di
Michel Chossudovsky 16
gennaio 2003
I pianificatori militari
del Pentagono sono profondamente consapevoli del ruolo
centrale della propaganda di guerra. E' stata lanciata
una campagna di paura e disinformazione lanciata dal
Pentagono, dal Dipartimento di Stato e dalla CIA. La
plateale distorsione della verità e la sistematica
manipolazione delle fonti di informazione sono parte
integrale della pianificazione bellica. In seguito
all'11/9, il Segretario della Difesa
Donald Rumsfeld ha creato l'Office
of Strategic Influence (OSI), ovvero l'"Ufficio
della Disinformazione", come è stato etichettato dai
suoi critici:
"Il Dipartimento della
Difesa ha detto che avevano bisogno di farlo, e stavano
realmente per impiantare storie che erano false in paesi
stranieri - come sforzo per influenzare l'opinione
pubblica mondiale".1
E all'improvviso l'OSI
cessò formalmente di esistere in seguito a pressioni
politiche ed a storie "difficili" sui media secondo le
quali "il suo scopo era di mentire deliberatamente
per favorire gli interessi americani". 2 "Rumsfeld
indietreggiò e disse che questo è imbarazzante".3
Nonostante questo apparente dietrofront l'orwelliana
campagna di disinformazione del Pentagono rimane
funzionalmente intatta: "Il segretario alla difesa non è
particolarmente evasivo in questo caso. Nella
propaganda militare la disinformazione è parte della
guerra".4
Più tardi Rumsfeld confermò
in un'intervista che mentre l'OSI di nome non esiste
più, i "compiti previsti per l'Ufficio vengono eseguiti"
5 (Le parole precise di Rumsfeld possono essere
consultate a
QUI).
Molte delle agenzie
governative e dei servizi di informazione - con
collegamenti con il Pentagono - sono coinvolti in vari
aspetti della campagna di propaganda. La realtà viene
rivoltata. Le azioni di guerra vengono annunciate come
"interventi umanitari" indirizzati al "cambio di regime"
ed al "ristabilimento della democrazia". L'occupazione
militare e l'uccisione di civili sono presentate come
"operazioni per il mantenimento della pace".
L'abolizione delle libertà civili - nel contesto della
cd "legislazione antiterrorismo" - viene dipinta come un
mezzo per fornire la "sicurezza interna" e preservare le
libertà civili. E sottolineare queste realtà manipolate,
le dichiarazioni su "Osama bin Laden"
e "Armi di distruzione di massa", che circolano a
profusione nella catena dell'informazione, vengono
mantenute come base per un'interpretazione degli eventi
mondiali.
Negli "stadi di
pianificazione" critici che portano ad un'invasione
dell'Iraq, lo spostamento dell'opinione pubblica in
patria e nel mondo è una parte integrale dell'agenda di
guerra, la propaganda di guerra viene portata avanti in
tutti gli stadi: prima, durante
l'operazione militare ed anche nel suo crudele seguito.
La propaganda di guerra serve per sommergere le reali
cause e conseguenze della guerra.
Pochi mesi dopo che l'OSI
venne sciolto tra le polemiche (febbraio 2002) il
New York Times confermava che
la campagna di disinformazione procedeva a pieno ritmo e
che il Pentagono stava:
"...considerando di
emanare una direttiva segreta ai militari americani per
condurre operazioni coperte mirate ad influenzare
l'opinione pubblica ed i politici nei paesi amici e
nelle nazioni neutrali ...La proposta ha acceso un aspra
battaglia nell'amministrazione Bush sul fatto se i
militari dovessero eseguire missioni segrete di
propaganda in azioni amiche come la Germania... La
lotta, ha detto un funzionario del Pentagono, è sulla
"comunicazione strategica nel nostro paese, il messaggio
che vogliamo inviare per un'influenza a lungo termine, e
come farlo....'Abbiamo le attività e le capacità e
l'addestramento per andare in nazioni amiche e neutrali
per influenzare l'opinione pubblica. Possiamo farlo
senza doverne subire le conseguenze. Questo non
significa che dovremmo farlo'".6
Fabbricare
la verità
Per sostenere l'agenda di
guerra queste "realtà fabbricate", convogliate su base
giornaliera nella catena dell'informazione devono
diventare verità indelebili, che formino parte di un
ampio consenso politico e dei media. A questo riguardo,
i media ufficiali, sebbene agiscano indipendentemente
dall'apparato militare e di intelligence, sono uno
strumento di questo sistema tendente al totalitarismo.
In stretto collegamento con
il Pentagono e la CIA, anche il Dipartimento di Stato ha
istituito la propria unità di propaganda "soffice"
(civile), guidata dal Sottosegretari di Stato per la
Diplomazia Pubblica e gli Affari Pubblici
Charlotte Beers, una potente
figura dell'industria pubblicitaria. Lavorando in
collegamento con il Pentagono, la Beers è stata nominata
a capo dell'unità di propaganda del Dipartimento di
Stato immediatamente dopo l'11/9. Il suo mandato è di
"contrastare l'antiamericanismo all'estero".7 Il suo
ufficio al Dipartimento di Stato deve:
"assicurare che la
diplomazia pubblica (impegnando, informando ed
influenzando il pubblico chiave internazionale) venga
praticata in armonia con gli affari pubblici
(raggiungere gli americani) e la diplomazia tradizionale
per favorire gli interessi e la sicurezza degli USA e
fornire le basi morali per la guida USA del mondo".
(QUI
)
Il ruolo
della
CIA
La più importante
componente della Campagna di paura e disinformazione è
affidata alla CIA, che, segretamente, retribuisce
autori, giornalisti e critici dei media attraverso una
ragnatela di fondazioni private ed organizzazioni di
facciata sponsorizzate dalla CIA. La CIA influenza anche
l'ambito e la direzione di molte produzioni di
Hollywood. Dall'11/9 una terzo
delle produzioni di Hollywood
sono film di guerra. "Le star e gli autori di
Hollywood si precipitano a
sostenere il nuovo messaggio di patriottismo,
consultandosi con la CIA e dibattendo con il militari su
possibili attacchi terroristici nella vita reale".8
"The Sum of All Fears",
diretto da Phil Alden Robinson,
che descrive lo scenario di una guerra nucleare,
ha ricevuto l'appoggio ed il sostegno sia del Pentagono
che della CIA.9
La disinformazione viene
solitamente "impiantata" da agenti della CIA nelle sale
riunioni dei principali quotidiani, riviste e canali TV.
All'esterno vengono spesso utilizzate ditte di pubbliche
relazioni per creare "storie fasulle". Documentato
accuratamente da Chaim Kupferberg
in relazione ai fatti dell'11 settembre:
"Relativamente pochi corrispondenti ben collegati
forniscono gli scoop che vengono pubblicati nelle
relativamente poche fonti di notizie ufficiali, dove i
parametri del dibattito sono stabiliti e la "realtà
ufficiale" viene consacrata per tutti gli altri nella
catena dell'informazione".10
Le iniziative di
disinformazione coperta sotto gli auspici della CIA
vengono anche convogliate attraverso vari servizi di
informazione satelliti in altri paese. Dall'11/9 esse
sono risultate nella disseminazione giornaliera di false
informazioni riguardanti presunti "attacchi
terroristici". Praticamente in tutti i casi riportati
(Gran Bretagna, Francia, Indonesia,
India, Filippine ecc.)si diceva che i "presunti
gruppi terroristi" avevano "collegamenti con al Qaeda di
Osama bin Laden", senza
naturalmente riconoscere il fatto (ampiamente
documentato da rapporti di intelligence e documenti
ufficiali) che al Qaeda è una creazione della CIA.
La dottrina
dell'"Autodifesa"
In questo momento critico,
nel mese(i) che portano all'annunciata invasione
dell'Iraq, la campagna di propaganda è in moto per
sostenere l'illusione che "l'America è sotto attacco".
Passata non solamente attraverso i media ufficiali ma
anche attraverso molti siti internet di media
alternativi, queste "realtà fabbricate" ritraggono la
guerra come un atto di autodifesa in buona fede, mentre
nascondono accuratamente i vasti obiettivi strategici ed
economici della guerra.
A sua volta, la campagna di
propaganda sviluppa un casus belli, "una
giustificazione", una legittimità politica per la
guerra. La "realtà ufficiale" (comunicata
abbondantemente nei discorsi di
George W) resta sulla vasta assunzione
"umanitaria" di una cd guerra "preventiva", dal nome di
"guerra difensiva", "una guerra per proteggere la
libertà":
"Siamo sotto attacco
perché amiamo la libertà... E finché amiamo la libertà
ed amiamo l'indipendenza e valorizziamo tutti gli esseri
umani, essi ci faranno del male".11
Espresse nel
National Security Strategy (NSS),
la dottrina della "guerra difensiva" preventiva e
della "guerra al terrorismo" contro al Qaeda
costituiscono le due essenziali colonne portanti della
campagna di propaganda del Pentagono. L'obiettivo è
presentare l'"azione militare preventiva", cioè la
guerra, come atto di "autodifesa" contro due categorie
di nemici, gli "stati canaglia" ed i "terroristi
islamici":
"La guerra contro i
terroristi di portata globale è un'impresa globale di
incerta durata. ...L'America agirà contro queste minacce
emergenti prima che esse prendano forma completamente.
...Gli stati canaglia ed
i terroristi non cercano di attaccarci utilizzando mezzi
convenzionali. Sanno che tali attacchi fallirebbero.
Invece essi si affidano ad azioni di terrore e,
potenzialmente, all'uso di armi di distruzione di massa
(...)
I bersagli di tali
attacchi sono le nostre forze armate e le nostre
popolazioni civili, in violazione di una delle
principali norme della legge di guerra. Come è stato
dimostrato dalle perdite dell'11 settembre 2001, vittime
civili in massa sono l'obiettivo specifico dei
terroristi e queste perdite sarebbero più gravi in
misura esponenziale se i terroristi acquisissero ed
utilizzassero armi di distruzione di massa.
Gli Stati Uniti hanno a
lungo mantenuto l'opzione di azioni preventive per
contrastare una seria minaccia alla nostra sicurezza
nazionale. Più grande la minaccia, maggiore il rischio
della inattività, e più irresistibile il caso di
intraprendere azioni anticipatorie per difenderci,
(...). Per bloccare o prevenire tali atti ostili da
parte dei nostri avversari, gli Stati Uniti, se
necessario, agiranno preventivamente".12
(National Security Strategy, White House, 2002,
http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html
)
L'immissione
della disinformazione nella catena dell'informazione
Come viene portata a
compimento la propaganda di guerra? Quotidianamente
vengono immesse nella catena dell'informazione due tipi
di "dichiarazioni" "stupefacenti" provenienti da una
varietà di fonti (comprese dichiarazioni di funzionari
della sicurezza nazionale, dai media, istituti con sede
a Washington ecc.). Alcuni dei
fatti (comprese le notizie riguardanti presunti
terroristi) sono palesemente fabbricate dai servizi di
informazione. Queste dichiarazioni sono supportate da
semplici ed attraenti "ritornelli", che preparano la
scena per fabbricare le notizie:
Ritornello n. 1. "Al
Qaeda di Osama bin Laden"
(Osama) è dietro la maggior
parte delle storie riguardanti la "guerra al
terrorismo", compresi "asseriti", "futuri", "presunti" e
"reali" attacchi terroristici. Quello che raramente
viene menzionato è che questo nemico esterno, al Qaeda,
è una "attività di intelligence" della CIA, usata in
operazioni coperte.
Ritornello n. 2. La
dichiarazione "Le armi di distruzione di massa
(WMD)" viene usata per
giustificare la "guerra preventiva" contro gli "Stati
sponsor del terrore", cioè paesi come
Iraq, Iran e Corea del Nord che si asserisce
posseggano WMD. Ampiamente documentato nel caso
dell'Iraq, una grande parte delle notizie sulle WMD e
gli attacchi biologici sono fabbricate.
Le dichiarazioni su
"WMD" e
"Osama bin Laden" diventano parte del dibattito
giorno dopo giorno, incorporate in conversazioni di
routine tra cittadini. Ripetute fino alla nausea, esse
penetrano nella coscienza profonda della gente comune
forgiando le loro percezioni individuali sui fatti
attuali. Attraverso la falsità e la manipolazione,
questo formare delle menti di intere popolazioni prepara
il terreno, sotto la facciata di una democrazia
funzionante, per l'instaurazione di fatto di uno stato
di polizia. Non c'è bisogno di dire che la propaganda di
guerra indebolisce il movimento pacifista.
La disinformazione riguardo
presunti "attacchi terroristici" o "armi di distruzione
di massa" provoca a sua volta un atmosfera di paura, che
mobilita un fermo patriottismo e sostegno per lo Stato
ed i suoi principali esponenti politici e militari.
Ripetuto praticamente in
tutti i rapporti nazionali di notizie, questa stigmatica
focalizzazione su WMD-al
Qaeda serve essenzialmente come un dogma per
accecare la gente sulle cause e conseguenze della guerra
di conquista dell'America, mentre procura una semplice,
indubbia ed autorevole giustificazione per
l'"autodifesa".
Più di recente, in entrambe
i discorsi del Presidente Bush e del Primo Ministro
Blair, ed anche nelle notizie, le dichiarazioni su WMD
sono ora accuratamente mescolate nelle dichiarazioni su
Osama. Il ministro della difesa della GB
Jack Straw ai primi di gennaio
ha avvertito che "gli 'stati canaglia' come l'Iraq
probabilmente erano la fonte più importante di
tecnologia WMD per gruppi come al Qaeda".13 Inoltre, in
gennaio è stata scoperta a Edimburgo una presunta
cellula di al Qaeda con "collegamenti con l'Iraq",
dicendo che era coinvolta nell'uso di armi biologiche
contro il popolo inglese. L'agenda nascosta delle
dichiarazioni sui "collegamenti con l'Iraq" è
clamorosamente ovvia: viene detto che i cd "stati
sponsor del terrore" sostengono Osama
bin Laden. Di converso, viene detto che Osama
collabora con l'Iraq nell'uso delle armi di distruzione
di massa.
Negli ultimi mesi diverse
migliaia di rapporti di notizie hanno intessuto "storie
WMD-Osama" delle quali qui si
forniscono degli estratti:
"Gli scettici
discuteranno che le inconsistenze non provano che gli
iracheni hanno continuato lo sviluppo di armi di
distruzione di massa. Washington
continuerà a parlare di altri dannati materiali ed a
fare altre accuse, come quella di metà della scorsa
settimana, di nuovo non provata, che estremisti islamici
affiliati a al Qaeda hanno preso possesso in Iraq di
armi chimiche in Iraq lo scorso novembre o alla fine di
ottobre".14
La Corea del Nord ha
ammesso di avere mentito su ciò e sta imprudentemente
riavviando il suo programma nucleare. L'Iraq ha quasi
certamente mentito su questo, ma non lo ammetterà. Nel
frattempo al Qaeda, sebbene
dispersa, rimane una forza oscura e minacciosa ed
assieme ad altri gruppi terroristi ed a potenziali
destinatari del suo mortale arsenale potrebbe riemergere
in Iraq e Corea del Nord.15
Britain's Prime Minister Tony Blair listed Iraq, North
Korea, the Middle East and al-Qaeda among "difficult and
dangerous" problems Britain faced in the coming year.16
Il Primo Ministro
britannico Tony Blair ha
elencato l'Iraq, la Corea del Nord, il Medio Oriente e
al Qaeda tra i problemi "difficili e pericolosi" che la
Gran Bretagna fronteggerà l'anno venturo.16
Le dichiarazioni
WMD-Osama vengono usate
copiosamente dai media ufficiali. Dopo l'11/9 queste
dichiarazioni stilizzate sono anche diventate una parte
dei discorsi politici quotidiani. Esse hanno anche
permeato lo svolgimento della diplomazia internazionale
ed il funzionamento delle Nazioni Unite.
Note
1.
Intervista
con Steve Adubato, Fox News, 26
dicembre 2002.
2.
Air Force Magazine, gennaio
2003, corsivo aggiunto
3.
Adubato, op. cit.
corsivo aggiunto
4.
Ibid, corsivo aggiunto.
5.
Citato in Federation of
American Scientists (FAS) Secrecy News,
http://www.fas.org/sgp/news/secrecy/2002/11/112702.html
, l'intervista di Rumsfeld
si può consultare a:
http://www.fas.org/sgp/news/2002/11/dod111802.html
.
6.
New York Times, 16dicembre
2002.
7.
Sunday Times, London 5
gennaio
2003.
8. Ros
Davidson, Stars earn their Stripes, The Sunday Herald
(Scozia),
11 novembre 2001).
9.
V. Samuel Blumenfeld, Le
Pentagone et la CIA enrôlent Hollywood,
Le Monde, 24 luglio
2002,
http://www.globalresearch.ca/articles/BLU207A.html
.
10.
Chaim Kupferberg, The Propaganda Preparation for 9/11,
Global Outlook, No. 3, 2003, p. 19,
http://www.globalresearch.ca/articles/KUP206A.html
.
11.
Osservazioni
del presidente
Bush a Trenton, New Jersey,
«Welcome Army National Guard Aviation Support Facility,
Trenton, New Jersey », 23 settembre
2002.
12.
National Security Strategy, White House, 2002,
http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html
13.
Agence France Presse (AFP), 7
gennaio
2003.
14.
Insight on the News, 20
gennaio
2003.
15.
Christian Science Monitor, 8
gennaio
2003
16.
Agence France Presse (AFP), 1
gennaio
2003
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