MARIJUANA E HASHISH |
A cura
di Claudio
Cappuccino da :
http://www.fuoriluogo.it/schede/marij.htm
Che cosa sono
Sono le forme in cui la Cannabis sativa
(nelle varietà ricche di
delta-9-tetraidrocannabinolo, cioè il THC, il
principio attivo) o la Cannabis indica
(sempre ricca di THC) vengono usate come
"droga"¹. La marijuana è costituita da foglie e
fiori essiccati e triturati. L'hashish si
prepara dalle infiorescenze della pianta
femmina, le parti più ricche di principi attivi.
I derivati della Cannabis sono usati da
tempo immemorabile e le sue proprietà sono
citate in testi cinesi e indiani che risalgono
al III millennio a.C. Fino a qualche decennio
fa, l'estratto fluido di C. indica era
utilizzato in medicina come sedativo e
analgesico. Accetto la classificazione
botanica di R. E. Schultes che distingue due
specie: la C. sativa (alta fino a oltre 5 m,
lussureggiante, robusta, con rami e foglie
piuttosto spaziati, foglie piuttosto lunghe,
leggere e sottili) e la C. indica (alta fino a
150 cm, di forma regolarmente conica, con rami
molto corti e fitti, e con foglie piuttosto
larghe e tozze). Secondo Schultes, esiste poi
una specie selvatica (C. ruderalis), molto più
piccola e esile.
Produzione illegale
E' così elevata da non essere praticamente
stimabile. La Cannabis è la pianta psicoattiva
illegale più coltivata al mondo, diffusa in
tutti i continenti e consumata regolarmente da
oltre 140 milioni di persone (stime
ONU). Basti dire
che in uno stato come la California, pur non
esistendo per le rilevazioni ufficiali, la
Cannabis è uno dei principali prodotti agricoli
per valore commerciale.
Che
effetti fanno
A basse dosi, i derivati della
Cannabis hanno effetti sedativi, rilassanti
e euforizzanti: si ha voglia di ridere, e spesso
viene anche stimolato l'appetito. Ad alte dosi
si possono manifestare forti alterazioni
sensoriali e percettive, per cui gli effetti
possono essere avvicinati a quelli delle
sostanze "allucinogene". Particolarmente marcate
con le alte dosi sono le distorsioni
spazio-temporali, e caratteristico è l'andamento
"a ondate" dell'effetto. La Cannabis
(principalmente, ma forse non solo, grazie al
THC) ha interessanti proprietà farmacologiche
che dovrebbero esser meglio sfruttate in
medicina: abbassa la pressione intraoculare,
combatte la nausea e il vomito indotti da certi
farmaci (es. i chemioterapici antitumorali),
riduce la spasticità dei muscoli, ha una certa
azione analgesica, stimola l'appetito, e in
generale migliora l'umore e genera una
sensazione di maggior benessere. La
rivalutazione medica della Cannabis è in
corso da anni fra mille difficoltà dovute al suo
status di droga illegale, attualmente esclusa da
tutte le farmacopee ufficiali. Recentemente,
negli Stati Uniti, la coltivazione e l'uso per
scopi medici della Cannabis - in deroga
alle draconiane leggi "anti-droga" - è stato
approvato in diversi stati con referendum
popolare.
Modo
d'uso, dosi durata degli effetti
La marijuana si fuma. L'hashish si fuma
mescolato a tabacco, o si ingerisce in
preparazioni particolari (pillole, infusi,
pasticcini, torte). In certi paesi, viene a
volte assunto insieme all'oppio. Il THC si
assorbe immediatamente con il fumo e l'effetto -
facilmente dosabile con un po' di esperienza -
si manifesta in pochi minuti (la marijuana in
genere contiene il 3-5% di THC, l'hashish il
7-14%). Molto più lento è l'assorbimento per via
orale: gli effetti - che dipendono dalla dose
assorbita e sono molto più imprevedibili per
intensità e durata rispetto a quelli ottenuti
fumando - si manifestano dopo 30-40 minuti o
più. La durata varia dalle 3 alle 5 ore circa, o
anche più nel caso di alte dosi o dopo
assunzione orale. Il THC viene eliminato molto
lentamente e permane nell'organismo, soprattutto
nel tessuto adiposo, per molto tempo
(settimane). E' possibile che questo fenomeno
sia alla base del fatto per cui, con il consumo
quotidiano, si ha bisogno di dosi minori
rispetto a quelle iniziali per raggiungere lo
stato desiderato.
Problemi
Da un punto di vista farmacologico, il THC ha
una tossicità acuta assolutamente trascurabile,
tanto che non si è mai riusciti a calcolare la
dose letale. Non sono documentati casi di morte
direttamente dovuti a una dose eccessiva di THC.
Il rapporto fra dose tossica e dose efficace è
nell'ordine delle migliaia di volte e
farmacologicamente la Cannabis è una
delle sostanze più sicure. Diverso è il discorso
legato ai suoi effetti psicoattivi: sebbene
raramente, sono state descritte reazioni anche
gravi di ansia, panico e sensazioni di
depersonalizzazione. La tossicità cronica è più
difficile da valutare. Fumare marijuana (come
accade con il tabacco) porta inevitabilmente nei
polmoni sostanze cancerogene derivanti dalla
combustione. E' stato sostenuto - ma non provato
- che l'uso cronico di THC potrebbe avere
effetti depressivi sul sistema immunitario.
Secondo alcuni studi, il THC avrebbe effetti
negativi sulla memoria e sull'apprendimento,
mentre avrebbe effetti positivi sulle
associazioni mentali, che diventano più ricche,
varie e originali. E' quindi possibile che l'uso
cronico possa interferire con la capacità di
studio o di lavoro: negativamente quando è
richiesta costantemente un'alta efficienza
intellettuale, e positivamente quando è
richiesta soprattutto creatività e fantasia.
Come tutti i farmaci psicoattivi che alterano le
percezioni e le sensazioni, e in particolare
quelle visive, uditive, propriocettive (cioè che
riguardano le sensazioni sull'esatta posizione e
sui movimenti delle varie parti del nostro
corpo) e spazio-temporali, il THC può essere
pericoloso quando si devono compiere lavori di
precisione, o che richiedono attenzione,
vigilanza, raziocinio, coordinamento dei
movimenti e prontezza di riflessi. In
particolare, ovviamente, non si dovrebbe mai
guidare l'auto o usare attrezzi o macchinari
pericolosi sotto gli effetti della Cannabis.
Tuttavia, diversi studi non hanno evidenziato
una maggior frequenza di incidenti
automobilistici in relazione al consumo di
derivati della Cannabis.
Per saperne di più
|
|