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Stupid white man

 

Nelle due pagine seguenti vi propongo due capitoli entrambi tratti dal libro di M. Moore " Stupid white Man".  Se non avete voglia di leggervi il libro, almeno leggetevi i capitoli sotto. Sono sicuro che molti dopo correranno a comprarlo. Lo stile di Moore è talmente accattivante e seducente da catturare il lettore. Almeno quello che lo legge con mente aperta, che ha dubbi sulla veridicità delle balle quotidianamente propinateci, che guarda alla realtà con occhio critico.

questo genere di lettore, spesso leggendo alcuni dati sobbalzerà dalla sedia, o dalla poltrona, chiedendosi come è possibile continuare a non ribellarsi e ricorrere a  nodosi bastoni (metaforici !!!) per liberarsi dei cialtroni che stanno in giro e controllano le nostre vite.

buona lettura

by pummarulella

 

 

Sono seduto in un aeroporto del Michigan in attesa del mio volo della American Airlines per Chicago, un uomo in uniforme si siede accanto a me e ci mettiamo a parlare.

Vengo a sapere che e proprio un pilota, dell'American Airlines - o per essere più precisi, dell'American Eagle, la compagnia aerea per pendolari dell'American Airlines, che al pari di tutte le linee per pendolari di questi tempi sta aggiungendo ulteriori aerei alla sua flotta per voli inferiori alle due ore. Questo penso che faccia risparmiare un sacco di soldi alla società madre.

Il pilota the mi ha avvicinato non deve volare sul mio aereo. Spera di riuscire a trovare un posto vuoto sul volo the attraversa il Lago Michigan.

Deve pagarsi il volo se si tratta di un viaggio personale?  gli ho chiesto.

No, mi ha risposto. « E praticamente l'unico fringe benefit che abbiamo. »

Poi mi ha rivelato che lo stipendio iniziale per un pilota dell'American Eagle era di 16.800 dollari all'anno.

Cosa? Gli ho chiesto, certo di aver sentito male la cifra. Sedici testoni all'anno?'

"Esattamente" mi ha risposto il capitano. "Ed è gia tanto. Alle linee aeree pendolari della Delta lo stipendio iniziale e di 15.000 dollari per un pilota; alla Continental Express a sui 13.000 dollari."

"Tredicimila Per un capitano di un volo commerciale? Mi sta prendendo per i fondelli?"

"No, non sto prendendo per i fondelli nessuno. C'e di peggio. Nel primo anno da pilota, devi pagarti l'addestramento al volo e le uniformi. Al netto di queste spese, finisci per metterti in tasca sui 9000 dollari."

Ha fatto una pausa perché comprendessi bene quello the aveva detto. Poi ha aggiunto: "Al lordo."

"Non posso credere a quello che sto sentendo"

La mia voce adesso aveva assunto un livello tale da attirare l'attenzione degli altri attorno a noi.

"Mi creda". Mi assicurò "Uno dei nostri piloti il mese scorso ha finito per andare all'ufficio dell'assistenza pubblica e ha dovuto fare la richiesta per avere buoni alimentari. Senza scherzi. Con quattro figli e con il suo livello di stipendio di pilota aveva diritto a richiedere l'assistenza pubblica. L'American lo ha scoperto e ha emesso una circolare che diceva the era proibito ai piloti di fare la richiesta per i buoni alimentari o per l'assistenza pubblica - anche se ne aveva diritto! Chiunque avesse fatto la richiesta sarebbe stato cacciato".

"Per cui adesso il mio collega non fa the passare dal centro distribuzione alimentari quando torna a casa. Lì non ti chiedono niente che debba poi essere comunicato all'American Airlines."

Fino a quel giorno pensavo di aver ormai sentito di tutto. Ma quella storia era più che spaventosa. Non avevo più intenzione di salire su quell'aereo. Vedete, noi umani abbiamo qualcosa, degli istinti animali primordiali alla sopravvivenza - e uno di quegli istinti, the probabilmente risale ai bei tempi degli uomini delle caverne, dice: Mai, ripeto mai, farti pilotare in volo per l'aria da qualcuno the guadagna meno di uno dei ragazzini della Taco Bell.

Sono salito sull'aereo, ma solo dopo essermi convinto the quel tipo doveva avermi detto delle grandi palle. Come potevo altrimenti mettere a rischio la mia vita in quel modo? Ma la settimana successiva ho fatto qualche telefonata e ho preso delle informazioni. Con mio sommo orrore ho scoperto che le cifre del pilota erano vere. Mentre i capitani che avevano lavorato con quelle linee aeree per pendolari per un certo numero di anni si arricchivano alla grande (si fa per dire: 40.000 dollari all'anno!), i novellini al loro primo anno in molti casi vivevano al di sotto della soglia di povertà.

Non so voi, ma per quanto mi riguarda voglio che le persone che mi guidano alla disfida della più potente forza della natura - la gravità - siano soddisfatte, contente, fiduciose e ben pagate. Anche sui grandi jet delle aerolinee più importanti, gli assistenti di volo - un altro gruppo di lavoratori il cui addestramento può un giorno rivelarsi decisivo per salvarci la vita - hanno uno stipendio iniziale tra i 15.000 e i 17.000 dollari all'anno. Quando sono a 10.000 metri non voglio che le menti dei piloti o degli assistenti siano alle prese con problemi del tipo: come fare a essere certi di non scoprire la sera di ritorno a casa che la luce e il riscaldamento sono stati tagliati, oppure che razza di tripli salti mortali dovranno fare per riuscire a pagare l'affitto. E qual e la lezione per noi, il pubblico che vola? Siate gentili con le persone che devono ricorrere all'assistenza pubblica   potrebbero essere proprio loro a pilotare il vostro volo per Buffalo.

Per tutta la prima meta del 2001 i piloti della Delta Connection hanno scioperato. Quegli schifosi e avidi bastardi dei sindacati chiedevano nientepopodimenoche 20.000 dollari come stipendio iniziale per i loro piloti. Ma la Delta ha detto di no e l'interruzione del lavoro e proseguita per mesi. Viene da pensare che, insomma, nel pieno del boom economico - e visto che a volare spesso sono persone benestanti  non dovrebbero esserci problemi a concedere ai piloti uno stipendio che permetta loro di concedersi qualcosa di meglio delle scatolette di cibo per i cani. (In passato quando salivo su un aereo facevo una "annusata di controllo" per vedere se i piloti avevano bevuto; d'ora in poi passando davanti alla cabina di pilotaggio dare un'occhiata per individuare eventuali avanzi di Ciappi o di Friskies.) Dopo avere supplicato di poter ottenere almeno le briciole della tavola, i piloti della Delta Connection han finito per avere i loro 20.000 dollari all'anno.

A questi piloti - e al resto del pubblico - viene detto che l'economia non va poi tanto bene, che c'e stata una forte contrazione, che non ci sono più profitti, che la borsa e a malpartito, e che, per quanto Mr Greenspan continui a far scendere i tassi d'interesse, la situazione resta brutta.

E ci sono cifre che di certo avvalorano questi proclami. In media ogni settimana circa 403.000 americani compilano nuove dichiarazioni di disoccupazione. Centinaia di imprese annunciano massicci tagli al personale. Migliaia di start-ups nei nuovi settori dell'high-tech-dot-com hanno tirato le cuoia. Le vendite di auto diminuiscono. I venditori al dettaglio hanno avuto un Natale terribile. Da Silicon Alley a Silicon Valley tutti stanno tirando la cinghia.

E noi ci siamo cascati.

Non c'e nessuna recessione, amici. Nessuna contrazione. Niente tempi grami. I ricchi stanno sguazzando felici nel bottino che hanno accumulato nei due decenni scorsi e ora vogliono essere certi che nessuno di voi se ne salti fuori a chiedere la sua fetta di torta.

I ricchi stanno facendo di tutto per convincervi che fareste bene a non chiedere la vostra parte perche  be', all'improvviso non ce n'e più per nessuno!  Una sera dopo l'altra i media di cui sono i proprietari vi raccontano una triste storia via l'altra, sull'ultima Internet company che e andata in malora, o su un fondo comune d'investimento che ha perso tutto, o su quel tale che aveva investito nel NASDAQ che ha tirato le cuoia. Oggi l'indice Dow Jones ha perso più di 300 punti. La Lucent Technologies ha annunciato altri 15.000 licenziamenti. La fusione tra la United e la U.S. Airways non si farà, la General Motors sta ammazzando l'Oldsmobile, e adesso sta saltando fuori che nemmeno il tuo piano di pensionamento e tanto al sicuro. Roba brutta, no?

Oh, e tutto vero. Non vi racconterebbero mai delle frottole. Perlomeno non su quei dettagli marginali che usano per manipolare le vostre paure.

Ma che dire della frottola principale, della più grossa? Quella per cui l'economia mondiale odierna sarebbe in condizioni orribili? Voglio dire, da un certo punto di vista, sembra proprio vero. Se appartenete alle fasce media e bassa della società avete ogni diritto a essere pieni di paura. Perché? Perché quelli the stanno al vertice sono ancora più spaventati. Hanno una fifa blu che adesso voi vogliate prendere parte al festino the fino a ora hanno celebrato tra Toro. Hanno paura che adesso vi mettiate a dire: "Ok, vi siete fatti i vostri yacht e le vostre case nel Sud della Francia, adesso a me cosa tocca? Che ne direste giusto di un qualcosina anche per me cosi mi posso fare una nuovo portone del garage?". L'unica cosa in grado di superare in grandezza questa loro paura e la loro meraviglia per il fatto che nessuno di voi abbia chiesto un aumento, una vacanza, o una migliore copertura delle spese per il dentista, o una percentuale qualsiasi della ricchezza eccessiva che e stata generata negli ultimi dieci anni. Non sarà mica vero che vi accontentereste di passare quattro sere a settimana a domandarvi chi vuole diventare milionario, senza mai rispondere "io!"? I pezzi grossi delle società si rosicchiano nervosamente gli unghioni aspettando che tutto ciò succeda.

Certo, i potenti lo sanno bene che e inevitabile: un giorno vorrete la vostra parte. E visto the questo non deve mai succedere,  eccoli sfoderare i loro lunghi coltelli - hanno deciso di sferrare un attacco preventivo nella speranza the voi mai nemmeno abbiate l'idea di sbirciare le loro montagne di quattrini.

 

E per questa ragione che vi licenziano, o che piangono miseria. $ sempre per questa ragione the hanno abolito il caffè gratuito - non perché non si possano permettere il caffè ma perché devono incasinarvi la mente. Hanno bisogno di tenervi in un costante stato di stress, sospetto e paura. voi POTRESTE ESSERE I PROSSIMI! Scordatevi la macchina per il caffè di marca- si salvi chi può! I capi se ne devono stare belli como­di da qualche parte a farsi le pii grasse risate della loro vita.

Ora, mi chiederete, come faccio a sapere tutto questo? Bene, vedete, io mi aggiro tra di loro. Vivo sull'isola di Manhattan, una striscia di terra larga tre miglia the e la lussuosa dimora delle elite americane. Gran parte delle soffe­renze the patite in quanto americani promanano da questo

mucchietto di beni immobili al platino accoccolato tra due fiumi inquinati. Quelli che decidono delle vostre vite vivono nel mio quartiere. Cammino per strada con loro ogni giorno. Vedo i loro figli che vengono tirati su da immigrati haitiani, e li vedo quando passano a fianco degli Uomini Invisibili che ripuliscono i loro pavimenti in marmo senza proferire verbo, sempre di fretta, sempre straimpegnati a fare quel cavolo che stanno facendo - molto probabilmente ridurre le vostre coperture assicurative o mettere i vostri posti di lavoro sul patibolo. Sono in gran forma, i capelli curati, e avidi di sangue - e il prossimo corpo su cui si accaniranno potrebbe essere il vostro!

Li ascolto quando si raccontano delle meraviglie che hanno fatto - la casa nuova nei Berkshires, il recente viaggio all'Isola di Pasqua. Non potrebbero essere più felici.

Ai tempi, quando ho traslocato nel palazzo dove vivo, es­so era occupato da artisti e drammaturghi, e da metà del cast del Saturday Night Live. C'erano giocatori di hockey dei Rangers, un ex giocatore della NFL, un cameraman, alcuni professori universitari, e alcuni anziani. Adesso, grosso modo, siamo rimasti solo noi, uno dei Rangers e il mio amico matto Barry, il cinematografaro; tutti gli altri, a quanto pare, o sono abbastanza ricchi da fare a meno di un lavoro o sono molto impegnati a incamerare gli enormi profitti delle svariate pr­prietà che posseggono in quartieri poveri, o a sgodazzarsela con i proventi di qualche fondo fiduciario, o di Wall Street o di qualche altro paese (qui a New York si limitano a controllare gli investimenti esteri della famiglia). Le società annoverate da Fortune tra le 500 più ricche sono il loro pane quotidiano. E io sono qui per dirvi che sono ben foderati e che non hanno la minima intenzione di privarsi di nulla.

Se non siete disposti a prendere le mie parole per oro colato, allora vi offro alcune statistiche neutrali e obiettive su quanto se la passano alla grande quelli dei piani alti.

  • Dal 1979 a oggi, l'uno per cento più ricco del paese ha visto aumentare i suoi stipendi del 157 per cento; quelli di voi che fanno parte del 20 per cento dei più poveri guadagnano effettivamente 100 dollari in meno all'anno (tenendo conto

dell'inflazione) rispetto a quanto prendevano agli albori dell'era Reagan.

*Le duecento aziende più ricche del mondo hanno visto i loro profitti crescere del 362,4 per cento rispetto al 1983; nel loro insieme le loro vendite ora sono superiori all'insieme del prodotto interno lordo di tutte le nazioni del mondo, tranne dieci.

*Da quando ci sono state le recenti fusioni delle quattro più importanti società petrolifere degli USA, i loro profitti hanno fatto un balzo del 146 per cento - nel pieno di quella che ci avevano detto essere una "crisi energetica".

* Nell'anno più recente di cui si abbiano i dati, quarantaquattro delle ottantadue società più importanti degli Stati Uniti non hanno pagato quel 35  % in tasse che le grandi aziende dovrebbero pagare in media. Anzi, il 17 % di esse NON ha pagato tasse - e sette di queste, General Motors inclusa, hanno suonato il diritto tributario neanche fosse un'arpa, facendo magie con le business expenses e con i crediti d'imposta finché non è stato il governo a ritrovarsi lo­ro debitore per milioni di dollari!

* Anche altre 1279 grandi società con attività di 250 milioni di dollari e oltre NON hanno pagato tasse e hanno dichiarato "assenza di reddito" per il 1995 (l'anno più recente per il quale si dispone di statistiche).

 

Ci stanno imbrogliando in così tanti modi che il semplice fatto di elencarli tutti potrebbe costarmi una denuncia per incitamento alla rivolta. Ma che importa? La Mercedes Benz, che si è continuamente rifiutata di adeguarsi agli standard di consumo e di inquinamento americani, stava venendo multata per le sue infrazioni quando se ne è saltata su con un piano astutissimo. Per gli anni 1988 e 1989 la società ha dedotto dalle sue tasse i 65 milioni di dollari che aveva dovuto sborsare per le multe in quanto "spese ordinarie sostenute ... nello svolgimento della propria attività di affari". Questo significa che voi e io abbiamo pagato 65 milioni di dollari perché un branco di ricchi potesse scorrazzare in giro in enormi eleganti auto e rovinare i nostri polmoni. Per fortuna, l’Ufficio delle Imposte era al corrente di questa trovata e l'ha respinta.

La Halliburton, la società petrolifera, ha creato una conso­ciata nelle Isole Cayman all'inizio degli anni '90. Il problema è che non c'è petrolio sulle Isole Cayman. Né ci sono raffinerie o centri di distribuzione. E allora che ci faceva lì la consociata della Halliburton? Evidentemente il governo aveva dei sospetti. Dal 1996 al 1998 sono state istruite 14 azioni legali tributarie separate contro soggetti legati alla Halliburton. In un caso il governo ha sostenuto che la Halliburton utilizzava queste consociate per evitare di sborsare 38 milioni di dollari di tasse: gran parte di queste cause sono state risolte.

E questi qua non sono i soli interessati a defraudare il governo federale. Una mezza dozzina fra le più importanti so­cietà di assicurazioni ora hanno i loro "quartieri generali" alle Bermuda: tra di esse ci sono giganti assicurativi come Chubb, Hartford, Kemper, Liberty Mutual e altre ancora. Accenture, un tempo nota come Andersen Consulting, ha recentemente "trasferito" la società alle Bermuda allo scopo di evitare di pagare le tasse. Si tratta in realtà solo di un trasferimento sulla carta, gli uffici sono ancora ai quattro angoli del paese, e ognuno si presenta al lavoro ogni mattina per fare esattamente quello che aveva sempre fatto per Andersen. Solo il "quartier generale" si è trasferito. Non vi piacerebbe svegliarvi domattina e dichiarare che anche voi vi siete "trasferiti" alle Isole Figi, anche se dalla finestra dovete sempre sorbirvi la vista di Topeka?

La rivista "Forbes" calcola che i paradisi fiscali per le società costano a noi americani medi più di 10 miliardi di dollari all'anno (e siamo noi a dover fare i conti con la differenza, pagando più tasse o perdendo servizi). La prossima volta che non potrete permettervi di far riparare la caldaia o di sostituire il computer, non avrete che da ringraziare quei grassi tipastri che vi hanno ripetuto fino alla noia: «l'economia oggi non va molto bene».

Invece di recuperare i soldi che ci sono stati rubati, come impiega le sue giornate il fisco in questi giorni? Ha deciso di mettersi sulle vostre tracce. Proprio così. Ha alzato bandiera, bianca, si è arreso e ha rinunciato a incalzare i ricchi perché paghino le tasse. La sua nuova politica è di mettersi a spremere per bene quelli che guadagnano di meno. Secondo l'Ufficio della Ragioneria Generale quelli che guadagnano meno di 25.000 dollari l'anno si sono visti raddoppiare gli accertamenti - mentre quelli che guadagnano più di 100.000 dollari si sono visti diminuire gli accertamenti di più del 25 % .

A conti fatti cosa significa tutto questo? Viene fuori che l'ammontare delle tasse pagate dalle società è diminuito del 26 per cento mentre voi, americani medi, vi siete visti aumentare le tasse almeno del 13 % . Negli anni '50 le tasse delle società rappresentavano il 27 per % delle entrate del governo federale, ora questa quota è scesa a meno del 10 %. Chi ha pagato la differenza? Voi e i vostri secondi lavori.

In parte il motivo per cui vi sentite dire così spesso quanto male vada l'economia di questi tempi è ché molti di quelli che si beccano i loro bravi avvisi di licenziamento sono amici e parenti di quelli che ci riferiscono le cattive notizie. A differenza dei licenziamenti di massa degli anni Ottanta, che vennero praticamente ignorati da chi andava nelle migliori università e faceva un sacco di quattrini, il massacro di licenziamenti odierni riguarda per lo più i colletti bianchi e i professionisti. Licenziate un centinaio di migliaia di persone del genere e vedrete se non ne sentirete parlare... Perché? Be', perché è... è ... è così INGIUSTO! Voglio dire, questi qui che lavoravano nell'hi­gh-tech facevano il loro dovere! Rispettavano le regole, e han­no sacrificato alle loro società i loro cuori, le loro anime e i loro primi matrimoni. Erano presenti a ogni incontro aziendale, non sono mancati a nessuna sessione notturna di "brainstorming", hanno debitamente partecipato a ogni evento di bene­ficenza organizzato dal presidente o da uno dei suoi compari. E poi un giorno... «Bob questo è un consulente lavorativo che abbiamo assunto per aiutarti nella tua fase di transizione, che vorremmo renderti la più agevole possibile. Per favore, resti­tuisci le chiavi, e questo signore con tanto di distintivo e pistola ti scorterà alla tua scrivania dove raccoglierai le tue proprietà personali per poi lasciare l'edificio entro dodici minuti a partire da ora.»

Non c'è nulla di strano. Le imprese guadagnano meno rispetto all'anno scorso? Certamente. E come potrebbe essere diversamente? Gli anni Novanta sono stati per le grandi aziende quelli dei profitti postsurreali, clamorosi, una pac­chia irripetibile che non aveva niente a che vedere con la realtà. Provare a comparare i dati di un periodo qualsiasi con quelli di quegli anni è come paragonare mele e cascate. C'era un titolone l'altro giorno che diceva che i profitti della cm so­no crollati del 73 per cento rispetto all'anno scorso. Suona male - ma l'anno scorso c'era stata né più né meno una vera e propria orgia di profitti. Anche con una flessione del 73 percento la cm finirà per intascare la bellezza di oltre 800 mi­lioni di dollari di profitti nella sola prima metà del 2001.

Le aziende dot.com vanno a fondo a destra e a manca? Per forza! Che sorpresa! Questo è ciò che accade con ogni invenzione nuova, rivoluzionaria - una miriade di imprenditori saltano sulla barca in cerca di fortuna, e alla fin della fiera sono solo i mediocri ma spietati a restare in piedi. Si chiama C-A-P-I-T-A-L-I-S-M-O. Nel 1919, vent'anni dopo l'invenzione dell'automobile, negli Stati Uniti c'erano 108 co­struttori di vetture. Dieci anni dopo il numero si era ridotto a 44 grandi società di auto. Alla fine degli anni Cinquanta era sceso a otto e oggi abbiamo un bel totale di 2,5 costruttori di auto negli Usa. Così vanno le cose nel nostro sistema. Non ti piace? Non hai che da trasferirti in... ehm.. cavolo, dove ci si trasferisce al giorno d'oggi?

Ah, ma certo! Alle Bermuda!

 

 

                

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