Oggi sul Corriere è apparso un
articolo, riportato sopra quasi per
intero, di Galli della Loggia, il
quale critica aspramente le dure
contestazioni fatte alla Moratti nel
corso della manifestazione per il 25
Aprile, a Milano.
Parto da qui per fare alcune
considerazioni di carattere più
generale sull'antifascimo e sulla
maggioranza uscente.
Due premesse.
Io non avrei fischiato, in quanto il
tratto distintivo della sinistra, da
questa destra, dovrebbe essere la
civiltà. La Moratti li merita tutti,
ma il padre, persona anziana e che
non ha un ruolo politico, forse non
meritava quell'accoglienza.
Seconda premessa è che la colpa
della Moratti, come si chiede
l'autore non è solo quella di stare
nel centrodestra. Questa è cosa più
che legittima.
Come tutti gli altri la
“colpa” è di stare in una
maggioranza il cui leader(meglio
“capo”) è un ex-piduista da cui si
aspetta di conoscere ancora la
provenienza delle sue fortune. Un
uomo che ha per suoi principali
collaboratori, che siedono anche
affianco alla Moratti, il sig.
pluripregiudicato anche lui con una
condanna a 9 anni per associazione
esterna alla mafia (ALLA MAFIA). Un
signore che ha ospitato per anni un
notorio mafioso nella sua villa. Un
signore sospettato di essere uno dei
mandanti dell'omicidio Borsellino.
Ed il problema per Galli della
Loggia sono i fischi alla Moratti.
La quale non ha un moto di
indignazione a sedere vicino ad un
pregiudicato per mafia, ma le
vengono i lucciconi per qualche
fischio. Il mio conterraneo Totò
avrebbe detto: “ ma mi faccia il
piacere...!!!”
Fatte le debite premesse veniamo al
merito dell'articolo.
L'autore mi sembra che svolga un
tema a senso unico dimenticando
delle premesse fondamentali, non le
mie, ed alcune verità elementari.
Verità elementare è che, in uno
stato democratico, c'è la libertà di
fischiare chiunque, fosse anche il
papa. “Libero fischio in libero
stato” come diceva Pertini.
Quale democrazia si vuole: quella
dell'acquiescenza ai potenti?
Mi pare che poi a Galli della Loggia
sfugga il contesto.
Negli ultimi anni, il 25 aprile è sicuramente una festa di
"parte". Ma essa nasce già come
festa di parte. E' la festa di chi
crede che l'antifascismo sia un
valore. Logico che chi non ne è
convinto ne sia escluso.
Nella vituperata Prima Repubblica,
nessun presidente del consiglio si
era mai sognato di mancare ad una
manifestazione del genere, fosse
anche solo per forma, per dare il
senso della condivisione.
Berlusconi non è mai andato una
volta. Nemmeno negli anni precedenti
al governo. Mai una volta. E tra i
membri della maggioranza spiccano i
La Russa che disprezzano
l'avvenimento preferendo le gite a
Predappio e i Calderoli che vogliono
le bandiere a mezz'asta in segno di
lutto! Più vari altri signori che
preferiscono il pellegrinaggio alla
tomba della “buonanima”.
E dopo una campagna elettorale a
colpi di “coglioni”, quale si
pensava fosse lo stato d'animo dei
“coglioni” verso tutto ciò che
rappresenta il vecchio governo?
da ricordare
poi che l'antifascismo
dell'ex ministro Moratti
è un a folgorazione recente. Ella
non è
mai andata alla manifestazione del
25 Aprile. Come mai questo rigurgito
di antifascismo tardivo? Come mai si
è sempre presentata come Moratti,
ricordando solo oggi di essere
Brichetto? Ha a che fare con la
candidatura a sindaco di Milano?
Quasi che il suo obbiettivo fosse
dimostrare quanto siano cattivi
quelli di sinistra.
Questo il contesto.
Il 25 aprile è la festa
dell'antifascismo. Antifascismo che
è il concetto fondante ed
informatore della Costituzione. Mi
pare che questo sentimento non
faccia parte del corredo di questa
destra. E finchè la destra non dimostrerà di
aver introiettato questo valore, è
logico che rimarrà una festa di
parte.
Perciò la domanda di Galli della
Loggia : “perchè i politici di
destra dovrebbero andare, per
dimostrare il proprio
autolesionismo” non è corretta. In
primo luogo dovrebbero andare in
quanto rappresentanti delle
Istituzioni, legitimate dalla carta
antifascista. Essi vengono fischiati
proprio perchè i loro comportamenti,
le loro assenze dimostrano la
mancanza di valori condivisi. Quindi
se venissero, dimostrando che almeno
l'antifascismo è un valore
condiviso, dopo qualche fischio,
negli anni la presenza della destra
sarebbe divenuta una fatto acquisito
e normale.
Che diamine significa poi
“antifascismo militante”? Mica
stiamo parlando delle BR che
sparavano ad esponenti della destra?
Parliamo di normali e semplici
cittadini che non hanno mai sentito,
da esponenti di questa destra,
parole chiare sul valore condiviso
dell'antifascismo. Il quale o è o
non è. O lo si dimostra in concreto,
in maniera “militante”, o è solo una
vuota parola. Purtroppo in questa
destra, a differenza di tutte le
altre destre europee, l'antifascismo
non è contemplato.
Non è nel loro DNA, quindi non
accampino scuse.
Devo io ricordare a Galli della
Loggia che alle ultime elezioni la
cdl si è alleata con Rauti, la
Mussolini e perfino Romagnoli ,
negazionista dell'Olocausto? Che la
lega è stata cacciata dal gruppo
della destra europarlamentare per
incompatibilità? Che ministri come
Tremaglia vagheggiano ancora la
repubblica di Salò?
E che dire di esponenti della destra
che si rifiutarono di commemorare i
morti dello sbarco ad Anzio
ritenendo lo sbarco una sciagura e
che fanno ancora le gite a Predappio?
Non mi pare di aver sentito
altrettante esplicite condanne.
Legittimamente si possono ritenere i
fischi alla Moratti un comportamento
da condannare con veemenza, come fa
GdL, ma si vorrebbe sentire la
stessa veemenza per i comportamenti
sopra menzionati. O magari quando un
ministro della lega vuol pulirsi il
culo con la bandiera o un altro
fuori Montecitorio inscena una
gazzarra con militanti
leghisti,saltando e gridando di non
essere italiano.
Invece questi fatti vengono sempre
derubricati a poco più che ragazzate
o attribuite a frange talmente
marginali da non fare testo, anche
quando vengono da ministri.
Pensando che niente sia dovuto a chi
da destra mette in discussione la
carta costituzionale ed i valori che
la ispirano e poi, cianciando di
“valori condivisi”, si indignano per
i fischi sacrosanti di chi ritiene
la Costituzione antifascista un
valore.
Invece i fischi di Milano sono fatto
gravissimo che chiamano in causa
addirittura Prodi, che pure ha preso
le distanze in maniera netta, perchè
nel discorso dal palco ha parlato
del 25 aprile e del futuro governo e
non del fatto davvero importante:
qualche fischio alla Moratti. Ma per
favore....
Da un intellettuale, ancorchè
schierato, ci si aspetterebbe
critiche meno strabiche e un solo
peso ed una misura.