Documento
originale: " Does the Usa intend to dominate the whole world by force?"
2 giugno 2003
Noam
Chomsky intervistato all'Amsterdam Forum
Buonasera e
benvenuti all'Amsterdam Forum, il programma di discussione interattiva di
Radio Netherlands. Quella di oggi è un'edizione speciale che ha come ospite
Noam Chomsky, scrittore e attivista politico famoso in tutto il mondo. Il
Professor Chomsky, descritto dal New York Times come sicuramente il più
importante intellettuale vivente, critica apertamente la politica estera
americana. Dopo la guerra in Iraq, Chomsky afferma che gli USA stanno cercando
di dominare il mondo con la forza, la dimensione nella quale sono superiori.
Il monito di Chomsky è che questa politica porterà alla proliferazione
delle armi di distruzione di massa e degli attacchi terroristici determinati
dall'odio verso l'amministrazione americana.
Secondo lo scrittore
la sopravvivenza della specie potrebbe essere addirittura a rischio.
Ebbene il Professor Chomsky è qui e risponderà alle domande dei nostri
ascoltatori da tutto il mondo. Diamo il benvenuto al professor Chomsky.
D. La
prima e-mail è di Norberto Silva dall'isole di Capo Verde e chiede: "Gli
USA e il presidente Bush con la loro politica di attacco preventivo possono
portare il mondo ad una guerra nucleare?
CHOMSKY:
Certo che possono. Prima di tutto bisogna chiarire che non si tratta di una
politica di attacchi preventivi. Secondo il diritto internazionale gli
attacchi preventivi sono quelli da sferrare in caso di minacce reali ed
incombenti. Ad esempio se degli aerei attraversassero l'Atlantico per
bombardare New York, sarebbe legittimo per le forze aeree americane
abbatterli. Questo è un attacco preventivo. E viene chiamato a volte guerra
preventiva. Noi invece stiamo parlando di una nuova dottrina
annunciata lo scorso settembre dalla Strategia di Sicurezza Nazionale che
sancisce il diritto di attaccare qualsiasi ostacolo potenziale alla supremazia
globale degli Stati Uniti. La potenzialità è negli occhi
dell'osservatore, per cui, a tutti gli effetti questo autorizza ad attaccare
praticamente chiunque. Può questo portare ad una guerra nucleare? Certo che
può. Nel passato ci siamo andati vicini. Proprio lo scorso ottobre, ad
esempio, si è sc operto, per l'orrore e lo shock di coloro che ci hanno fatto
caso, che durante la crisi dei missili cubani nel 1962, il mondo era ad un
passo da una guerra nucleare terminale. I sottomarini russi con le armi
nucleari furono attaccati dagli americani. Parecchi comandanti pensarono che
fosse iniziata una guerra nucleare e ordinarono di lanciare dei missili
nucleari. Un ufficiale diede un contrordine. Ecco perché siamo qui a parlarne.
E ci sono stati molti altri casi come questo da allora.
D.Siamo in una
situazione più pericoloso con questa dottrina preventiva in atto?
La
dottrina della guerra preventiva è praticamente un invito per i potenziali
bersagli a sviluppare un qualche tipo di deterrente e ci sono solo due tipi di
deterrente. Il primo sono le armi di distruzione di massa e l'altro è il
terrore su vasta scala. Questo viene fatto notare di continuo da
analisti strategici, dai servizi segreti e così via, quindi sì, sicuramente
aumenta il pericolo che qualcosa sfugga di mano.
D:
Questa e-mail è di Don Rhodes, da Melbourne in Australia e dice:
"non credo che gli USA vogliano dominare il mondo. Gli Americani sono stati
attacati su più fronti, come l'11/9 per esempio. Qualcuno deve rimettere in
riga gli stati ribelli e solo gli USA hanno la capacità di farlo. Senza una
tale "polizia del mondo" il mondo semplicemente si disintegrerebbe in una
serie di fazioni belligeranti. Basta guardare alla storia per trovare degli
esempio". Come commenta questo tipo di affermazione?
La prima
frase semplicemente non è corretta da un punto di vista fattuale. La
strategia di Sicurezza Nazionale afferma piuttosto esplicitamente che gli USA
intendono dominare il mondo con la forza che è la dimensione nella quale sono
superiori, e intendono assicurarsi che non ci sia mai un potenziale ostacolo
alla loro supremazia. Questa non è solo un affermazione, ma è stata anche
commentata proprio dal cuore del sistema - Il giornale degli Affari Esteri-che
nel suo prossimo numero sottolinea che gli USA sta affermando il diritto di
essere quello che chiamano "uno stato controllore" che userà la forza per
controllare il mondo nel proprio interesse. La persona che ha mandato
l'e-mail crede che gli USA abbiano un qualche diritto unico di dominare il
mondo con la forza. Non lo credo, e contrariamente a quanto egli afferma, non
credo affatto che la storia porti degli esempi a proposito. Per la verità
quello che è documentato sugli USA, che tra parente si sono stati
aiutati dall'Australia, dal 1940 periodo del suo inizio di dominazione sul
mondo, è istigazione alla guerra alla violenza e al terrore su vastissima
scala. La guerra di Indocina, giusto per fare un esempio che riguarda
l'Australia che vi ha partecipato, è stata praticamente una guerra di
aggressione. Gli USA hanno attaccato il Vietnam del sud nel 1962. La
guerra si è stesa poi all'Indocina. Il risultato finale è stato l'uccisione di
parecchie migliaia di uomini e la devastazione di paesi, e questo è solo un
esempio. Quindi la storia non fornisce elementi per concludere che uno stato
debba avere il diritto sovrano di dominare il mondo con la forza. Questo è un
principio estremamente rischioso, non importa di quale nazione si tratti.
D:
Questa invece è di Noel Collamer da Bellingham a Washington Stati Uniti e
dice: "Noam dice che l'amministrazione Bush vuole dominare il
mondo con la forza, la dimensione nella quale sono superiori e vogliono farlo
permanentemente, per cui mi chiedo: Se noi che possiamo non usiamo la forza
con i tiranni, cosa dovremmo fare secondo lui? La popolazione brutalizzata
dovrebbe usare una resistenza non violenta contro i suoi tiranni anche se
questo risulterebbe nel loro genocidio?
Per prima
cosa non sono io che lo dico ma è l'amministrazione Bush. Io sto semplicemente
ripetendo quello che viene dichiarato abbastanza esplicitamente e che non è
particolarmente controverso. Come ho detto prima è stato commentato
essenzialmente con queste parole nel primo numero della rivista degli Affari
Esteri subito dopo. per quanto riguarda le popolazioni che soffrono i regimi
di tirannia , sì sarebbe bello che qualcuno li aiutasse. prendete ad esempio
l'attuale amministrazione a Washington. Proprio loro, ricordate che costoro
sono per o più dei seguaci di Reagan reciclati, hanno appoggiato una
serie di dittatori mostruosi che hanno inflitto alle loro popolazioni una
tremenda tirannia, Saddam Hussein. Ceausescu, Suharto, Marcos, Duvalier.
E' una lista piuttosto lunga. Il modo migliore di risolvere la questione
sarebbe stato di smettere di appoggiarli. Tra l'altro, l'appoggio del terrore
e della violenza continua. Il modo migliore di fermarli è smett ere di
appoggiarli. Spesso, infatti, in ognuno di questi casi, i tiranni sono stati
rovesciati dal loro popolo, nonostante gli USA li appoggiassero.
Ceausescu, per esempio era un tiranno perfettamente paragonabile a Saddam
Hussein. E'stato rovesciato dal suo popolo mentre veniva ancora appoggiato da
Washington, e questo continua. Se c'è gente che resiste
all'oppressione e alla violenza, dobbiamo trovare il modo di aiutarli e il
modo più facile è smettere di appoggiare i tiranni. Dopo sorgono problemi
complicati. Non ci sono documenti, che io sappia, di USA o nessun
altro stato, (gli esempi che i sono sono rari) che intervengono per
prevenenire l'oppressione e la violenza. Questo è molto raro.
D:Bene,
un'altra e-mail. Questa è da H.P. Velten dal New Jersey negli USA e chiede:"perchè
non c'è più controversia sugli interessi di Bush nei media americani?
Beh veramente
c'è molta controversia. Una cosa davvero sorprendente a proposito della guerra
in Iraq e della strategia di sicurezza militare nella quale si è svolta, è che
è stata criticata davvero duramente, proprio dal cuore della elite della
politica estera, nei due principali giornali di politica
estera, Foreign affairs e Foreign Policy. L' Accademia Americana delle Arti e
delle Scienze, che raramente prende posizione sui problemi attuali
controversi, ha fatto uscire una monografia che la condanna. C'è un'intera
serie di altri articoli. Tutto ciò è stato parzialmente riportato dai media,
ma non completamente, perché ricordate che i media tendono ad appoggiare il
potere per varie ragioni.
D: Ok, un'altra
e-mail. Questa è da RijswiJk in Olanda ed è di M.J. "Bob" Groothland. Il
messaggio dice: "nel corso della storia, alcune nazioni hanno sempre
cercato di dominare il mondo. quelle più recenti che mi vengono in mente sono
la Germania, la Russia e il Giappone. Se gli USA sono gli ultimi aspiranti
conquistatori possiamo ritenerci fortunati. La conquista si farebbe con
dignità e onore per tutta l'umanità. Il fatto è che niente di tutto ciò viene
fatto da Bush o dall'amministrazione americana. Dimentica che gli USA hanno
una costituzione e, al contrario di Stalin, Hitler, Hussein ed altri despoti,
Bush dovrà essere rieletto tra due anni e gli elettori americani non sono
stupidi né oppressi né intimiditi. Il voto è segreto." Gli elettori metteranno
le redini al governo degli USA come suggerisce questo ascoltatore?
Per prima
cosa il resoconto storico è perlopiù immaginario, ma lasciamo questo da parte.
Il fatto che una nazione abbia una costituzione non significa che non
possa portare avanti una politica di violenza e distruzione. Abbiamo
una lunga a storia alle spalle che lo dimostra. L'Inghilterra ad
esempio era forse il paese più libero del mondo nel diciannovesimo secolo ma
portava avanti atrocità in tutto il mondo e il caso degli USA è simile.
Le testimonianze vanno indietro nel tempo. Gli USA erano una nazione
democratica quando hanno invaso le Filippine un secolo fa uccidendo parecchie
migliaia di persone e lasciando il paese devastato.. era un paese democratico
quando negli anni 80 le stesse persone che sono a Washington hanno condotto
una guerra di terrore devastante in Nicaragua, facendo decine di migliaia di
morti e lasciando il paese praticamente in rovina. Per questo attacco gli USA
sono stati condannati dal Tribunale Mondiale e dal Consiglio di Sicurezza in
una risoluzione a cui fu posto il veto, ma invece l'attacco si è intensificato
e continua. Per quanto riguarda le elezioni democratiche, sì, è vero
c'è un'elezione, e i Repubblicani hanno spiegato molto chiaramente come
intendono superare il fatto che la maggior parte della popolazione si oppone
alla loro politica. Intendono superarlo portando la nazione al panico e alla
paura cosicché essa possa ripararsi sotto l'ombrello di una figura di
riferimento che li protegga. Infatti l'abbiamo appena visto lo scorso
settembre, quando la strategia di sicurezza è stata annunciata e il rullo di
tamburi della propaganda è cominciato. C'è stata una campagna governativa di
propaganda dei media che è stata davvero spettacolare. Ha avuto successo nel
convincere la maggior parte della gente che Saddam Hussein era una minaccia
imminente alla sicurezza degli Stati Uniti. Nessun altro lo credeva. neanche
il Kuwait o l'Iran, che lo disprezzano, lo considerano una mi naccia. Sapevano
che era il paese più debole di quella zona.
Sono riusciti anche a
convincere la maggior parte della popolazione che Saddam Hussein era dietro
l'undici settembre, che era l'istigatore e colui che ha portato avanti
l'attacco e che ne stava pianificando altri. Di nuovo, non abbiamo uno
straccio di prova a riguardo, e non ci sono analisti della sicurezza o servizi
segreti che lo credano.
D: Ma allora
dov'è l'opposizione politica negli USA? I Democratici? Perché non cercano di
farsi strada nell'impalcatura Repubblicana? Sì c'è stato un grande movimento
pacifista, abbiamo visto centinaia di migliaia di persone sulle strade in
America, che si opponevano all'azione militare. Dov'è l'opposizione politica
negli USA?
L'opposizione
politica dei Democratici è molto tiepida. C'è stato troppo poco dibattito, da
sempre, sugli Affari esteri. Questo è risaputo. Le figure politiche sono
riluttanti a mettersi in una posizione nella quale possono essere accusati di
volere la distruzione dell'America, di appoggiarne i nemici ed essere i
protagonisti di fantasie del tipo di quelle che erano presenti nell'e-mail. I
politici non vogliono essere soggetti a questo e il risultato è che la voce di
una grande porzione della popolazione è scarsamente rappresentata e i
Repubblicani lo ammettono. Karl Rove, il manager della campagna repubblicana
ha detto chiaramente che i Repubblicani avrebbero dovuto basare la campagna
elettorale su istanze di sicurezza, perché se fossero stati affrontati temi
riguardanti la politica interna avrebbero perso. Così hanno impaurito la
popolazione e l'hanno costretta all'obbedienza, e lui ha già annunciato che
bisognerà fare lo stesso prima delle lezioni del 2004. Dovranno di nuovo
presentare le cose come se si dovesse votare per un presidente guerriero che
difenderà la nazione dalla distuzione. Tra l'altro stanno semplicemente
recitando di nuovo una parte che hanno cominciato a recitare negli anni 80 la
prima volta che sono stati in carica (più o meno erano le stesse persone). Se
ci fate caso le politiche che proponevano non erano popolari. La popolazione
era contraria ma loro hanno continuato a spingerli al panico e ha funzionato.
Nel 1981 la Libia stava per attaccarci. Nel 1983 Grenada stava per costruire
una base aerea dalla quale i Russi ci avrebbero bombardato. Nel 1985 Reagan ha
dichiarato uno stato di emergenza nazionale perché la sicurezza degli USA era
minacciata dal governo del Nicaragua.
Se da Marte qualcuno avesse
visto la scena sarebbe morto dalle risate. Ed è continuata così per
tutti gli anni 80. Sono riusciti a mantenere la popolazione così intimidita e
spaventata da poter mantenere un flebile aggancio al potere politico, e questo
è il tipo di sforzo che si fa da allora. Questa tattica non l'hanno inventata
loro ma sfortunatamente ha dato i suoi frutti e le figure politiche ed altre
figure riluttanti a farsi avanti e affrontare il torrente di abusi e di
isteria che scaturirebbe da un tentativo di riportare le cose ad un livello di
realtà.
D: Ok, un'altra
e-mail, di Boris Kazaman, dal Wyoming negli USA e dice: "La pace può solo
scaturire dall'uso della forza e spesso viene dopo una guerra giusta. La Pax
Romana è scaturita dalla forza dell'Impero Romano, non da qualche ideologia
pacifista. Gli Usa sono da criticare solo quando non hanno agito subito. Ad
esempio Hitler, Stalin e Pol Pot sono saliti al potere perché non si è fatta
loro opposizione. La sua critica ad un approccio alla politica estera basato
sul potere sono ingenui o falsamente ingenui. Quelli che agiscono contro le
minacce rendono possibile un mondo dove gli arroganti appartenenti alla
sinistra hanno la libertà di parola che concede loro di mostrare i loro errori
di ragionamento. Che possa essere sempre così. Pace a voi, ma pace attraverso
la forza." Come commenta questa e-mail?
Beh, possiamo
cominciare col guardare alla realtà. Prendiamo ad esempio Hitler.
Hitler è salito al potere con l'appoggio dell'America e dell'Inghilterra.
Ancora nel 1937 il Dipartimento di Stato descriveva Hitler come un moderato
che stava tra gli estremi della destra e della sinistra.
Uno che
bisognava appoggiare altrimenti le masse potevano impadronirsi del potere e
orientarsi verso sinistra.
Infatti gli USA non entrarono in guerra
fin quando vennero attaccati dal Giappone e la Germania dichiarò guerra agli
USA. Nel caso di Stalin, non sono stati gli USA a portarlo al potere
ma non lo hanno neanche osteggiato più di tanto. Ancora nel 1948 H.Truman, il
presidente, affermava che Stalin era un brav'uomo, onesto, traviato da coloro
che lo consigliavano e così via.
Nel caso di Pol Pot,
i Khmer Rouge si svilupparono nei primi anni '70- erano pressoché
sconosciuti nel 1970- e si svilupparono nel contesto di una massiccia campagna
di bombardamenti in Cambogia. Secondo la CIA morirono circa 600000 persone e
si alimentò una resistenza crudele e feroce che prese il sopravvento nel 1975.
Dopo che ebbe preso il potere, gli USA non hanno fatto niente per
fermarlo ma quando il Vietnam lo elimina nel 78-79 invadendolo e cacciandolo,
gli USA attaccarono ferocemente il Vietnam per il crimine di essersi
sbarazzati di Pol Pot. Gli USA hanno appoggiato un'invasione cinese
per punire il Vietnam, gli hanno imposto pesanti sanzioni e inoltre hanno
appoggiato quel che restava dell'esercito di Pol Pot in Thailandia. Quindi se
vogliamo parlare della storia, bisogna dire le cose come stanno. Poi possiamo
cominciare con le diatribe.
D: Pensa che ci
sia una situazione nella quale la forza sia giustificata? Abbiamo sentito
parecchie posizioni sulla guerra in Iraq secondo le quali era il minore dei
due mali. La storia recente dell'Iraq la sappiamo bene, ma era arrivato il
momento di fare qualcosa per liberarsi di Saddam Hussein. In Iraq molti degli
stessi iracheni sembravano pensarlo.
Per prima
cosa non ci risulta che gli iracheni ci stessero chiedendo di invaderli, ma
ammesso che questo fosse stato il fine, perché tutte le bugie allora? Quello
che lei sta dicendo è che Tony Blair, George Bush, Colin Powell e il resto di
quei fanatici bugiardi stavano fingendo fino all'ultimo che il fine era di
liberarsi dalle armi di distruzione di massa. Se il fine era liberare gli
Iracheni perché non l'hanno detto prima?
D: Il presidente
Bush lo ha detto nelle ultime settimane prima della guerra, ha cominciato a
parlare di guerra di liberazione.
Negli ultimi
minuti, al summit delle Azzorre ha detto che anche se Saddam Hussein e la sua
gente avessero lasciato il paese, gli USA avrebbero invaso lo stesso, il che
significa che gli USA volevano controllare il paese. Ora c'è un problema serio
dietro questa dichiarazione. Non ha niente a che fare con la liberazione degli
Iracheni. Vi poteste chiedere come mai gli Iracheni non hanno
rovesciato Saddam come hanno fatto i Rumeni con Ceausescu e com'è stato per
altri dittatori. beh si fa presto a saperlo. Gli occidentali che
conoscono meglio l'Iraq- Dennis Halliday e Hans von Sponek, i capi del
programma dell'Onu "oil for food"-, avevano centinaia di investigatori
all'interno del paese ed hanno osservato, come molti altri, che quello che ha
fatto in modo che in Iraq non ci fosse nessuna ribellione sono le terribili
sanzioni che hanno ucciso migliaia di persone (facendo una stima ottimistica),
hanno rafforzato Saddam e hanno reso la popolazione completamente dipendente
da lui per sopravvivere. Quindi il primo passo per aiutare gli iracheni
sarebbe stato smettere di impedire la loro liberazione, permettendo alla
società di ricostruirsi in modo da poter badare ai propri affari, Se questo
sistema fosse fallito, se gli iracheni fossero stati incapaci di fare quello
che altri popoli hanno fatto quando erano governati da tali tiranni , a quel
punto si sarebbe potuto contemplare l'uso della forza, ma prima che che sia
stata data loro un'opportunità, e fin quando l'azione dell'Inghilterra e degli
USA gliel'ha impedito non possiamo porci questa domanda. E infatti gli USA e
l'Inghilterra non se la sono posta durante la preparazione alla guerra. Date
solo un'occhiata ai documenti.
D: Questa e-mail
è di Bob Kirk da Israele e dice: " Perché il Professor Chomsky si oppone
così tanto all'espansione della democrazia e alla liberazione di molti popoli
del mondo (da parte degli USA se necessario visto che l'UE ha smesso di
sfidare i dittatori) e quale mezzo oltre che la persuasione e la forza, che a
volte è giustificabile, proporrebbe lui per liberare le società del mondo che
libere non sono?
Io sarei
fortemente a favore dell'estensione della democrazia al mondo e mi oppongo a
che questa sia impedita. Una delle ragioni, è sconvolgente se si guardano gli
ultimi mesi, è che non ho mai visto, per quel che mi ricordo, un disprezzo
così chiaro e spudorato della democrazia come quello delle elite americane.
Basta guardare l'Europa che, ad esempio, era divisa tra vecchia e nuova
Europa. secondo questo criterio, la vecchia Europa era formata dai paesi i cui
governi, quali che siano le ragioni, hanno preso la stessa posizione della
maggioranza del loro popolo. Poi c'era la nuova Europa, Italia, Spagna e
Ungheria, in cui i governi hanno prevaricato una percentuale addirittura
maggiore del loro popolo. La gente che si opponeva infatti, era maggiore in
questi paesi che nella vecchia Europa, ma i governi non hanno considerato il
loro popolo-forse l'80 o 90% di loro- e hanno seguito gli ordini di
Washington, e questa dovrebbe essere una buona cosa. La Turchia è l'esempio pi
lampante. La Turchia è stata attaccata aspramente dai commentatori US e dalle
elite perché il governo ha preso una posizione in accordo con circa il 95%
della loro popolazione. Paul Wolfowitz, che viene descritto come un grande
esponente della democratizzazione, qualche settimana fa ha condannato i
militari turchi per non essere intervenuti ad obbligare il governo a, come
dice lui, aiutare gli americani, invece di seguire il 95% del loro popolo.
Questo mostra davvero un disprezzo spudorato per la democrazia e i fatti lo
dimostrano. Non sono solo gli USA a comportarsi male, è tipico di qualsiasi
altro stato moto potente, ma guardate cosa succede negli stati che sono sotto
il controllo americano da molto tempo come l'America centrale e i Caraibi, che
lo sono da circa 100 anni. Gli USA hanno accettato di tollerare la democrazia
ma dev'essere come dicono loro. Per riportare le parole di un fautore della
democrazia sotto l'amministrazione Reagan "democrazia dall'alto verso il
basso", democrazia nella quale le elite tradizionali rimangono al potere ,
quelle elite che sono state legate agli Stati Uniti e mandano avanti le loro
società nel modo in cui vogliono gli USA. In quel caso gli USA tollerano la
democrazia. Sono molto simili ad altri stati potenti, ma non ci facciamo
illusioni. L'ascoltatore scrive dal medio oriente, se non sbaglio da Israele, e gli USA
hanno appoggiato una dittatura brutale e oppressiva per molto tempo e sanno da
sempre che questo è il motivo principale per cui il popolo gli è ostile. Negli
anni 50, lo sappiamo da documenti interni, il presidente Eisenhower ha
discusso con il suo staff quella che chiamava " la campagna di odio contro di
noi" tra gli abitanti del medio oriente e la ragione era che gli USA stavano
appoggiando regimi non democratici e stava bloccando la democrazia e lo
sviluppo a causa degli interessi americani nel controllo del petrolio nel
vicino oriente. Bene, questo va avanti. Lo dicono anche ricchi musulmani
occidentalizzati intervistati dal Wall Street Journal proprio in questi
giorni. C'è una lunga storia documentata di opposizione alla democrazia, a
meno che sia controllata, e per ragioni che sono ancorate a politiche di
potere che conosciamo.
D: Leggiamo
un'altra e-mail. Questa è da Vera Gottlieb, dalla British Columbia, in Canada
e dice: camuffata da lotta al terrorismo, si sta driducendo il Bill of
rights, per non dire che lo si sta decimando. L'Americano medio lo sa e se ne
interessa?
Davvero pochi
lo sanno. Il Patriot Act e il nuovo, il secondo Patriot Act che stanno
progettando, mina, almeno teoricamente ed in parte praticamente, delle libertà
civili fondamentali in maniera piuttosto estensiva. L'attuale dipartimento di
giustizia si è arrogato il diritto di arrestare gente, compresi cittadini
americani, confinarla a tempo indeterminato, senza possibilità di consultare
un avvocato. Hanno fatto anche di peggio. Tra i nuovi piani ce ne sono alcuni
secondo i quali si permetterà di imprigionare cittadini se il procuratore
generale lo vuole. Civilisti, professori di diritto ed altri hanno fermamente
condannato tutto ciò ma quasi niente è trapelato dai media. Queste cose
davvero non si sanno. Questi movimenti sono davvero radicali. Il presidente
Bush dovrebbe avere un busto di Winston Churchill sulla scrivania, regalatogli
dal suo amico Tony Blair, e infatti Churchill ha avuto qualcosa da dire a
questo proposito. Disse, e lo sto quasi citando, che per un gov erno,
imprigionare qualcuno che non sia stato processato dai suoi simili è qualcosa
di abominevole, ed è il fondamento di tutti i regimi totalitari, che siano
nazisti o comunisti. Lo ha detto nel 1943, mentre stava condannando delle
proposte di natura simile, che non vennero attuate, in Inghilterra. Ricordate
che nel 1943 l'Inghilterra era in una posizione davvero critica, era stata
attaccata e si preparava ad essere annientata dalla forza militare più feroce
della storia e ciononostante Churchill ha giustamente descritto misure come
queste "abominevoli" e "il fondamento dei governi totalitari". Sì, la gente
dovrebbe esserne sconvolta.
D: Perché questo
non è un problema dibattuto e perché non c'è una opposizione radicale al
secondo Patriot Act e a queste cose che lei ha descritto?
Per prima
cosa per sapere queste cose bisogna fare un'attenta ricerca. Non dico che sono
nascoste, se li si cerca i documenti si trovano , ma non sono certamante di
pubblico dominio. Quando si sanno, c'è opposizione, ma ricordatevi il grande
successo della campagna di propaganda tramite i media che ha fatto il governo,
dallo scorso settembre, per convincere la popolazione degli USA che c'era una
minaccia imminente di distruzione da parte del mostro Saddam Hussein, e la
prossima settimana sarà qualcun altro quello da cui ci dovremo proteggere. E
proprio quelli che hanno creduto a queste menzogne, che sono la maggior parte,
hanno un'attitudine favorevole alla guerra, e si può capire perché, se proprio
credi a quelle cose puoi anche accettare di vedere ridurre le libertà civili.
Certo, è stata una montatura, l'esempio più spettacolare di propaganda di una
montatura mai visto, hanno fatto notare in molti, ma ha funzionato.
Quando la gente ha paura, a volte può non vole r difendere i diritti che ha
conquistato.
D: D'accordo,
leggiamo un'altra e-mail. Questa è dal Venezuela ed è di Alberto Villasmil
Raven che dice: vorrei sapere se il Professor Chomsky pensa che sia
possibile che gli USA invadano il Venezuela.
beh, non
penso che lo invaderà direttamente ma tra le regioni che sono il bersaglio
della cosiddetta guerra preventiva, sicuramente c'è la regione andina. E' una
regione di sostanziali risorse. E' per un certo verso, fuori controllo. Gli
Usa hanno già delle consistenti risorse militari- un sistema di basi militari
in Ecuador, *****le Isole Olandesi****, El Salvador, che circondano la
regione, e un po' di basi sul posto. Il mio sospetto e che gli USA in
Venezuela, probabilmente appoggeranno un colpo di stato come l'anno scorso. Ma
se questo non funziona, un intervento diretto non è impossibile. Ricordate, si
sta pianificando da molto. L'unica cosa veramente buona degli USA è una
società davvero libera, unicamente libera. Abbiamo documentate tutte le
pianificazioni interne. Proprio sul periodo della crisi dei missili cubani,
abbiamo dei documenti dai quali risulta che il presidente Kennedy e suo
fratello stavano discutendo la minaccia dei missili cubani e dissero che uno
dei maggiori problemi che ponevano era "che possono essere un deterrente
all'invasione del Venezuela se decidessimo di invaderla. Questo succedeva nel
1962. Queste sono vecchie politiche, saldamente radicate.
D: Bene, questa
è di Berrada M. Ali, da Rabat, in Marocco, e la sua domanda è la seguente: "pensa
che dopo l'ingiustificata e ingiustificabile guerra contro l'Iraq il mondo
perderà il significato della sua esistenza, come nella lingua quando si
perdono le regole grammaticali? Perderemo il riferimento del significato delle
frasi e di conseguenza il significato del mondo intorno a noi?
Secondo me,
il commento più onesto a questo riguardo è stato fatto dai sostenitori della
guerra in Iraq. Ad esempio se guarda l'ultimo numero di Affari Stranieri, il
principale giornale del sistema, c'è un importante articolo di un conosciutissimo specialista di diritto internazionale, Michael Glennon, che
sostiene che noi dobbiamo riconoscere che il diritto internazionale e le
istituzioni internazionali sono quello che lui chiama "aria calda". La loro
inapplicabilità è stata provata dal fatto che gli USA non le rispettano, e lui
dice che fanno bene a non rispettarle, e che gli USA devono mantenere il
diritto di usare la forza come vogliono, indipendentemente da queste
istituzioni, che dobbiamo solo calpestare e non rispettare. bene almeno questa
è una dichiarazione onesta. penso che sia una minaccia terribile per il mondo,
ed è parte del motivo per cui il governo USA è diventato oggetto di grande
paura nel mondo. I sondaggi internazionali a questo riguardo sono chiari, ed è
comprensibile. Quando una nazione prende queste posizioni, è ovvio che la
gente comincia ad aver paura, e quindi, come è stato sottolineato sempre di
più dai servizi segreti, analisti etc., la gente prenderà le contromisure.
cercheranno di trovare dei deterrenti. Gli USA stanno imponendo al mondo la
proliferazione dellearmi di distruzione di massa, anche se come deterrenti.
D: Abbiamo
un'ultima e-mail da John Blessen da Beverly Hills negli Stati Uniti e il suo
messaggio è il seguente: "Come possono gli USA proteggersi al meglio da
stati criminali come la Corea del Nord? E dalle minacce chimiche, nucleari e
biologiche di stati fuorilegge? Delle minacce sconvolgenti agli USA sono reali
ed alcuni dicono imminenti, per cui come organizzerebbe lei, Professor Chomsky,
una politica di difesa per gli USA?
Bene,
prendiamo l'esempio che lei ha citato, la Corea del Nord. Non si possono fare
delle generalizzazioni, dipende dai casi. Prendiamo il caso della Corea del
Nord. Lì gli stati della zona, Russia, Corea del Sud, Cina e Giappone sono
d'accordo nel seguire la via diplomatica, la via delle negoziazioni per
ridurre la minaccia, che è reale, e per integrare in qualche modo di nuovo la
Corea del Nord tra queste regioni, e questa è una mossa saggia. Anche Clinton
si è mosso in questa direzione. Non le ha sviluppate ma le ha fatte. Hanno
avuto un certo successo, e penso che il consenso era giusto. Il modo di
difendersi da tali minacce è prevenire la loro insorgenza. E ci sono molti
modi di farlo, anche negli altri casi di cui abbiamo parlato. Nel caso
dell'Iraq si trattava di un regime orribile. Ecco perché sono sempre
stato contrario al fatto che gli Stati Uniti appoggiavano Saddam Hussein, ed
ero anche contrario all'embargo che ha prevenuto una rivolta contro di lui, ma
anche se era orribile, non costituiva una minaccia. Il Kuwait e l'Iran, che
disprezzano Saddam Hussein che li ha invasi- non lo ritengono un pericolo, e a
buon diritto. L'Iraq era lo stato più debole di quella zona. Le sue spese
militari erano un terzo di quelle del Kuwait, che ha una popolazione inferiore
del 10%. Era stato decimato dalle sanzioni, quasi disarmato- un posto
orribile, ma non pericoloso. E' stata propaganda- una grottesca e orribile
propaganda. Se vogliamo esaminare altri casi che possono costituire
una reale fonte di preoccupazione, allora sì, però pianifichiamo qualcosa di
appropriato. prendiamo ad esempio la minaccia del terrorismo. Questa è una
minaccia reale e pericolosissima.
La minaccia del terrorismo è stata
resa maggiore dal comportamento dell'amministrazione Bush. Infatti
organizzazioni terroristiche come Al-Qaeda sono diventate più temibili da
quando si è cominciato a minacciare di invadere l'Iraq e poi si è invaso e
questo si poteva immagi nare, Si capisce perché.
D: Lei è uno di
quelli che cercano di sgonfiare questa propaganda con la quale lei sostiene
che il governo USA stia influenzando la popolazione. Come reagisce la gente a
qualcuno che parla male dell'attuale politica estera degli USA?
Io spendo circa un'ora ogni notte scrivendo con
molta riluttanza delle lettere in cui
devo declinare inviti a tenere conferenze in tutto il paese, con un vasto
pubblico, cose di tremendo interesse. Gli USA non sono diversi da altri paesi
del mondo in questo campo. C'è grande paura e grande preoccupazione a
proposito della politica che l'amministrazione Bush sta seguendo. Se si
elimina l'elemento panico, che è stato indotto dalla propaganda, che è unica
degli USA, allora l'opposizione alla guerra e alla strategia di sicurezza sono
più o meno le stesse che altrove. Io ed altre persone che vogliono parlare
pubblicamente siamo riempiti di inviti e richieste di discutere di questi
problemi.
Professor
Noam Chomsky, scrittore, attivista politico e professore di linguistica al
Massachussets Institute of Technology, la ringrazio tantissimo di essere stato
qui con noi.
Grazie a voi
e grazie ai
nostri ascoltatori
Noam Chomsky
Breve biografia tratta da :
http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=159
VITA
Ebreo americano di origine russa, Noam Chomsky nasce a Filadelfia il 7
dicembre 1928. Studia all'università di Pennsylvania filosofia, matematica
e, sotto la guida di Zellig S. Harris e Roman Jakobson, linguistica. Si
laurea nel 1955 e inizia a insegnare presso il famoso Massachussets
Institute of Tecnology, dove forma un gruppo di allievi e collaboratori. Nel
1958-59 insegna anche all'Insitute for Advanced Studies di Harvard e nel
1964-65 al Centro di studi cognitivisti di Princeton. Dal 1966 è titolare
della cattedra di lingue moderne e linguistica. Ha sempre alternato
l'insegnamento e la ricerca con un appassionato impegno politico, sostenendo
un pacifismo radicale e criticando l' imperialismo statunitense culminato
nella guerra vietnamita.
OPERE
Scritti di linguistica teorica e storia della linguistica: Tre modelli
per la descrizione del linguaggio (1956); Le strutture della sintassi
(1957); Problemi di teoria linguistica (1964); Saggi linguistici,
3 voll., (1965 ss.); Mente e linguaggio; struttura profonda, struttura
superficiale e interpretazione semantica (1970); Studies on Semantics
in generative Grammar (1972); Riflessioni sul linguaggio. Grammatica
e filosofia (1975); Logical Structure of Linguistic Theory
(1975); Essays on Form and Interpretation (1977); Regole e
interpretazioni (1980); Lectures on Government and Binding
(1981); La conoscenza del linguaggio (1985). Scritti d'impegno
politico e civile: I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in
America (1969); La guerra americana in Asia. Saggi sull'Indocina
(1970); Conoscenza e libertà. Linguaggio e prassi politica (1971);
Riflessioni sul Medio-Oriente (1974); Per ragioni di stato. Ideologie
coercitive e forze rivoluzionarie (1975).
PENSIERO
Chomsky è il fondatore e il caposcuola del cosiddetto «generativismo», forma
di linguistica che intende spiegare le leggi che governano il prodursi del
linguaggio e che si oppone alla linguistica strutturalista che si limita a
descrivere il suo funzionamneto. La sua «grammatica generativa» distingue
una «struttura profonda» dei fatti linguistici da una «struttura
superficiale», in cui la prima si trasforma nell'organizzazione sintattica
del parlare concreto. Successivamente questa distinzione cede il posto a
quella tra «competenza» ed «esecuzione», con cui Chomsky intende spiegare
sia gli aspetti creativi del linguaggio sia il suo carattere innato e la sua
presenza nei primi stadi dello sviluppo infantile.
Contributi dell'autore all'Enciclopedia Multimediale delle
Scienze Filosofiche:
Articoli
Brani antologici
Aforismi
Interviste
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