Imputazione più grave dopo le dichiarazioni di altri indagati.
Fiore, leader di Forza Nuova: si dimetta o gli tireremo le monetine
"Storace, associazione a delinquere"
Nuove accuse per il Laziogate. L´ex ministro: è un linciaggio
Sotto inchiesta anche alcuni collaboratori dello staff regionale
come Accame e Maceri e i detective Pasqua e Gallo
MARINO BISSO da Repubblica
- 28 aprile 2006
ROMA -
«Associazione per delinquere» finalizzata «alla violazione della
legge elettorale». È il nuovo reato contestato dalla Procura di Roma
all´ex ministro della Salute e neo-senatore di An, Francesco
Storace. Un´accusa che i procuratori Italo Ormanni, Achille Toro e
Francesco Ciardi hanno ipotizzato nell´ambito dell´inchiesta «Laziogate»
sullo spionaggio politico alla vigilia delle elezioni regionali del
2005 e sul progetto di affossare la lista Mussolini, allora
avversaria, con esposti contro le firme false. Storace protesta:
«Sono vittima di un linciaggio. Ho appreso la notizia dalle
agenzie».
Il nuovo provvedimento segna una svolta nell´indagine. Per lo stesso
reato contestato a Storace risultano indagati alcuni stretti
collaboratori di Storace. Tra questi il capo dell´allora staff della
comunicazione in Regione, Nicolò Accame, poi nominato direttore
generale alle relazioni istituzionali al ministero della Salute, e
Mirko Maceri, l´ex direttore tecnico di una società di regionale, la
Laziomatica. Con loro anche i due detective privati ancora in
carcere Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo. Resta, invece, l´ipotesi
di «concorso» negli stessi reati nei confronti di Fabio Sabbatani
Schiuma, vicepresidente del consiglio comunale di Roma, e
dell´avvocato Romolo Reboa, il legale che presentò gli esposti
contro la lista di Alternativa Sociale. La decisione della nuova
iscrizione di Storace per associazione a delinquere (lo scorso 29
marzo era stato indagato per concorso in accesso abusivo a rete
informatica e violazione alla legge elettorale) è dovuta alle
dichiarazioni di altri co-indagati. In particolare il detective
privato Gaspare Gallo, sconfessando le parole del suo socio
Pierpaolo Pasqua, che invece affermava di aver operato l´attività di
spionaggio politico di propria iniziativa, aveva fatto il nome
dell´ex ministro: «Pasqua mi aveva riferito che l´incarico lo aveva
ricevuto da Storace, anche se lui era pappa e ciccia con Nicolò
Accade». Ieri pomeriggio Pasqua è stato interrogato nuovamente dai
pm milanesi e da quelli romani e avrebbe però confermato la sua
versione. Ma per il nuovo reato a carico dell´ex ministro della
Salute sarebbero state determinati soprattutto le accuse di un suo
ex esperto in comunicazione, Dario Pettinelli, considerato il
«supertestimone» dell´inchiesta: in due interrogatori fiume ha detto
che Storace non solo sapeva ma era anche presente in Regione durante
la notte delle incursioni abusive all´anagrafe del Comune di Roma.
Storace ribadisce di non essere stato ancora ascoltato dai
magistrati: «E´ un linciaggio. Ho appreso la notizia dalle agenzie,
l´unica comunicazione ufficiale che ho avuto è stata la
proclamazione a senatore della Repubblica». E il suo avvocato Giousè
Bruno Naso rincara la dose: «Domani chiederò spiegazioni al
procuratore di Roma». Fini non commenta ma il resto di An, a
cominciare da Alemanno, candidato-sindaco a Roma, si scaglia contro
«questo accanimento» nei confronti di Storace. Gli attacchi più duri
piovono invece dalla destra estrema. Forza Nuova chiede le
dimissioni del neo senatore. Per Roberto Fiore, segretario
nazionale, «dopo le nuove gravissime accuse per associazione a
delinquere» formulate a carico di Storace e Accame «esiste una sola
soluzione onorevole: le dimissioni». E rincara: «Qualora non
decidesse in tal senso, Forza Nuova che è parte offesa dell´attività
di questa associazione a delinquere, si riterrà in diritto di
manifestare contro Storace e An in ogni circostanza possibile».
«Pioggia di monetine» compresa. Una richiesta di dimissioni, ma per
altre ragioni, arriva anche da un senatore di An. Si chiama Michele
Bonatesta e la spiega così: «Siamo indignati per il linciaggio, ma
potrai difenderti meglio da questa infamia» senza l´immunità: «Non
permettere a nessuno di oltraggiare la tua immagine e quella di An
con il sospetto».
Coinvolti anche Accame, l'ex direttore tecnico di Laziomatica e due
007
Nuova accusa a Storace: associazione a delinquere
I pm: c'era un piano per falsificare le firme della lista Mussolini
Flavio Haver
dal Corriere -
28
aprile 2006
ROMA —
Un piano per falsificare le firme della lista di Alessandra
Mussolini in vista delle elezioni regionali del 2005. Un progetto
condiviso dall'allora Governatore del Lazio ed ex ministro della
Salute, Francesco Storace, dal suo portavoce Nicolò Accame e dall'ex
direttore tecnico di Laziomatica, Mirko Maceri, che hanno utilizzato
i detective privati Pierpaolo Pasqua e Gaspare Gallo. È il sospetto
dei magistrati titolari dell'inchiesta sull'attività di spionaggio
ai danni della leader di As e di Piero Marrazzo che, a sorpresa,
hanno contestato un nuovo e gravissimo reato a Storace, Accame,
Maceri e ai due 007: li accusano di associazione a delinquere, oltre
che di accesso abusivo a un sistema informatico e violazione della
legge elettorale. «È una notizia di cui chiederò conto al
Procuratore. Se è vera, è sconcertante», ha sottolineato il
difensore del neo senatore di An, Bruno Naso.
L'inchiesta dei procuratori aggiunti Italo Ormanni e Achille Toro e
del pm Francesco Ciardi ha avuto un ulteriore impulso dopo
l'interrogatorio di un ex collaboratore di Storace durante la
campagna elettorale, Dario Pettinelli.
C'era da ricostruire anche la posizione di altri indagati (ma non
per associazione a delinquere) come il vicepresidente del consiglio
comunale della Capitale, Fabio Sabbatani Schiuma, l'avvocato Remolo
Reboa, Nicola Santoro e lo stesso Pettinelli.
Dopo aver messo a confronto le versioni contraddittorie di Gallo e
Pasqua (arrestati dai pm di Milano, proprio ieri Fabio Napoleone ha
nuovamente interrogato a Regina Coeli il secondo), i magistrati
romani hanno puntato decisamente su Pettinelli. Che non si può
definire un vero e proprio «pentito» ma le cui affermazioni hanno
contributo a peggiorare notevolmente la posizione di Storace e del
suo braccio destro: «Una sera con Accame, Maceri, Santoro e un altro
tecnico di Laziomatica (la società della Regione dal cui server sono
partiti gli accessi, ndr.) abbiamo proceduto alle verifiche
accedendo al data base dell'Anagrafe», ha ricordato Pettinelli.
«Storace entrando nell'ufficio di Accame aveva evidenziato a noi
presenti la stranezza circa la celerità con la quale la Mussolini
aveva raccolto le firme dei sottoscrittori. Verso le 22 — ha
aggiunto Pettinelli — sentivo la voce di Storace, il quale,
presumibilmente, dopo essersi allontanato aveva fatto ritorno negli
uffici della Regione». A Storace è arrivata la solidarietà di molti
esponenti di An.
«Continuo a credere che, come qualsiasi cittadino, sia da ritenere
innocente fino a prova contraria», ha osservato Roberto Giachetti,
coordinatore della Margherita di Roma. «Mi auguro di tutto cuore che
le accuse che coinvolgono Storace e tutto il suo staff siano prive
di fondamento», ha detto il senatore Esterino Montino, segretario
diessino della Capitale.
|