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CHE FINE HA FATTO AA77?


 

Una volta accettata la tesi del caccia nel Pentagono, si impone automaticamente la domanda "ma allora l'aereo dov'è andato?"  Una possibile risposta, che quadri con tutto il resto, esiste.

Prima di tutto, torniamo a rivedere le improbabili strategie e i folli percorsi, già notati in precedenza, del 3° e 4° aereo.
 

AA-11  (Boston) 7.59
 
8.45
 
Torre Nord
 
UA- 175 (Boston)
 
7.58
 
9.08 Torre Sud
 
AA-77 (Washington)
 
8.10
 
9.41
 
Pentagono
 
UA-93 (Newark, N.J.)
 
8.01
 
10.O0
 
Pennsylvania
 


 

Partire alle 8.10 da Dulles (vicino a  Washington), avendo come bersaglio Washington, non è affatto una pessima idea. Diventa già più difficile capire perchè a quel punto si attenda di sequestrare l'aereo fino alle 9.02, il che impone un percorso, fra andata e ritorno, che copre l'intero West Virginia, toccando addirittura l'Ohio ed il Kentucky. Questa scelta inoltre colloca i dirottatori direttamente in una fascia oraria - con l'attacco alla seconda torre già avvenuto - in cui possono solo aspettarsi di veder uscire due caccia da ogni nuvola che incontrano.

Quanto stupidi bisogna essere, da una parte, e quanto fortunati dall'altra, per far sì che le cose siano andate davvero così?




Non da meno, d'altronde, si sarebbero dimostrati i compagni che si sono impadroniti del volo UA 93, i quali non solo sono partiti da Newark (New York), pur avendo come destinazione Washington, ma perchè hanno atteso talmente tanto ad agire (9.40, dopo che anche il Pentagono era stato colpito) che il rischio di venire intercettati, a quel punto, era diventato per loro una certezza assoluta.

Nonostante questo, qualche mano provvidenziale ha permesso anche a loro di viaggiare per almeno un'altra mezz'ora del tutto indisturbati, perquanto fossero circondati da basi aeree a destra e a manca.

 

 

 

In realtà, l'evidente mancanza di logica di questa strategia, oltre che confermarne l'improbabilità, pone una domanda ben diversa: e se invece per quegli aerei fosse stato necessario, per un qualunque motivo, far passare del tempo?

Ricordiamo a questo punto che grossa parte della confusione sui movimenti effettivi di questo aerei è data dalla misteriosa scomparsa dei tracciati radar ufficiali, in certi casi, oppure dall'inspiegabile inaccessibilità agli stessi, in altri. Ma mentre questo ha generato dozzine di versioni discordanti sui percorsi precisi, è riportato più o meno da tutte le fonti ufficiali che ambedue gli aerei sarebbero completamente scomparsi dagli schermi radar per un periodo di tempo imprecisato.


A destra vedete la notazione che riguarda AA77, apparsa sul paginone riassuntivo del NYT del giorno seguente.
"Poco prima di colpire il Pentagono - dice il testo al punto 6 - l'aereo è sceso di quota ed è scomparso dagli schermi radar".
Per UA93 si parla addirittura di un'intera mezz'ora di assenza totale da un qualunque schermo, civile o militare che fosse.
 

 

 

 

 

 

 

A questo punto, a qualcuno potrebbe anche tornare in mente "Operazione Northwoods", il progetto CIA degli anni '60 per impadronirsi di Cuba, che abbiamo esaminato all'inizio del percorso ("I precedenti").

Se la cosa era già pensabile allora, infatti, quanto sarebbe difficile oggi "sostituire in volo", rispetto agli schermi radar,  un Boeing 757 con un caccia dell'aviazione militare?

 

 



Si potrebbe così far atterrare il primo (AA-77) in una delle tante basi militari della zona, mentre il caccia proseguirebbe verso Washington, dando ai controllori di volo l'impressione di essere sempre AA77 (ma "velocissimo", come infatti è stato riportato un pò dappertutto).

Nel frattempo anche UA93 sarebbe atterrato alla stessa base (infatti, è "misteriorsamente scomparso" dagli schermi radar), per ripartirne poco dopo con il carico completo dei passeggeri: i propri, che provvidenzialmente erano solo una trentina, più la sessantina circa di AA77.

A questo punto, se solo prolungate di qualche minuto il volo dei due caccia di Langley, a cui era stato ordinato di andare incontro a UA93, il resto della vicenda potete suggerirlo anche da soli. Troverebbero così finalmente una giustificazione anche tutte quelle voci che appunto volevano UA93 abbattuto nei cieli della Pennsylvania, e non caduto per una molto improbabile rissa a bordo.

Con grande amarezza, volendo, tutto torna.
 

NOTA: Il MISTERO DI CLEVELAND. Tra le 10.10 e le 10.45 del mattino, all'aeroporto di Cleveland, Ohio, è avvenuto un fatto strano. Mentre vi è stato un atterraggio di emergenza, per un falso allarme, del volo Delta 1989, pare che anche un secondo aereo sia atterrato negli stessi minuti, o subito dopo, senza che ne compaia traccia nel registro dell'aeroporto. In questo strano raddoppio, le tracce dei 60 passeggeri del primo aereo si andrebbero in qualche modo a confondere con quelle dei duecento passeggeri dell'altro, e questo, ovviamente, non può non richiamare l'attenzione sul fatto che UA93 avrebbe invertito la rotta proprio sui cieli di Cleveland.

Anche se gli orari non combaciano - pare abbastanza certo che UA93 sia caduto alle 10.10 (altre fonti collocano la caduta addirittutra alle 10 in punto) - è certamente possibile che ci sia sotto un  "gioco delle tre carte" molto più complesso e raffinato di quello che riusciamo ad ipotizzare noi.

Abbiamo infatti, in generale, troppo pochi elementi a disposizione per riuscire a capire con esattezza quale aereo abbia sostituito quale altro, a che ora, con quali passeggeri, ecc. Abbiamo quindi evitato - come in molti altri casi - di addentrarci in ipotesi che sarebbero difficili da sostenere, ritenendoci più che soddisatti dall'esistenza di una logica e di una metodologia di fondo - quella della CIA e delle sostituzioni degli aerei - che permette di suggerire una valida teoria alternativa rispetto alla versione ufficiale.

                

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