di niente, colui il quale
da Costanzo disse che un maestro omosessuale non poteva insegnare. A
proposito del quale Biagi disse: " Non dice niente, ma lo dice
bene". Quello che gode di ottima immagine ed è considerato un gran
politico, perchè viene bene in televisione, ma per cinque anni ha
continuato a fare il lacchè di B dicendo tutto ed il contrario di
tutto. senza mai una posizione che non fosse strumentale
all'apparire in TV ( come il voto agli immigrati). insomma i Ds,
molti di sinistra prendono lezioni di democrazia e di politica da
tale vuoto incartato di niente.
Spero che l’elezione di napoletano
serva almeno a far ritrovare un po’ di orgoglio ai supposti leaders
dei DS, che non debbano finalmente più vergognarsi di una storia in
fondo nobile, comunque democratica, comunque sicuramente più pulita
del piduista Berlusconi e dei nipotini del duce.
pummarulella 11/5/06 |