L'articolo in forma di lettera aperta sotto è stato inviato alla
redazione di
Diario, in forma ridotta per evitare che la redazione della
testata lo cestinasse, come è probabile facciano di solito le redazioni
per le lettere troppo lunghe.
Consiglio la lettura integrale dell'articolo che trovate
QUI. Eventuali risposte
saranno pubblicate. Alcuni brani saranno
riportati anche nell'articolo sotto.
Egregio Deaglio
ho appena finito di
leggere la vostra “contro-controinchiesta”, in cui definisce, un po’
spregiativamente in verità, le ipotesi complottiste, come una
"colossale balla".
Seguo la sua
rivista con enorme interesse, ritenendola un ottimo giornale, capace
ancora di fare inchieste. Altrettanto stimo lei, autore
dell'inchiesta, che mi pare persona di indubbia onestà
intellettuale oltre che di indubbie capacità professionali.
Francamente però, proprio per la stima che ho, la limitatezza della
sua controinchiesta , mi
lascia alquanto stupito.
Sono il primo a
ritenere che si siano messe in giro troppe panzane ,a cominciare
della fandonia che gli ebrei che erano nelle Torri furono avvisati
di non andare al lavoro.
Cosi l’ipotesi
delle torri minate non convince del tutto, perché la caduta non
sembra quella di una demolizione, dato che il crollo comincia
dall’alto.
Ed è anche probabile che le ipotesi complottiste contengano errori
marchiani, come alcuni segnalati da lei.
Ma mi apre che si limiti a cercare di smontare alcuni dettagli,
anche se non irrilevanti, perdendo il quadro complessivo.
Innanzitutto c’è una questione di metodo.
L’inchiesta per i
“blue jobs” di Clinton è costata 50 milioni di $ circa, quella
sull’11 settembre solo un paio. Per un evento che ha cambiato il
corso della storia sarebbe lecito fugare ogni dubbio è tale dovere
spetta all’amministrazione americana. Non sono certo i complottisti
a dovere dimostrare che le loro ipotesi reggono. E’ il governo a
dover spiegare le tante incongruenze. Le ipotesi di complotto sono
nate e si sono alimentate, perché chiunque approfondisce l’argomento si rende conto che
molte cose non quadrano.
Ci sono poi alcune
premesse assolutamente indispensabili , propedeutiche direi, ma che
lei sorvola in scioltezza. E sono tutti fatti, non ipotesi.
1)
Bin Laden è uomo
della Cia da sempre, cresciuto, allenato, armato, finanziato da
loro, in funzione antisovietica. Senza andare troppo lontano non è
pensabile non fosse “monitorato”. E se è vero che adesso pare
rivendichi, anche con i video/testamento dei kamikaze, la paternità
dell'attentato, è altrettanto vero che all'inizio, non c'è
assolutamente alcuna rivendicazione chiara. perchè i video escono
ora e non sono usciti a suo tempo? Per le ragioni che dite voi, cioè
che Bin Laden si è sentito spogliato del copyright, o perchè
l'amministrazione americana sempre più in affanno, aveva
bisogno di fermare il mare di polemiche che la sta sommergendo?
Dietrologia? Credo che sia un 'ipotesi da dimostrare alla pari della
sua.
2) I legami tra Bin
Laden, la sua famiglia, i sauditi e la famiglia Bush
direttamente e
tramite la Carlyle, sono provati, lontani nel tempo, non smentibili.
3) Le
speculazioni
finanziarie fatte sulle compagnie aeree nell’imminenza dell’attacco.
Aggiungiamoci la
denuncia pubblica al congresso e sulla CNN
del senatore repubblicano
K. Weldon, che accusa i servizi di aver saputo prima dell’attività
di M. Atta ( uno dei piloti dell'11 settembre), da alcuni agenti, nell’ambito dell’operazione
“Able
Danger”, e di aver costretto tali agenti a non testimoniare e di
praticare “forti pressioni” su di loro. Inoltre accusa la
commissione di essersi rifiutata di sentire la testimonianza di
detti agenti. Vedi il filmato dell'intervento del senatore al
congresso e la sua intervista alla CNN
QUI
al congresso
Complottista pure
lui?
I soli tre
fatti precedenti, e la denuncia del senatore Weldon,
sarebbero, sono, bastevoli a sollevare più di un dubbio e la legittima
richiesta di chiarimenti veri. Anche un solo dubbio su questa
vicenda deve essere chiarito. L'amministrazione americana ha il
dovere di fare il possibile e l'impossibile per dare ai
cittadini la tranquillità che il "loro governo" è li a per
proteggerli e non invece di tramare nell'ombra per fini
imperscrutabili. Nessun dubbio può rimanere su una vicenda che ,
come detto più volte, ha cambiato il corso della storia. Non
rendersi conto di questo è tragico, in quanto non attribuisce
alcun valore al rapporto di fiducia necessario tra amministratori e
amministrati, governo e governati. Qualunque domanda, in democrazia,
non può essere considerata scomoda, stupida, inutile, "complottista".
Davvero è accettabile che l'inchiesta sull11 settembre sia trattata
come meno importante della vicenda Levinsky-Clinton? Ed è giusto
dare sprezzantemente del "complottista" a chi chiede chiarezza?
Se poi entriamo nei
dettagli mi pare che la faccia troppo semplice.
Sul crollo delle torri nella sua inchiesta leggiamo:
"Per Popular Mechanic, che presenta i lavori di alcune centinaia tra
accademici, esperti in demolizioni e analisti delle immagini
fotografiche, ognuno dei due Boeing che colpirono la struttura
portava con sé 37.800 litri di cherosene che
brucia tra i 1.100 e i 1.200 gradi. La massa di liquido trovò la sua
strada verso il basso tra l'acciaio del guscio e la vuota
intercapedine che ospita i vani degli ascensori, delle tubature e
dei tramezzi. I calore aumentò per l'incendio, piano dopo piano, di moquettes, tende, carta, mobilio e materiale divisorio. Calore e
successivi incendi hanno causato il collasso della struttura di
acciaio (che fonde effettivamente a 1.500 gradi, ma perde il 90 %
delle sue proprietà già a 1.000 gradi).
Gli sbuffi che si vedono sono l'effetto di espulsione d'aria,
dovuta agli incendi. Se il collasso fosse stato opera di
un'esplosione, l'edificio sarebbe crollato dalla base e non dal
l'alto.".
Le torri crollano
dall’alto è vero. E questo mi ha lasciato perplesso, rispetto alla
tesi del "complotto".
Ma se la testimonianza dell'esperto in demolizioni e il fatto che
cadano dall'alto ha sicuramente un valore, che valore bisogna
dare alle dichiarazioni di uno dei progettisti, l'ing. De Martini?
Ne potete vedere la testimonianza in un breve filmato
QUI.
Stesso discorso per le testimonianze del prof. Jones (vedi filmato
QUI),
fisico dell'università dell'Utah? Sono diverse tesi a confronto,
tutte provenienti da studiosi, tecnici, addetti ai lavori. Perchè
mai le tesi a sostegnmo della verità ufficiale sono più scientifiche
delle altre che sono solo "balle"?
Quello che poi davvero non è accettabile è la tesi
sul
crollo della torre 7.
Ho già detto che il crollo dall'alto delle Twin Towers, lascia
perplessi se si pensa ad una demolizione controllata. Con qualche
sforzo, è possibile accettare la tesi ufficiale. Ma che il crollo
della torre 7
"secondo gli
esperti è stato causato dall'azione combinata del calore
sprigionato e dai danni materiali provocati dal crollo delle torri
adiacenti" suscita francamente ilarità. Centinaia di fotografie e filmati dimostrano che la
torre 7 non fu interessata da incendi di grosse proporzioni. Non
c'era la presenza di cherosene che secondo lei spiega il crollo
degli altri edifici. Risulta anche difficile capire quali siano
stati i danni a seguito della caduta degli altri edifici, crollati
su se stessi, in verticale, in maniera "chirurgica" quasi. Nessun
detrito di dimensioni apprezzabili si è abbattuto sulla torre 7.
Allo stato la torre sarebbe caduta per "simpatia" con gli altri
edifici? Se le tesi complottiste sono balle, questa cos'è?
Ed è un caso che nella torre 7 fossero
gli archivi della Sec, la nostra Consob, dove erano
registrate le contrattazioni della borsa, comprese le speculazioni
sui titoli delle compagnie aeree di cui si è parlato sopra? E'
sicuramente dietrologico pensare che in tal modo si è raggiunta la
sicurezza di non potere più "tracciare" i soldi usati in quella
speculazione. Cioè sapere chi le ha fatte. ma cosa ci resta se non
la dietrologia di fronte a tante reticenze e bugie?
Obiezioni simili ci sono da fare circa
il mancato intervento dei caccia. Secondo la tesi che lei riporta
"I ritardi furono causati dalla struttura della
catena informativa, non adeguata a reagire prontamente a un evento
senza precedenti". Ma nel film
Confronting the
evidence , in molti documenti, e anche nella foto sotto,
guardando i percorsi dei 4 aerei, si rimane stupiti nel vedere come
hanno svolazzato nei cieli più protetti del mondo, senza che almeno
uno, diciamo il quarto (quando l'evidenza dell'attacco era palese),
fosse in qualche modo fermato.
Guradate la foto affianco. Tutti gli aerei hanno in
primo momento puntato in direzione diversa dall'obbiettivo, salvo
poi invertire la rotta, tutti dopo che un aereo precedente avesse
raggiunto il bersaglio, con una sincronia difficile da ritenere
casuale. Questa sincronia del movimento dei quattro aerei, dà
l'idea della mano di un regista esterno a guidarli ed
informarli di quando invertire la rotta e puntare ognuno sul
rispettivo bersaglio. Ovviamente un tal regista avrebbe dovuto a
vere a disposizione il radar, il tracciante per i trasponder,
comunicare in qualche modo con i piloti. Insomma avere la tecnologia
per fare quello che nella sua inchiesta, il Norad non era in grado
di fare. Quantomeno stupefacente!!
Per quello che mi
riguarda, ci sono due cose che, fin dall’inizio, mi hanno lasciato
stupito.
In primo luogo il
fatto che in quel macello delle due torri, tra tonnellate di macerie
sbriciolate, si sia trovato guarda caso, il passaporto di uno degli
attentatori. Si è fuso il metallo rinforzato delle torri, ma il
passaporto, di carta e non di amianto, è uscito indenne dall’immane
esplosione di tonnellate di cherosene che hanno liquefatto l’acciaio.
Se la fiammata provocata da migliaia di litri di cherosene ha
provocato una temperatura di circa 1000 gradi, in grado di
indebolire l'acciaio rinforzato delle torri, come è possibile che un
oggetto cartaceo, un passaporto, abbia resistito a tale rogo? Eppure
è presumibile che Atta, essendo il pilota kamikaze, fosse nella
cabina di pilotaggio, cioè nella parte dell'aereo che ha sopportato
la maggiore violenza dell'impatto e il quasi completo rogo del
cherosene.
E non è altrettanto strana la coincidenza che si
siano ritrovati altri documenti e lettere che hanno permesso
l'individuazione dei terroristi?
L’altra cosa che mi
rimase perplesso, è la storia del
Pentagono.
Lei la
discussione sui dubbi che l'aero abbia fatto un buco più
piccole delle sue dimensioni, sovvertendo le leggi della fisica,
oltre che con spiegazioni tecniche, dicendo che c’è l’esame del DNA, dei passeggeri e dei
terroristi.
Invece a me questa storia delle identificazioni ha
lasciato più che perplesso fin dall'inizio.
Visto che la
versione ufficiale , per spiegare la mancanza di resti dell’aereo,
parla di
“vaporizzazione”
dello stesso, come è possibile che a meno di 48 h fossero
disponibili le identificazioni delle mappe dna non solo dei
passeggeri, ma perfino dei terroristi?
Ammesso che sia
stato possibile recuperare brandelli di cellule umane, in seguito
alla
"vaporizzazione", con che cosa si è confrontato il dna dei
terroristi? I servizi americani dispongono di un archivio dna di
tutti i sospetti o di tutti gli arabi?
Ed è possibile in
meno di quarant’otto ore eseguire il test di 180 persone e
confrontarli?
Voi ci credete? Io
francamente no.
Mi viene un 'altra considerazione. Gli aerei delle
torri vengono ritenuti cosi solidi, che l'impatto ha minato la
resistenza di torri in acciaio, costruite per resistere all'urto con
un boeing 707, come testimonia l'ing De Martini. Ma lo stesso areo
divine fragilissimo, fino a vaporizzarsi per potere spiegare
l'assoluta assenza di resti intorno al
Pentagono.
Chiudo con un'altra
domanda: perché l’amministrazione americana, per troncare la ridda
di voci che addirittura l’accusava di avere montato un immane
complotto, non ha sentito il bisogno di mostrare un video chiaro
dell’aereo abbattutosi sul Pentagono , visto che hanno sequestrato
decine di cassette da decine di punti di osservazione ? Invece quando l’ha
fatto ha mandato un video in cui non si vede niente, taroccato
pure? Eppure sulle due
torri le immagini sono passate fino alla nausea. Quale plausibile
motivo ha impedito che si facesse lo stesso per il Pentagono?
Ah dimenticavo. Io
ho spulciato la rete, in italiano e in inglese, da ormai 5 anni.
Delle testimonianze citate da lei di persone che hanno visto il boeing, non vi è traccia. Quelli che testimoniano di aver visto un
aereo parlano di un aereo "piccolo", forse un "caccia", "da
turismo" , un missile..nessuno parla di un boeing.
Sto parlando di
testimonianze ascoltate dalla fox, e dalla CNN, dall’ABC.
Complottiste pure
loro che occultano testimonianze decisive che “scagionano”
l’amministrazione americana?
Ma usciamo dalla disputa sul dettaglio, perchè
non credo sia questo il modo giusto per affrontare la questione. Ad
ogni tesi è possibile una controtesi, altrettanto valida, logica,
scientificamente supportata. Per questo motivo sarebbe necessaria
una verità ufficiale, seria, frutta di un 'inchiesta vera, che
non puntasse a confermare la tesi ufficiale, ma a capire cosa
realmente e successo. Come è possibile che il Pentagono, il posto
più protetto del globo ( o che dovrebbe esserlo) sia stato violato
con tale relativa facilità? In questo modo se fosse dimostrato che
la tesi ufficiale è l'unica attendibile, che i dubbi sono frutto di
caso, invenzione, millanteria, cattivo ricordo, depistaggi dei
terroristi, saremmo tutti più sereni sapendo che l'amministrazione
Bush lotta per la difesa della democrazia e non per il
petrolio.
Mi permetto anche di segnalarle "l'ingenuità"
del suo discorso quando afferma, in maniera chiaramente ironica:
"altro deve essere successo, si sostiene. Altro,
qualcosa di <<più grande>> deve essere reso colpevole
per il fallimento della propria sicurezza. Altro, anche se questo
comporta l'omertà di i migliaia (o decine di migliaia) di persone e
la depravazione morale di tutti i politici e i militari".
Ma lei pensa davvero che un complotto
si organizza coinvolgendo migliaia di persone?
In primo luogo parliamo di personale
militare, o comunque dei servizi di difesa, quindi abituato ad
obbedire senza fare troppe domande. Forse che i soldati vanno in
missione, con gli ordini di "separate a quello" sapendo del perchè
lo si deve fare? Sparano e punto. Inoltre c'è un groviglio di
interesse in questa faccenda che è enorme.
I neocon che vedevano fattibile la
realizzazione del loro sogno di aggredire una certa area del mondo (
quella che detiene le maggiori risorse energetiche);
l'amministrazione Bush che in netto calo di consensi ha riottenuto
il mandato grazie all'11 settembre, il proprietario delle torri
Silverstein che ha incassato qualche miliardo di dollari dalle
assicurazioni, specifiche contro atti di terrorismo ( se fosse
dimostrato un complotto magari quei soldi non li beccherebbe);
l'esercito che nella guerra vedano il rafforzamento del proprio
potere; le compagnie petrolifere che si sono impossessate di riserve
petrolifere aggratis come si dice; le industri belliche che vedono
salire i loro profitti; le industrie che lucrano sulla
ricostruzione e sull'economia di guerra; perfino gli operai di
queste industri che potendo fare straordinari avranno una paga
migliore; coloro che hanno speculato sui titoli in borsa prima
dell'attentato; coloro che non volevano far sapere chi aveva
speculato sui titoli.
Una simile catena di interessi fa si
che molti non si facciano troppe domande, che alcuni si girino
dall'altra parte, altri eseguiranno senza ordini conoscendo quali
sono i desiderata di "coloro che contano".
Mettiamo i piloti degli F16 fatti
decollare e poi richiamati. Sono militari eseguono ordini, sono
abituati a non discutere la catena di comando, se a qualcuno viene
il dubbio che quella manovra fosse un a "cazzata" penserà appunto a
di incompetenza del comando, non certo ad una complicità coi
terroristi. Se anche qualcuno capisce deve essere disposto a mettere
in discussione la propria carriera, quando non la vita in fatti del
genere, per amore di verità. Quanti sono disposti a rischiare? E fra
quei pochi quanti saranno corrotti, ricattati, minacciati o
"suicidati"?
Per un complotto saranno sufficienti
poche persone nei posti strategici, gli altri non avendo un quadro
di insieme avranno difficoltà a capire perchè l'informazione viene
filtrata, perchè è più semplice credere alla verità ufficiale,
perchè qualunque mente si rifiuta di pensare che il governo di un
paese democratico arrivi a tanto.
E perchè se si rifiuta di accettare la
realtà si scontrerà con un sistema di potere capace di tutto, anche
di sopprimerlo.
Un giornalista come lei non può non
sapere che quanto dico è vero.
Le faccio anche rilevare un 'altra
cosa. I "complottisti " seri, non quelli che ritengono Saddam
l'autore delle stragi, compreso
Luogocomune che ha fatto, in Italia, la migliore inchiesta sull'
11 settembre, non sostengono che i terroristi non esistano e che non
siano gli autori dell'attentato. Sostengono che gli americani hanno
lasciato che succedesse. Perchè quest'amministrazione aveva bisogno
di uno schock alla popolazione che consentisse l'attuazione di piani
lungamente studiati.
E questa è la mia tesi. L'attentato
l'ha compiuto Bin Laden magari a sua insaputa la Cia l'ha sostenuto,
spianandogli la strada, facendo in modo che nessuno ponesse intoppi.
E visto che c'erano, qualcuno che sapeva ne ha approfittato. Il
Silversetin del caso, o quelli che hanno speculato con le put
option. Assicurandosi nel contempo l'assoluta garanzia di
cancellare prove, minando magari le torri perchè lo schock, la
caduta di un simbolo, fosse abbastanza violenta per il popolo
americano. Anche questa può essere una versione dietrologica.
ma la rilegga alla luce delle parole di Brzezynsky, nel suo libro
"La grande Scacchiera" :
"Il compito più immediato è quello di assicurare che nessuno
Stato o unione di Stati conquisti la capacità di espellere gli
Stati Uniti dall'Eurasia, o anche di sminuirne in modo significativo
il decisivo arbitrato. [...] Alla lunga, la politica globale
diventerà sempre meno congeniale alla concentrazione del potere
egemonico nelle mani di un singolo Stato. E quindi l'America non
solo è la prima, oltre che la sola, vera superpotenza globale; ma
probabilmente è anche destinata a essere l'ultima".
Quello che afferma
subito dopo l'ex consigliere alla Sicurezza Nazionale è di
fondamentale importanza:
"Inoltre, dato che
l'America sta diventando una società sempre più multiculturale, può
essere difficile suscitare consenso sulle questioni di politica
estera, eccetto che nel caso di una minaccia esterna diretta,
veramente grande e percepita in modo generalizzato".
Ora cosa ne pensa?
In tutta onestà, ho
comprato il vostro giornale aspettandomi un lavoro migliore.
Pecco di
cattiveria, pensando che abbiate semplicemente voluto raggiungere
una fascia di pubblico che non vi leggerebbe altrimenti? E’ solo
una battuta, ovvio!!
Cordialmente
GG
pummarulella4/10/06
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