I negoziati commerciali
del «Doha Round» sono falliti una volta ancora il 23
luglio in occasione del minivertice ministeriale di
Ginevra. Quando gli hanno chiesto se il Doha Round è
morto oppure è in terapia intensiva, il ministro indiano
del Commercio, Kamal Nath, ha risposto che si trova a
metà strada tra il reparto di terapia intensiva di un
ospedale e l´obitorio. Peter Mandelson, Commissario Ue
al Commercio, dopo la sospensione dei negoziati del
World Trade Organization (Wto),
ha detto alla stampa «ci siamo fatti sfuggire l´ultima
uscita dell´autostrada».
Tutti attribuiscono agli Stati Uniti la responsabilità
del fallimento dei colloqui per il fatto di essersi
rifiutati di ridurre i sussidi agricoli. Gli Stati Uniti
e le sue multinazionali sono stati il volano di due
accordi dell´«Uruguay Round» che hanno un enorme impatto
sui poveri del terzo mondo. L´accordo sui «Trade Related
Intellectual Property Rights» (Trips) ha incrementato il
costo delle sementi e dei medicinali promuovendo i
monopoli. Migliaia di contadini indiani si sono
suicidati per i debiti contratti per acquistare il
costoso ancorché inaffidabile cotone ibrido e cotone Bt
venduto dalla Monsanto e dai suoi soci indiani.
L´Accordo sull´Agricoltura ha distrutto la vita di
milioni di contadini e la sicurezza alimentare dei
poveri del mondo.
Il fatto che gli Stati Uniti abbiano consentito la
sospensione dei negoziati del Doha Round mostrandosi
inflessibili nel rifiutare di ridurre i sussidi agricoli
che introducono un elemento di distorsione della
concorrenza in cambio di un maggior accesso al mercato
non vuol dire che gli Stati Uniti non sono più
interessati all´accesso ai mercati agricoli. Gli Stati
Uniti non sono costretti a fare concessioni in sede
multilaterale in quanto ottengono l´accesso al mercato
bilateralmente spesso con "non-accordi" come la «Knowledge
Initiative in Agriculture» tra Usa e India che sta
promuovendo gli Ogm, le importazioni agricole e
l´ingresso dell´americana Wal-Mart nel settore della
vendita al dettaglio in India. Monsanto, Wal-Mart e ADM
sono in prima fila nell´Iniziativa Agricola USA-India.
US Aid sta interferendo direttamente nelle politiche
dell´India e ha finanziato l´iniziativa volta a
commercializzare la "melanzana Bt" che sarebbe il primo
raccolto alimentare geneticamente modificato approvato
in India per lo sfruttamento commerciale su vasta scala
e la produzione di semi. Mentre la valutazione di
biosicurezza dell´India non fa riferimento al principio
non scientifico della «sostanziale equivalenza» (un
principio promosso negli Stati Uniti per evitare di
valutare le conseguenze biologiche degli alimenti
geneticamente modificati), la «sostanziale equivalenza»
è alla base dei dati sulla melanzana Bt sottoposti dalla
Monsanto-Mahyco alla Genetic Engineering Approval
Committee (Geac), l´organismo statutario che approva gli
Ogm. È stato così introdotto in India il virus della
deregulation nel campo della biosicurezza. Gli Ogm si
stanno diffondendo bilateralmente senza il Wto che si è
dovuto usare contro l´Europa nella controversia Usa-Ue
in materia di Ogm.
La politica agricola indiana viene altresì infiltrata
dall´agenda Usa in materia di biotecnologia. La
Commissione di Pianificazione, il principale organismo
di pianificazione dell´India, presieduta da Montek Singh
Ahluwalia, sta nominando un non residente, Deshpal Verma,
professore di genetica e biotecnologia presso la Ohio
University e residente negli Stati Uniti, alla guida di
un organismo che ha il compito di promuovere gli Ogm in
agricoltura e di incrementare il ruolo delle
multinazionali come la Monsanto nel settore agricolo.
Gli accordi bilaterali si trasformano quindi in
politiche unilaterali che vanno sotto la definizione di
«liberalizzazione autonoma».
Giganti agro-alimentari americani quali Cargill e ADM
non hanno più bisogno delle norme di accesso al mercato
del WTO per conquistare i mercati indiani. Nel quadro
dell´accordo Bush-Singh, l´India è stata convinta ad
importare frumento anche se la produzione di frumento in
India era sufficiente. Anche i mercati interni sono
stati conquistati da multinazionali quali Cargill,
Canagra, Lever e ITC. La sicurezza alimentare indiana
viene sistematicamente smantellata. Il prezzo dei
prodotti alimentari è aumentato in maniera drammatica e,
con esso, sono aumentate fame e malnutrizione. Anche se
viene presentata come una potenza economica e come il
nuovo simbolo della globalizzazione, l´India ha al
momento un terzo di tutti i bambini malnutriti del
mondo. E il problema della fame è destinato a peggiorare
nella misura in cui i contadini verranno cacciati dalle
loro terre e il prezzo dei prodotti alimentari
aumenterà.
Nel frattempo multinazionali come Wal-Mart tentano di
impadronirsi del mercato indiano della vendita al
dettaglio che consiste di piccole rivendite che
impiegano oltre 200 milioni di persone. Wal-Mart sta
tentando di impadronirsi di questo grande mercato ed è
riuscita ad ottenere investimenti diretti esteri nel
settore della vendita al dettaglio. Sta anche tentando
di associarsi alla Reliance Industry Ltd (Ril) che
intende costruire nuovi supermercati in 784 città
indiane, 1.600 mercati generali di prodotti alimentari e
che si propone di spostare la produzione con una flotta
di 40 aerei da carico. Il gruppo Reliance è anche
diventato quello che più di ogni altro si accaparra
nuova terra in India servendosi dei governi locali per
entrare in possesso di centinaia di migliaia di acri di
fertile terreno agricolo a un millesimo del prezzo di
mercato. Questi sono i sussidi che Wal-Mart cerca
tramite gli accordi di associazione. E Wal-Mart non ha
bisogno di un accordo commerciale internazionale per
impadronirsi del mercato dei servizi al dettaglio in
India. Politiche bilaterali e unilaterali stanno aprendo
alla Wal-Mart i mercati indiani.
Forse il Wto è in fin di vita, ma il «libero scambio» è
vivo e vegeto.
Le iniziative bilaterali e unilaterali sono le nuove
manifestazioni della globalizzazione e del libero
scambio. E sono queste manifestazioni che dobbiamo
sfidare per fermare il dominio delle multinazionali
mentre il Wto sta a metà strada tra la terapia intensiva
e l´obitorio.
Vandana Shiva è scrittrice e attivista internazionale
per le donne e l´ambiente. Nel 1993 è stata insignita
del «Right Livelihood Award»
Traduzione di
Carlo Antonio Biscotto