Qualcuno guardando il sito si chiederà
del perché della bandiera Israeliana accanto a quella palestinese.
Il dubbio potrà aumentare guardando i contenuti linkati con la
bandiera palestinese.
Io sto dalla parte dei palestinesi,
perché li considero la parte più debole, quella che pagano un prezzo
altissimo per una cosa decisa sopra le loro teste. Non hanno certo
deciso loro che gli ebrei dovessero fondare uno stato in quel posto.
Sono state le potenze dopo la seconda guerra mondiale, per una sorta
di senso di colpa, a concedere che gli israeliani si impossessassero
di quei territori. Non credo che gli israeliani avessero alcun
diritto né storico ne divino a quei territori.
Sarebbe come se ora noi
rivendicassimo Nizza e la Savoia che prima erano italiani.
O magari l’Inghilterra che fu
colonizzata dai romani. Si capisce che non ha senso.
Pure sostengo che gli ebrei avessero diritto ad un loro stato. Solo
che quelle terre,se proprio dovevano essere quelle, andavano
contrattate con i residenti. Li si poteva indennizzare , o comunque
trovare un accordo pacifico. In effetti prima del ritorno nuclei di
ebrei convivevano pacificamente con gli arabi .
Cosi gli ebrei hanno trasformato un
loro diritto in un sopruso. Scacciando via via i Palestinesi dalle
loro case, distruggendo interi villaggi. Impossessandosi delle zone
ricche d’acqua.
Vero che in alcune zone hanno saputo
creare dei veri giardini nel deserto mentre gli arabi no sembrano
capaci. Non per questo non hanno diritto di vivere come gli pare e
come riescono. Inoltre le loro indubbie capacità sono state
enormemente facilitate dall’enorme mole di denaro che dall’america
soprattutto li ha sostenuti.
Permettendo di costruire un ‘esercito
che è tra i più efficienti del mondo, permettendo loro di avere
armamenti sofisticati e perfino le armi nucleari, non concesse ad
alcun altro stato in quei territori.
Chiaro che in queste condizioni la
loro indubbia capacità ha goduto comunque di corsie preferenziali.
I torti e le ragioni restano tutti.
Considero gli Israeliani gli “oppressori” e i Palestinesi gli
“oppressi”. Ma è chiaro che dato i rapporti di forza non è possibile
altra soluzione se non la convivenza pacifica con il reciproco
riconoscimento.
Né a questo punto riterrei giusto
buttar fuori gli Israeliani da quelle che ormai sono anche le loro
case.
Ultimamente con Sharon sembrava che
le cose potessero cambiare. Purtroppo il destino sembra sempre
crudele. Quando Rabin era arrivato a degli accordi un fanatico della
destra israeliana lo uccise. Ora che Sharon si era messo contro il
suo stesso partito per avviare un ritiro unilaterale. Si era forse
reso conto che la guerra permanente era insostenibile, che il sogno
della Grande Israele era irrealizzabile per una serie di ragioni. I
Palestinesi crescono al ritmo di 4/1 rispetto alla popolazione
Israeliana, ed i costi della sicurezza sono ormai cosi alti da
impoverire la nazione che investe in armi e sicurezza la gran parte
del prodotto. Sharon aveva forse capito che non si arriva da
nessuna parte e che Israele era destinata a soccombere nel medio
lungo periodo. Ed anche la popolazione sembrava appoggiarlo, almeno
nella maggioranza. Purtroppo la malattia l’ha tolto di mezzo.
L’elezione di Hamas in Palestina non
contribuisce certo al dialogo.
In quanto al terrorismo, alle azione
dei kamikaze, vorrei dire che gli analisti bellici americani
chiamano questi conflitti “guerre asimmettriche” dove tra i due
contendenti c’è una disparità di mezzi enormi. I Palestinesi non
dispongono dei mezzi militari di Israele, per cui usano le armi che
hanno. Se avessero gli skud userebbero quelli, non si farebbero
certo saltare in aria. Ed a parti invertite gli israeliani farebbero
i kamikaze. Pure l’arma dei kamikaze, mi ripugna. Farsi saltare su
un bus, in mezzo a dei civili è contro il mio sentire. Ma li c’è una
guerra e non possiamo fingere di dimenticarlo nel nostro giudizio.
In una situazione analoga, forse ci comporteremmo cosi anche io e
voi. Dite di no?
Oramai due generazioni di palestinesi
sono cresciute senza conoscere altro che la guerra, i tank,
le bombe, i rastrellamenti, la miseria, i parenti morti….
Se fosse concessa loro qualche
possibilità andare a scuola, crescere, giocare, sposarsi, lavorare,
fare figli presumo sarebbe diverso. Chi ha bollette da pagare, i
figli da mandar a scuola, responsabilità e gratificazioni di lavoro,
le vacanze da programmare, è più difficile che imbracci un fucile,
ma chi non alcun futuro è più facile compia gesti estremi.
Spero do avere spiegato la presenza
delle due bandiere. Il mio è un tentativo di andare nella direzione
della convivenza. Forse facendo convivere i simboli prima sarà
possibile in seguito far convivere l due popoli.
Giuseppe Galluccio 1/5/06
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