da:
http://freeweb.supereva.com/antiberlusconi/arcore.htm?p
Arcore, la villa di Arcore, tutti alla megavilla del Berlusca,
la villa dei sogni. Tutti entusiasti di questa villa. Bòòòò…a me
qualche cosa non quadra visto che parliamo del vostro presidente
del consiglio, personaggino non proprio limpido, compare di
Cesare Previti, altro personaggio che non ti dico. P. “Mister 11
+ 5” e B., B. e P., insieme poi! Queste due nobili persone che
cosa avranno combinato? Cerco, leggo, indago ed eccolo là!
Allora, forse non tutti sanno che il berlusca riuscì a comprare
la Villa Casati-Stampa, ingiustamente nota come la Villa di
Arcore, così…
Roma, domenica
30 agosto del 1970, attico al 9 di via Puccini, verso Villa
Borghese. Il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino,
quarantatré anni, abbatte con un fucile da caccia la moglie Anna
Fallarino, quarantun anni, e lo studente Massimo Minorenti,
venticinque anni, suo amante; quindi s'ammazza. Chi dei due
coniugi è morto per ultimo? Da un respiro dipende la
destinazione dell'eredità (i giornali favoleggiano di
tre-quattrocento miliardi) che comprende una villa in Brianza:
LA VILLA DI ARCORE. Se per ultima è morta Anna Fallarino, sua
sorella e i genitori erediteranno la loro parte. Se per ultimo è
morto il marchese, erediterà tutto la marchesina Annamaria, nata
nel 1951 dal primo matrimonio con Letizia Izzo. La sorella di
Anna Fallarino è una buona conoscente del giovane avvocato
Cesare Previti, trentasei anni, nato a Reggio Calabria ma romano
dall'infanzia, che l'incarica di patrocinare gli interessi dei
Fallarino. Le perizie medico-legali tolgono presto ogni dubbio:
l'ultimo a morire è stato il marchese, tutto andrà alla giovane
figlia Annamaria. Ma Previti non esce per questo di scena.
"Benché disponga del mandato per la tutela dei Fallarino", si
propone alla marchesina Annamaria, che ne accetta l'assistenza
legale. Vi è un problema però: Annamaria ha diciannove anni( per
la legge dell'epoca è minorenne), il Tribunale minorile
l'affida, lei consenziente, a un vecchio amico dei Casati,
l'avvocato Giorgio Bergamasco, senatore liberale. Bergamasco
tutore, Previti pro-tutore. Sarà la sua rovina. Sconvolta dalla
tragedia, braccata dal giornalismo, Annamaria lascia l'Italia
(vivrà stabilmente a Brasilia dopo aver sposato Pier Donà Dalle
Rose). Il 26 giugno 1971 il tutore Bergamasco, buon
tributarista, presenta all'Ufficio delle imposte la denuncia di
successione, inventario analitico dei beni ereditati dalla
marchesina minorenne: valore dichiarato, compresi liquidi,
titoli azionari, mobili e gioielli, 2 miliardi 403 milioni; che
si riducono a un miliardo 965 milioni tolti i debiti e le tasse
e imposte da pagare. Compiuti i ventun anni il 22 maggio 1972,
l'ereditiera è libera ormai di occuparsi delle proprie cosa da
sé; ma per la difficoltà obiettiva di amministrare il patrimonio
in Italia da Brasilia, crede di trovare una soluzione nominando
il 27 settembre 1972 procuratore generale, "rimossa ogni
limitazione di mandato", l'ex-tutore Bergamasco. L'ex-pro tutore
Previti resta suo avvocato. Gli si rivolge nell'autunno del 1973
incaricandolo di vendere la villa di Arcore, "con espressa
esclusione degli arredi, della pinacoteca, della biblioteca e
delle circostanti proprietà terriere". Il compratore è presto
trovato. In una telefonata a Brasilia, Previti annunzia
tripudante, e confidando nell'esultanza della marchesina, il
nome dell'acquirente, il magnate Silvio Berlusconi, largo il
prezzo, 500 milioni (largo? per una villa settecentesca di 3
mila 500 metri quadri, completa, in difformità dall'incarico, di
pinacoteca con tele del Quattrocento e del Cinquecento, di
biblioteca con diecimila volumi antichi e d'un parco immenso?).
Il valore di un comune appartamento nel centro di Milano. Un
raggiro; tanto più che Berlusconi dilazionerà il pagamento negli
anni, e le tasse continua a pagarle la marchesina. Tra lei e
Previti i primi dissapori. Il 4 maggio 1977 è costituita a Roma
l'Immobiliare Idra, della galassia berlusconiana. Entrano nel
collegio sindacale Umberto Previti e, sino al 28 giugno 1979, il
figlio Cesare. Alla Immobiliare Idra sarà intestata la villa di
Arcore. "Previti è sì l'avvocato di fiducia della venditrice
marchesina Casati Stampa, ma, al tempo stesso, e all'insaputa
della sua assistita, ha diretti interessi nel gruppo
berlusconiano". L'atto pubblico di vendita innanzi a notaio è
sottoscritto sei anni dopo la cessione, il 2 ottobre 1980.
Rappresenta Annamaria, parte venditrice, il procuratore generale
Bergamasco; rappresenta l'Immobiliare Idra, parte acquirente, il
suo amministratore unico, Giovanni Del Santo, commercialista
prestanome. La villa settecentesca già residenza dei conti
Giulini e dei marchesi Casati Stampa è così indicata nel rogito:
"Casa d'abitazione con circostanti fabbriche rurali e terreni a
varia destinazione". Subito dopo la "casa di abitazione" pagata
mezzo miliardo a rate sarà ritenuta dalla Cariplo garanzia
congrua per un finanziamento di 7 miliardi 300 milioni (fidejussione
dell'Immobiliare Idra in favore della Cantieri Riuniti Milanesi:
da Berlusconi a Berlusconi) e dal Monte dei Paschi di Siena per
un ulteriore finanziamento di 680 milioni all'Immobiliare Idra.
Per saperne di più:
http://www.kaosedizioni.com/grandetruffa.htm