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ORDINARIA INGIUSTIZIA

 

 

Volevo raccontare una strana storia capitata ad una persona che conosco, Antonella,  giornalista, attiva in rete quale responsabile del sito www.censurati.it . Un ottimo sito di informazione, competente e serio, che seguo da molto tempo.

Antonella  si era interessata ad un ‘apparente banale storia giudiziaria accaduta a Pescara.

L’intera storia, lo svolgimento dei fatti  la potete leggere qui, raccontata dalla  stessa protagonista.

Il succo invece è riportato da  Riccardo Orioles,  giornalista de I Siciliani, che pure si è interessato alla storia. Ve lo riporto sotto con le parole di Orioles:

<<Bavaglio. Antonella Serafini, giornalista, dirige Censurati.it, uno dei più seri siti giornalistici italiani. Si è occupata, fra l'altro, della strana vicenda di Alessandra Marsili, una giovane donna di Pescara ribellatasi al padre-padrone, aggredita per strada, ecc. Una vicenda pesante in se, ma resa ancora più strana che tutto l'establishment locale - palazzo di giustizia, forze dell'ordine, giornali, ecc. - ha massicciamente e inspiegabilmente ignorato il suo caso. Il signor Marsili è uno dei più importanti imprenditori della città e possiede fra l'altro l'appalto per la maggior parte delle costruzioni di massima sicurezza del ministero di grazia e giustizia.

Antonella (che si occupa per l'appunto di cittadini "censurati") ha seguito diligentemente il caso. L'altra settimana era a Palazzo di Giustizia, a Pescara, a prendere appunti durante una delle tante udienze del processo. La richiama il Pubblico ministero: "Lei, cosa sta facendo?". Si avvicinano gli avvocati del padre-padrone. "Ma questo è taccuinaggio illegale! Ma lei chi è? Ora chiamo i carabinieri!". Lei chiude il taccuino e se ne va. Dopo qualche giorno, ecco una lettera dal tribunale. Alla signora Serafini Antonella, ecc. ecc. Le si notifica che è stata aperta a suo carico un'indagine per il reato di "interruzione di pubblico ufficio" e la si invita a nominarsi un avvocato.

Che cos'ha di tanto pericoloso, da non poter essere nemmeno seguito da una giornalista, il caso Marsili? Perché tanto silenzio attorno a una modesta vertenza familiare? Perché il giornale di Pescara, il "Centro", non se ne occupa? A Pescara, è vietato prendere appunti in tribunale? E i politici democratici, di fronte a queste stranezze, non hanno niente da dire? E chi sono gli "amici di Antonella" che chiamano i suoi genitori per chiedere premurosamente "dove abita lei ora?".>>

Mi interesso alla storia per due motivi.

Primo Antonella con il suo sito ha dato sempre voce a chi non ne aveva e mi sembra giusto aiutarla, per quello che mi è possibile, ora che ha avuto dei problemi proprio nello svolgimento del servizio che presta.

Secondo importante motivo è che ho sempre creduto che la rete dovesse servire per dare voce a chi non ne ha, permettendo la rivendicazione di diritti negati.

In un ‘ Italia spesso oscura, dove l’informazione libera è spesso un fandonia  è importante che sia attuata la rivendicazione, dal basso, dei diritti . Rivendicare i diritti significa evitare gli abusi e le prepotenze. Penso che  tutti ci rendiamo conto di quanto spesso, noi cittadini, siamo vittime delle prepotenze di chi ha un minimo di potere in più.

Questo è uno di quei casi, che per quanto possa sembrare piccolo è emblematico.

Diamo voce al principio che l’abuso non può cancellare le regole perché l’abuso è l’esatto contrario della democrazia.

Giuseppe Galluccio 22/aprile/06

Si ringrazia chiunque volesse farlo girare

 

                

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