Vi propongo una serie di articoli
tratti da alcuni siti di controinformazione.
Chiaramente l'idea che i ripetuti
attacchi di Israele al Libano abbia come unico obbiettivo di
scatenare una guerra totale nel Medioriente con l'obbiettivo di
permettere un massiccio invio di truppe per arrivare al controllo
totale dell'area da parte di Usa ed Israele, è solo una teoria. Non
dimostrabile.
ma è certo che l'informazione, o per
meglio dire la disinformazione, ci tiene all'oscure di molte notizie
che sarebbero essenziali per formarsi una libera opinione sulla
faccenda.
L'opinione pubblica internazionale ha
assimilato l'idea che l'invasione di Israele è stata causata dal
lancio di missili da parte di Hezbollah sul territorio di Israele,
la seconda del rapimento di alcuni soldati e nel non voler cedere al
ricatto della trattativa che avrebbe riconosciuto "un'organizzazione
terroristica".
Le due ragioni sono per metà
pretestuose e per l'altra metà fondate su bugie.
Ecco un passo del blog di
Kelebek :
"Quello
che è successo in questi giorni, fa seguito a due avvenimenti
importanti.
Il primo, più noto, è l'attacco
israeliano a Gaza,
su cui ritorneremo.
Il secondo, di cui probabilmente non avrete sentito parlare, è
la scoperta, mezzo mese fa, in Libano, di una
cellula di sicari
guidati da un ex-poliziotto.
I killer erano stati assoldati da Israele, e avevano compiuto
una serie di omicidi, tra cui quello del palestinese Mahmud
al-Majzub, ucciso assieme a suo fratello con un'autobomba a
Sidone il 26 maggio
scorso,
e dei dirigenti di Hezbollah, Ali Saleh e Ali Hassan Dib, e di
Jihad Jibril, il figlio del fondatore del Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina.
Il 26 maggio, per chi non lo avesse notato, è
meno di due mesi fa.
Cioè, meno di due mesi fa, una squadra di assassini prezzolati
ha piazzato una bomba in una macchina, che poi è stata fatta
esplodere tramite un comando
impartito da un aereo
che è passato sopra, ovviamente violando lo spazio aereo
libanese.
Siamo in guerra, e non mi scandalizzo particolarmente. Mahmud
al-Majzub era un combattente,
che aveva fatto la scelta di resistere all'oppressione e di non
chinare la testa. E di questi tempi, chi non china la testa sa
di essere condannato a morte.
Quello che invece è scandaloso è il fatto che tutti i
media occidentali, in questi giorni, ci raccontino di un
attacco da parte del Hezbollah,
gratuito e non provocato, contro Israele". (leggi
tutto)
Li c'è una sorta di guerriglia
ininterrotta, con Israele che ha continuato le sue operazioni
militari come Hezbollah. Di certo non può essere il lancio di
qualche razzo ( uno in più o in meno fa molta differenza in quel
contesto?) che ha scatenato l'offensiva di Israele.
Sullo stesso
blog potete leggere ancora:
"Negli
ultimi trent'anni,
Israele ha rilasciato circa 7.000 prigionieri, in cambio di
19 israeliani vivi, e
dei corpi di altri otto.
Nel 2004, Israele rilasciò ben 429 prigionieri in cambio di un
unico imprenditore israeliano e dei corpi di tre soldati morti:
è interessante notare che tra i prigionieri rilasciati, ce
n'erano alcuni che Israele aveva
catturato proprio allo scopo di
scambiarli.
C'è qualcosa di grandiosamente imperiale e rassicurante in
questo scambio, dove persino il
corpo morto di un uomo bianco
vale decine e decine di indigeni. La tecnologia fa di
questi miracoli: la proporzione di israeliani e di libanesi
morti in questi giorni è, al momento, di 1 a 41".
Ovvio che è ridicolo
che ci raccontino che non si può trattare con i terroristi, si è
sempre fatto, l'hanno fatto tutti, Israele per primo. Altrettanto
ovvio che quindi i motivi debbano esser altri. Nessuna pretesa di
raccontare verità, ma sicuramente le informazioni che vi propongo di
seguito sono documentate. Poi ognuno gli darà l'interpretazione che
crede. Ma almeno non ci si limita alla verità ufficiale che sempre
più diventa "bugia ufficiale".
12 /8/06
giuseppe galluccio
LA GUERRA AL LIBANO E LA BATTAGLIA PER IL
PETROLIO DI MICHEL
CHOSSUDOVSKY
Global Research
C'è forse una relazione tra il bombardamento
del Libano e l'inaugurazione del più grande
oleodotto strategico del mondo, che
trasporterà oltre un milione di barili di
petrolio al giorno ai mercati occidentali?
Virtualmente ignota, l'inaugurazione
dell'oleodotto Ceyhan-Tblisi-Baku (BTC), che
collega il Mar Caspio al Mediterraneo
Orientale, ha avuto luogo il 13 luglio,
all'inizio dei bombardamenti israeliani in
Libano.
Un giorno prima degli attacchi aerei
israeliani, i principali partner ed azionari
del progetto BTC, tra cui molti capi di
stato e quadri di compagnie petrolifere,
erano in attesa al porto di Ceyhan. Poi sono
stati precipitati ad un ricevimento
inaugurale ad Instanbul, patrocinato dal
presidente turco Ahmet Necdet Sezer nei
lussuosi dintorni del Palazzo Çýraðan.
In attesa c'era anche
l'amministratore delegato della British
Petroleum (BP), Lord Browne, insieme ad
alti funzionari dei governi di Gran
Bretagna, Stati Uniti ed Israele. La BP
guida il consorzio dell'oleodotto BTC. Tra
gli altri principali azionisti occidentali
ci sono Chevron, Conoco-Phillips, Total
(Francia) ed 'ENI (Italia). (vedi Annesso).
Il ministro dell'energia e delle
infrastrutture israeliano Binyamin
Ben-Eliezer era presente insieme ad una
delegazione di alti funzionari israeliani
del settore petrolifero.
L'oleodotto BTC elude del tutto il
territorio della Federazione Russa. Transita
lungo le ex repubbliche sovietiche dell'Azerbaijan
e della Georgia, entrambe le quali sono
diventate "protettorati" degli Stati Uniti,
fortemente integrate in un'alleanza militare
con gli Usa e la NATO. Inoltre, sia l'Azerbaijan
che la Georgia hanno accordi di cooperazione
militare a lungo termine con Israele. Nel
2005, le compagnie georgiane hanno ricevuto
circa 24 milioni di dollari in contratti
finanziati al di fuori dell'assistenza
militare statunitense ad Israele secondo il
cosiddetto "programma di finanziamento
militare straniero".
http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/states/GA.html
Israele ha una quota nei campi petroliferi
azeri, dai quali importa circa il venti
percento del suo petrolio. L'apertura
dell'oleodotto aumenterà in modo sostanziale
le importazioni petrolifere israeliane dal
bacino del Mar Caspio. Ma c'è un'altra
dimensione che si correla direttamente alla
guerra in Libano. Laddove la Russia è stata
indebolita, Israele ha buone possibilità di
giocare un ruolo strategico importante nel
"proteggere" il trasporto e i corridoi
dell'oleodotto nel Mediterraneo Orientale
fuori da Ceyhan.
La militarizzazione del Mediterraneo
Orientale
Il bombardamento del Libano è parte di una
road map militare attentamente pianificata e
coordinata. L'estensione della guerra alla
Siria e all'Iran è già stata contemplata dai
pianificatori di guerra statunitensi ed
israeliani. La più vasta agenda militare è
intimamente connessa al ruolo strategico del
petrolio e degli oleodotti. Ed è sostenuta
dai giganti petroliferi occidentali che
controllano i corridoi petroliferi. In
ultima analisi, la guerra mira al controllo
territoriale sulla linea costiera del
Mediterraneo orientale.
In questo contesto, l'oleodotto BTC,
controllato dalla British Petroleum, ha
cambiato drammaticamente la geo-politica del
Mediterraneo Orientale, che è ora collegata,
mediante un corridoio energetico, al bacino
del Mar Caspio.
"[L'oleodotto BTC] cambia
considerevolmente lo status dei paesi
della regione e cementa una nuova
alleanza pro-Occidente. Avendo collegato
l'oleodotto al Mediterraneo, Washington
ha praticamente creato un nuovo blocco
con Azerbaijan, Georgia, Turchia ed
Israele" (Komerzant, Mosca, 14 luglio
2006).
Israele fa ora parte del asse militare
anglo-statunitense, che serve gli interessi
dei giganti petroliferi occidentali in Medio
Oriente e nell'Asia Centrale.
Mentre i rapporti ufficiali dichiarano che
l'oleodotto BTC "porterà petrolio ai mercati
occidentali", quello che viene raramente
riconosciuto è che parte di quel petrolio
dal Mar Caspio sarà direttamente incanalato
verso Israele. A riguardo, è stato previsto
che un progetto di oleodotto subacqueo
israelo-turco collegherebbe Ceyhan al porto
israeliano di Ashkelon e da lì, mediante il
principale sistema di trasporto petrolifero
israeliano, al Mar Rosso.
L'obbiettivo di Israele non è solo acquisire
petrolio del Mar Caspio per il proprio
consumo interno, ma anche giocare un ruolo
chiave nella ri-esportazione del petrolio
dal Mar Caspio verso i mercati asiatici
lungo il porto di Eilat sul Mar Rosso. Le
implicazioni strategiche di questo
re-indirizzamento del petrolio dal Mar
Caspio sono di vasta portata.
E' previsto il collegamento dell'oleodotto
BTC all'oleodotto trans-israeliano
Eilat-Ashkelon, anche noto come Tipline
Israeliano, che va da Ceyhan al porto
israeliano di Ashkelon. Nell'aprile 2006,
Israele e Turchia hanno annunciato piani per
oleodotti subacquei, che eviterebbero il
territorio siriano e libanese.
"Turchia e Israele stanno negoziando
la costruzione di un progetto energetico
ed idrico multi miliardario che
trasporterà acqua, elettricità, gas
naturale e petrolio mediante dei
condotti diretti verso Israele, con il
petrolio da trasportare ancora più in
là, da Israele al Lontano Oriente.
La nuova proposta israelo-turca in
discussione vedrebbe il trasferimento di
acqua, elettricità, gas naturale e
petrolio ad Israele mediante quattro
oleodotti subacquei.
http://www.jpost.com/servlet/Satellite?cid=1145961328841&pagename=JPost%2FJPArticle%2FShowFull
Il petrolio di Baku può essere
trasportato ad Ashkelon grazie a questo
nuovo oleodotto e all'India e al Lontano
Oriente [lungo il Mar Rosso]
"Ceyhan e il porto mediterraneo di
Ashkelon sono situati a solo 400 km di
distanza. Il petrolio può essere
trasportato alla città in cisterne o
mediante un oleodotto subacqueo
appositamente costruito. Da Ashkelon il
petrolio può essere pompato grazie ad un
oleodotto già esistente al porto di
Eilat sul Mar Rosso; e da lì all'India e
ad altri paesi asiatici con delle
cisterne (REGNUM)".
L'acqua per Israele
In questo progetto è coinvolto anche un
oleodotto che porta acqua ad Israele,
pompandola dalle riserve a monte del Tigri e
dell'Eufrate in Anatolia. Questo è stato a
lungo un obbiettivo strategico di Israele
per il detrimento della Siria e dell'Iraq.
L'agenda di Israele riguardo l'acqua è
sostenuta dall'accordo di cooperazione
militare tra Tel Aviv ed Ankara.
Il re-indirizzamento del petrolio
dell'Asia Centrale
Stornare il petrolio e il gas dell'Asia
Centrale verso il Mediterraneo Orientale
(sotto la protezione militare israeliana)
per il re-export all'Asia serve a minare il
mercato energetico inter-asiatico, che è
basato sullo sviluppo di corridoi
petroliferi diretti che collegano l'Asia
Centrale alla Russia e all'Asia del Sud, la
Cina e il Lontano Oriente.
In ultima analisi, il progetto vuole
indebolire il ruolo della Russia in Asia
Centrale e tagliare fuori la Cina dalle
riserve petrolifere della regione. Ha anche
lo scopo di isolare l'Iran.
Nel frattempo, Israele è emerso come nuovo e
potente giocatore nel mercato energetico
globale.
La presenza militare russa in Medio
Oriente
Contemporaneamente, Mosca ha risposto al
progetto israelo-turco di militarizzare la
linea costiera del Mediterraneo Orientale
con dei piani per stabilire una base navale
russa nel porto siriano di Tartus:
"Fonti nel ministero della difesa
rivelano che la base navale a Tartus
permetterà alla Russia di solidificare
le proprie posizioni in Medio Oriente e
assicurerà la sicurezza della Siria.
Mosca intende dispiegare un sistema di
difesa aereo attorno alla base – per
fornire protezione aerea alla base
stessa e ad una parte consistente del
territorio siriano (i sistemi S-300PMU-2
non saranno ceduti ai Siriani. Saranno
in dotazione e manutenzione del
personale russo)
(Kommerzant, 2 giugno 2006
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=IVA20060728&articleId=2847
Tartus è strategicamente situata a 30 km
dal confine libanese.
Inoltre, Mosca e Damasco hanno raggiunto un
accordo sulla modernizzazione delle difese
aeree siriane e su un programma a sostegno
delle proprie forze di terra, la
modernizzazione dei caccia MIG-29 e dei
sottomarini. (Kommerzant,
2 giugno 2006). Nel contesto di un
conflitto in escalation, questi sviluppi
hanno ampie implicazioni.
Guerra ed oleodotti
Prima del bombardamento del Libano, Israele
e Turchia avevano annunciato oleodotti
subacquei che evitassero la Siria e il
Libano. Questi oleodotti non violerebbero
apertamente la sovranità territoriale del
Libano e della Siria.
D'altra parte, lo sviluppo di corridoi
terrestri alternativi (per il petrolio e
l'acqua) attraverso il Libano e la Siria
richiederebbe il controllo territoriale
israelo-turco sulla linea costiera del
Mediterraneo Orientale via Libano e Siria.
L'implementazione di questo progetto
richiede la militarizzazione della linea
costiera del Mediterraneo Orientale, strade
marine e rotte terrestri, estendendosi dal
porto di Ceyhan attraverso Siria e Libano
fino al confine israelo-libanese.
Non è forse questo uno degli obbiettivi
segreti della guerra in Libano? Aprire uno
spazio che permetta ad Israele di
controllare un ampio territorio che va dal
confine libanese attraverso Siria e Turchia.
"La lunga guerra"
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha
dichiarato che l'offensiva israeliana contro
il Libano "durerà molto a lungo". Nel
frattempo, gli Stati Uniti hanno accelerato
i carichi di armi verso Israele.
Ci sono obbiettivi strategici sottesi alla
"Lunga Guerra", connessi al petrolio e agli
oleodotti.
La campagna aerea contro il Libano è
inestricabilmente legata agli obbiettivi
strategici israelo-statunitensi nel più
vasto Medio Oriente, che include Siria ed
Iran. In recenti sviluppi, la segretaria di
stato Usa Condoleeza Rice ha dichiarato che
il principale obbiettivo della sua missione
in Medio Oriente non era sollecitare un
cessate il fuoco in Libano, ma piuttosto
isolare la Siria e l'Iran (Daily Telegraph,
22 luglio 2006).
In questo particolare momento, il
rifornimento degli arsenali israeliani con
armi di distruzione di massa prodotte negli
Stati Uniti punta ad un'escalation della
guerra sia all'interno che all'esterno dei
confini libanesi.
Annesso
Gli azionisti della BTC Co. sono: BP
(30.1%); AzBTC (25.00%); Chevron (8.90%);
Statoil (8.71%); TPAO (6.53%); Eni (5.00%);
Total (5.00%), Itochu (3.40%); INPEX
(2.50%), ConocoPhillips (2.50%) e Amerada
Hess (2.36%). (Fonte: BP)
© Mappa di Eric Waddell, Global Research,
2003.
Per dettagli sulla campagna contro
l'oleodotto, vedi:
http://www.bakuceyhan.org.uk/more_info/bp_pipeline.htm
Michel Chossudovsky
Fonte:
http://www.globalresearch.ca/
Link
26.07.2006
Scelto e tradotto per
www.comedonchisciotte.org da CARLO MARTINI
Leggi anche L'intervista al Generale russo Ivashov
QUI
e l'articolo di Mike Whitney
QUI.
Trovi una documentazione completa in PDF
QUI e visita il sito di
Comedonchisciotte
|