sito deberlusconizzato

Il caso Matranga

Riportiamo un 'intervista a Cristina Matranga, battagliera deputata siciliana di FI che però costituiva un 'anomalia per quel partito visto che non sparava a zero sui giudici, difendeva l'operato di Caselli. Entrata in politica con la Rete di Orlando, passò a FI, ma non rinnegando le sue battaglie contro la Mafia. Iniziò a far sentire ala sua voce all'interno del partito dopo il caso Dell'Utri. Ed in seguito all'arresto di due esponenti siciliani di FI chiese che nel partito si facesse pulizia. le rispose Miccichè che le chiese di fare i nomi. Il "fuori i nomi, fuori i nomi" era esattamente il metodo adottato negli anni 50 per stoppare chi denunciava il coinvolgimento della politica con la mafia. Niente di nuovo sotto il sole. Berlusconi rassicurò il deputato Matranga, ma nel 2001 non fu ricandidata. la lotta alla mafia, si va bene, ma solo a parole.

pummarulella 2/5/06

ROMA - Ha costruito tutta la sua battaglia politica sulla lotta alla mafia, partendo dalla Rete di Orlando per approdare a Forza Italia ma adesso, lasciata sola dal suo partito che ha deciso di non ricandidarla alle prossime elezioni, Cristina Matranga accusa: "Se mi dovesse succedere qualcosa il responsabile morale sarebbe Silvio Berlusconi". Per attaccare Berlusconi e Forza Italia ha scelto la Zisa, quartiere di Palermo a rischio, zona di frontiera eppure centro di quello che finora è stato il suo collegio elettorale. Parole pesanti tanto che il coordinatore degli azzurri siciliani Gianfranco Micciché l'ha subito querelata.

Onorevole Matranga, ci spieghi, perché Berlusconi sarebbe responsabile "moralmente" se le dovesse succedere qualcosa?
"La mia vita è a repentaglio e Berlusconi lo sa. Io sono un simbolo dell'antimafia qui a Palermo e invece mi hanno estromesso e in Sicilia quando si è isolati si muore. Il livello del pericolo si è alzato dopo che sono stata lasciata sola e c'è un responsabile morale che è Silvio Berlusconi. Non nascondiamoci perché tutelare inquisiti e isolare l'antimafia?" Ritiene che ci sia stata una sottovalutazione del suo ruolo oppure dietro alla sua mancata candidatura c'è un disegno politico preciso?
"Se ci fosse stata una sottovalutazione ci sarebbe stata una risposta e invece c'è un silenzio inquietante. La verità è che hanno ammainato la bandiera dell'antimafia e hanno issato quella della collusione. Vogliono riportare i comitati d'affari in Sicilia".
Vede un disegno siciliano o nazionale?
"Dovrebbe rispondere Silvio Berlusconi. E' un fatto pubblico, le televisioni straniere sono in Sicilia da una settimana per chiedere cosa è successo. Io voglio solo una risposta a una domanda: perché si è detto no all'antimafia e sì agli inquisiti? E invece ho avuto solo silenzio".
Eppure lei ha sentito al telefono Micciché un paio di settimane fa...
"Sì, mi ha detto che se fossi stata tranquilla qualcosa avrei avuto. Ma io non voglio una poltrona, volevo un ruolo politico. Lui ha detto che è impossibile. Allora ho chiesto di parlare con Silvio Berlusconi ma non ho avuto risposte".
Oggi che giudizio dà dei suoi anni in Forza Italia?
"Una grande delusione. Ho creduto di poter rappresentare un punto di riferimento per chi non è di sinistra e che adesso è perplesso di fronte a queste brutte facce che si trova davanti".
(27 aprile 2001)

 

                

home|contatti|curiosità |cerca nel sito| chi siamo | archivio

Il sito non è protetto da copyright (is copyleft), tutto il materiale è disponibile per chiunque ne avesse interesse, si prega solo di citarne la fonte. G.G

 

 

dal 31/8/06: