Siamo di
fronte a un appuntamento drammatico. Dal 2001 a oggi l’Italia è
precipitata spaventosamente in basso quanto a rispetto delle leggi e
della Costituzione, quanto a situazione economica e quanto a
prestigio internazionale. Se dovessimo avere altri cinque anni di
governo del Polo, rappresentati di fronte al mondo dai Calderoli e
dalle ultime leve (appena arruolate in Forza Italia) dei più
impenitenti tra i reduci di Salò, il declino del nostro Paese
sarebbe inarrestabile e non potremmo forse più risollevarci.
Quindi l’appuntamento del 9 aprile è diverso da tutti gli altri
appuntamenti elettorali del passato: in quelli si trattava di
decidere chi avrebbe governato senza sospettare che un cambio di
governo avrebbe messo a repentaglio le istituzioni democratiche. Ora
si tratta invece di salvare queste istituzioni.
In questo frangente i partiti di opposizione cercano, come è ovvio,
di catturare il voto degli indecisi che nelle scorse elezioni
avevano votato Polo e che si sono sentiti traditi. I partiti fanno
il loro dovere, ma ritengo che rivolgendoci ai soci e ai
simpatizzanti di Libertà e Giustizia occorra fare un altro
ragionamento.
Uno dei rischi maggiori di queste elezioni non sono solo gli
indecisi che hanno votato a destra la volta scorsa (i quali si
sposteranno secondo dinamiche difficilmente controllabili, per fede
o per pigrizia continueranno a votare come prima, o rinunceranno a
votare). D’altra parte il loro numero, come mostrano i sondaggi, è
oscillante. Io ritengo che il popolo di Libertà e Giustizia debba
invece impegnarsi non per convincere gli indecisi di destra ma i
delusi della sinistra.
Li conosciamo, sono molti e non è in questa sede che si possono
discutere le ragioni del loro scontento. Ma è a costoro che occorre
ricordare che, se si lasceranno trascinare da questo scontento,
collaboreranno a lasciare l’Italia in mano di chi l’ha condotta alla
rovina. Non c’è scontento, per quanto giustificabile, che possa
stare a pari con il timore di una fatale involuzione della nostra
democrazia, con l’indignazione che coglie ogni sincero democratico
di fronte allo scempio che si è fatto delle leggi, della divisione
dei poteri, del senso stesso dello Stato. E’ questo che ciascuno di
noi deve ripetere agli amici incerti e delusi. E’ proprio da loro e
dal loro impegno che dipenderà se l’Italia eviterà di essere ancora
per cinque anni territorio di rapina da parte di difensori dei loro
privati interessi..
Se pure questi amici ritengono di nutrire senso critico ed
equanimità (perché è segno di senso critico ed equanimità – direi di
onestà intellettuale - saper criticare la propria parte, e neppure
il sito di Libertà e Giustizia si è sottratto a questo dovere), in
questo momento essi debbono sacrificare i loro sentimenti e unirsi a
tutti noi nell ’ impegno comune.
E’ in questa azione di convincimento che consiste il dovere e la
funzione di quanti hanno partecipato in questi anni alla discussione
che Libertà e Giustizia ha svolto e fatto svolgere. Ora la nave
potrebbe affondare. Ciascuno deve prendere il proprio posto.
Umberto Eco
Hanno
aderito all'appello i garanti di Libertà e Giustizia:
Gae
Aulenti
Giovanni
Bachelet
Enzo Biagi
Claudio Magris
Guido Rossi
Di mio ci aggiungo che in questo momento è
sbagliato valutare la differenza tra i due schieramenti guardando ai
contenuti o ad alcuni impresentabili a sinistra come Mastella, come
Rutelli, come qualche altro candidato che risponde più a Ruini che
alla sinistra.
In condizioni normali ci sarebbe da farsi
prendere dal dubbio sulla validità delle proposte di questo
schieramento di centrosinistra i cui contenuti spesso non si
distinguono da quelli della destra. ma non è il momento per questo
tipo di valutazioni.
La differenza è nel fatto che da una parte
abbiamo la mafia/P2, dall'altra almeno dei candidati normali.
Normalmente stupidi, normalmente in malafede, normalmente cattivi.Nemmeno
Mastella è paragonabile ai Berluscones. E' un normalissimo esemplare
di furbizia all'italiana, del politico pronto a qualunque bandiera
per un pugno di voti. ma manco lui è un mafioso. E' poco? Con quello
che gira io dico che è tantissimo.
Non rendersi conto che la linea di
discrimine è questa è miope e stupido.
di pummarulella |