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CLAUDIA FUSAMI

Dalla Repubblica del 16/2/06

ROMA Frank Luntz, è lei il misterioso sondaggista americano che ha rilevato il "piccolo vantaggio" di Berlusconi sul centro­sinistra?

«Sono a casa mia e sto per an­dare in ufficio. Non vedo e non sento Silvio Berlusconi dal maggio 2001 ».

E' mattina a Washíngton Dc  quando il guru dei sondaggisti americani risponde al telefono. Dici "campagna elettorale in Italia" e la risposta arriva tutta d'un fiato: <<Berlusconi è un politico disonesto perché ha firmato una cosa seria e impegnativa come il "Contratto con gli italiani" e l'ha rotto. Sarà punito dal voto degli elettori che lui ha preso in giro pur guardandoli negli occhi>>. Luntz è uno dei pollster (uomo-sondaggio) più noti negli Stati Uniti. 43 anni, originario del Connecticut, è lo spin doctor della destra repubblícana americana. Ha lavorato can Buchanan, Giuliani, Bush padre e nei 1994 ha firmato il miracolo della vittoria dell'elefante repubblicano al Congresso in piena era clintoniana. Nel gennaio 2001 varcò il cancello di Villa San Martino ad Arcore e in quaranta giorni confezionò la vittoria di Silvio Berlusconi.

Fu íl "Contratto", la sua invenzione, allora, la chiave del successo?

«II contratto politico che io confeziono tra un leader e i suoi elettori non comprende solo promesse. Il mio metodo individua prima di tutto le priorità per gli elettori e poi faccio impegnare il leader su quei pochi ma fondamentali punti. Il contratto è una formula, un rito, un patto che lega profondamente il leader e í suoi elettori. Qui sta la tragedia: il Contratto è una cosa importante e Berlusconi lo ha reso ridicolo e inutíle».

Gli elettori italiani sono "diversí" da quelli anglosassoni: meno legati alla forma, più complessí e umorali. Non credo diano così importanza a un "Contratto" non rispettato.

«Sbaglía, il contratto è un patto sottoscritto guardandosi negli occhi. Proprio perché inedito e inusuale in Politica, è un momento di grande fiducia reciproca. Se si tradisce, è finita per sempre».

In che modo il premier ha  "rotto" il contratto?

«Non ha mantenuto gli impegni presi, ha avuto la chance di fare molto per l'Italia e non l'ha sfruttata. Inoltre, pur essendo venuto meno a quegli impegni, non ammette di aver sbagliato e fallito. Non si assume le sue responsabilità».

Berlusconi sostiene di aver rispettato i patti.

«Mente ed è questo il motivo per cui perderà: gli italiani vogliono un leader che dica la verità. Berlusconi ha cambiato la legge elettorale per mantenere il potere, ha modificato i numeri e la contabilità per restare dov'è, ha modificato i punti del contratto con gli italiani per poter dire che lo ha rispettato. Un disastro».

Sono stati cinque anni molto difficili: terrorismo, guerre, crisi economica. In Europa la conversione delle valute nell'euro. Forse non è tutta colpa del premier.

«L'Italia sta molto peggio di cinque anni fa: economia depressa, tasse alte, consumi fermi, produzione quasi a zero, corruzione e la gente che non arriva in fondo al mese. Anni difficili, è vero, ma negli altri paesi va meglio e nel resto d'Europa il cambio con l'euro è stato monitorato dal governo per evitare speculazioni».

Contratto-boomerang, quindi. Per questo il premier non ne parla più?

«Certo, ha capito ed è disperato e impaurito. Nemmeno per scherzo un leader può paragonarsi a Napoleone e a Gesù Cristo. Significa che non sa più cosa dire né cosa fare».

Cosa ne pensa della coalizione di centrosinistra?

«Ce la può fare: è brillante, capisce i problemi delle persone. Soprattutto non fa promesse»:

Mr Luntz, lei ha usato toni molto duri contro Berlusconi. Nulla di personale vero?

«Ho detto quello che penso: è un politico disonesto. Sono, è vero, molto arrabbiato perché è la prima volta in tanti anni di professione che sono costretto a cambiare idea su un mio cliente».

 

                

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