Presidente della Regione Lombardia. È stato coinvolto
in alcune complesse vicende politico-giudiziarie.
Scandalo "ricette d'oro". Non ha visto né sentito nulla dell'estesissimo
sistema di corruzione architettato dal professor Giuseppe Poggi Longostrevi, che
negli anni Novanta ha truffato almeno 90 miliardi alla Regione, facendo fare a
centinaia di medici ricette false o per prestazioni gonfiate o inutili. Nella
motivazione della sentenza che condanna per corruzione 175 medici che avevano
accettato il "sistema Longostrevi", si afferma che la Regione ha favorito la
truffa. I giudici hanno così dimezzato i risarcimenti alla Regione, per
´concorso di colpaª: per ´l'inidoneitý, per non dire assenza, dei controlliª.
Nessuna responsabilità penale accertata per Formigoni, ma certamente la
responsabilità politica di non aver saputo vigilare su un settore da sempre a
rischio di corruzione. E responsabilità politica di aver voluto ai vertici della
sanità regionale – prima come suo consulente, poi come assessore alle Politiche
sociali –
Giancarlo Abelli, amico
di Longostrevi e sua sponda politica in Regione.
Discarica di Cerro. Roberto Formigoni ha ricevuto un avviso di garanzia
il 14 luglio 2000, per la gestione della discarica di Cerro Maggiore, per la
quale era già stato condannato
Gianstefano Frigerio, che
aveva ricevuto una tangente da 150 milioni da Paolo Berlusconi. Nel 1995, quando
scoppiò in Lombardia la cosiddetta "emergenza rifiuti", Formigoni indirizzò a
Cerro (che avrebbe invece dovuto chiudere) tutta la spazzatura regionale e si
impegnò a pagare al proprietario, Paolo Berlusconi, 300 milioni al giorno per
altri due anni. Nel 1999 ci fu un accordo per bonificare la discarica. Il
compito spettava ai proprietari, Berlusconi e soci, che in cinque anni
d’attività avevano realizzato, secondo un rapporto della Guardia di finanza,
"ricavi effettivi per almeno 240 miliardi". Invece Formigoni fece pagare la
bonifica a un'altra azienda, in cambio del permesso per aprire un supermercato
sull'area della discarica. Nel corso delle indagini è emerso anche un appunto
scritto a mano, il verbale di una riunione tenutasi a Milano 2 alla presenza di
Paolo Berlusconi e degli altri soci della discarica. Il foglietto parla della
costituzione, attraverso false fatture, di fondi neri all’estero per oltre 10
miliardi, preparati per pagare in nero nuove discariche e tangenti ai politici.
Sul foglietto sono indicate anche alcune cifre ("500 milioni", "200 milioni"...)
con accanto nomi o abbreviazioni ("Form", "Pozzi"...). Chi è"Form"?
Lombardia Risorse. Formigoni è indagato davanti al giudice delle indagini
preliminari per la gestione della società regionale Lombardia Risorse (un
fallimento da 22 mila miliardi).
Fondazione Bussolera-Branca. Formigoni è stato indagato e poi rinviato a
giudizio, su richiesta dei magistrati Alberto Robledo e Fabio De Pasquale, per
abuso patrimoniale d’ufficio nella gestione della
Fondazione Bussolera-Branca,
che gestiva un patrimonio di 170 miliardi, poi dirottati dai suoi amministratori
verso impieghi diversi da quelli voluti dal fondatore (la valorizzazione del
patrimonio rurale dell’amato Oltrepò pavese). Da questa vicenda giudiziaria è
uscito penalmente pulito. Restano i fatti: la fondazione è stata strappata ai
suoi gestori (il professor Lancellotti), spolpata e svuotata, con l'assenso
della Regione. Formigoni partecipa nell’aprile 1999 a una cruciale riunione con
l’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Fiori, il funzionario Maurizio
Sala, oltre naturalmente al suo braccio destro, Nicola Maria Sanese,
potentissimo direttore generale lombardo. Dopo la riunione, la Regione emette
quattro delibere: alla fondazione Bussolera-Branca è imposto di rinunciare a
tutte le cause che aveva avviato per difendersi dagli attacchi; poi di
modificare lo statuto per far entrare nel consiglio d’amministrazione due nuovi
consiglieri, Giulio Boscagli, cognato di Formigoni, e Niccolò Querci, all’epoca
segretario particolare di Silvio Berlusconi e ora deputato di Forza Italia.
BERRUTI MASSIMO
BRANCHER ALDO
CICCHITTO
FABRIZIO COMINCIOLI
ROMANO CIRAMI MELCHIORRI D'ALI ANTONIO DELL'UTRI MARCELLO
FIORI PUBLIO FORMIGONI ROBERTO
FRIGERIO GIANSTEFANO
GENTILE ANTONIO
GIUDICE GASPARE
JANNUZZI LINO
LO PORTO GUIDO
MACERATINI GIULIO MARTINO
ANTONIO MICCICHE'
GIANFRANCO MUSOTTO
FRANCESCO PALMA
NITTO PISANU GIUSEPPE
PREVITI CESARE
SCAJOLA CLAUDIO
SODANO CALOGER
VITO ALFREDO |