Vivo in una zona
interna del napoletano. Come la maggior parte di questi
posti il degrado la fa da padrone e la camorra controlla il
territorio in maniera ferrea. Con rappresentanti nei posti
chiave dell’amministrazione e dei servizi.
All’inizio degli anni 80, il
mio paese era un grande supermercato dell’eroina.
Nella piazza antistante il
comune c’era uno spaccio a cielo aperto davvero
impressionante. Gli spacciatori si contendevano i clienti.
Allora le dosi non erano confezionate. Lo spacciatore girava
con un sacchetto o una scatolina con una decina di grammi di
sostanza e faceva la dose, a seconda della richiesta del
cliente.
La pattuglia della PS che
solitamente sostava per controllare gli uffici comunali siti
a pochi metri, guardava indifferente. Nonostante il via vai
ad un certo punto divenne enorme. Vista la facilità, l’economicità
(una dose costava 10 mila £ e la qualità era ottima per la
media del mercato), il poco rischio, la voce girò nel mondo
della droga e incominciarono ad affluire clienti da tutta la
regione e nell’ultimo periodo anche dal nord Italia. Poi il
fenomeno fu stroncato. Nel senso che lo spaccio divenne più
nascosto, fatto nelle case, in luoghi appartati. Poi si
spostò nelle città limitrofe. Un anno ad un posto, un anno
in un latro secondo una logica che mi sfugge.
Probabilmente la camorra
sceglieva di volta in volta zone dove lo spaccio non
disturbasse i suoi altri lucrosi traffici.
Nel contempo il traffico di
marijuana ed hashish era praticamente legale. Erba coltivata
sulle montagne limitrofe da contadini al soldo della
camorra, o provenienti dai paesi dell’est sulle rotte del
traffico di sigarette e clandestini, invadevano il mercato.
Procurarsi una canna era più semplice che procurarsi
dell’alcol.
Il fenomeno
dell’eroina negli
ultimi anni ha perso molto fascino per i giovani.
Un po’ per l’informazione su
questa droga che è la più demonizzata un po’ per l’avvento
delle nuove droghe. Prima le pasticche, poi la
coca ed il
crack.
Oggi cosi la mia città assiste
ad una recrudescenza dello spaccio, non più di eroina, ma di
cocaina e crack.
E’ stata immessa sul mercato
una quantità di coca e crack davvero impressionante:
prezzi bassissimi ( anche 5 €) e qualità molto alta. Ci sono
dei supermarket a cielo aperto, dove trovi tutte le droghe.
Fumo, ero ( poca) coca e crack; pasticche, le droghe
“legali”come metadone e
subutex..basta pagare.
Lo spaccio va avanti notte e
giorno senza soluzione. Eh già, perché mentre gli eroinomani
vivevano di giorno, i crackomani ed i cocainomani tendono a
consumare le loro dosi di notte.
Il fenomeno ha da tempo
superato il livello di guardia, ma le autorità preferiscono
far finta di niente. In concomitanza con casi clamorosi,
come quelli visti in TV ultimamente (Calissano, Elkan) si
sentono grandi proclami ..poi il silenzio.
La coca ed il crack sono
droghe molto pericolose.
Al momento non si conosce una
vera dipendenza da queste droghe, con relativa sindrome di
astinenza. Ma è certo che la dipendenza psicologica è
fortissima, molto più che per l’eroina. Inoltre la coca ed i
suoi derivati inducono una coazione a ripetere spaventosa.
Fumandola dopo 15/30 minuti si prova l’impellente necessità
di ripetere la dose.. e può andare avanti all’infinito.
Notevolissimi i danni che
procura, sia fisici che soprattutto psicologici. La cocaina
fa perdere completamente il controllo, induce forme
psicotiche, slatentizza (che brutta parola, ma non mi vien
altro per rendere il concetto) problemi psichiatrici in qualche
modo compensati, induce un senso di onnipotenza che a mio
avviso è alla base di molti gesti folli (corse con le auto,
gesti di violenza inspiegabili, suicidi).
Ma l’aspetto inquietante di
queste sostanze è il modo di assunzione.
La letteratura sul drogato classico, quello da eroina, ha
fatto si da associare la droga al gesto violento
dell’iniezione. Solo quello è il vero drogato
nell’immaginario collettivo. Solo l’eroina è la droga
davvero pericolosa.
La coca viene sniffata
(inalata) ed il crack suo derivato viene fumato. Questi
gesti non richiamano la violenza del gesto di chi si inietta
droga con al siringa e per questo solo fatto vengono
ritenute meno pericolo.
Al contrario, proprio per gli
effetti che ne derivano, oltre i danni, sono molto più
pericolosi. State certi che 5 su 10 degli incidenti in auto
con ragazzi protagonisti, sono dovuti all’uso di queste
nuove droghe, che abbattano paura, senso del limite,
raziocinio, capacità di discernimento inducendo un senso di
onnipotenza che può risultare micidiale.
Cosi i molti giovani che hanno
provato a fumarsi una canna e si son resi conto delle bugie
raccontate sulla pericolosità della marijuana e
dell’hashish, e sono portati a credere che anche le storie
sulla pericolosità di droga e crack siano favole.
Chi controlla questi mercati
ne ha tenuto sicuro conto. L’introduzione di una droga che
si assume con un gesto semplice, che non induce timore è
sicuramente studiata.
Se davvero si volesse
combattere questo fenomeno dilagante la cosa più importante
sarebbe separare il mercato delle droghe leggere da quelle
realmente pericolose.
Separare il mercato significa
avviare le droghe leggere alla legalizzazione, in modo che
chi fuma non sia indotto ad entrare in circuiti illegali,
venendo a contatto con spacciatori che assieme al fumo
vendono anche altre sostanze.
Bisogna poi superare la legge
Fini, che , in maniera criminale, inserisce tutte nell’unica
categoria “droga”, comunque ed ugualmente pericolosa.
Da un lato lo spacciatore si
orienterà verso la vendita di sostanze come la coca che sono
molto più remunerative a parità di rischio. Dall’altra i
clienti saranno indotti a pensare che se sull’hashish e la
marijuana sono stato raccontate delle bugie circa le
conseguenze, sarà cosi anche per la coca ed il crack.
Ancora una volta l’approccio
ideologico a questo fenomeno crea dei danni enormi.
pummarulella 3/4/06
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