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06/11/2006

 

NO GLOBAL

Non credo che il processo di globalizzazione sia in qualche modo arrestabile ne lo vorrei. Non credo  nemmeno  che sia qualcosa di assolutamente negativo.

Credo anzi   che la globalizzazione è una grande opportunità, sia per quella parte dell'umanità finora esclusa, sia per noi ricchi occidentali.

Dov'è allora il problema?

Il problema sta che questo fenomeno è guidato da organismi come il WTO (World Trade Organization) e l'FMI (fondo monetario internazionale).

Questi organismi sovranazionali perseguono solo l'ottica del profitto, degradando l'uomo a consumatore e perseguendo nient'altro che le regole di un liberismo selvaggio che ha lo scopo di aumentare i profitti per le multinazionali e i poteri forti che sono i controllori di tali organismi.

Avete presente l'Argentina? Bene, questo florido paese, ricco di materie prime, è stato strangolato dalle politiche neoliberiste dei Chicago boys, con la complicità dei vari Menem, che svendevano il patrimonio pubblico ( privatizzando come si dice), rubando e consentendo alle multinazionale di fare affari lucrosi. Mentre le banche ci rifilavano i famosi Bond...!!

Conseguenza di questo è che mentre i capitali circolano nella massima libertà

( soprattutto grazie a numerosi paradisi fiscali), i diritti vengono bloccati. Anzi vengono attaccati diritti e servizi del mondo occidentale, costati anni di lotte e di sacrifici.
Abbiamo visto nell'ultima vicenda della guerra in Iraq la potenza delle multinazionali. In particolare quelle del petrolio, dopo avere eletto il presidente della nazione più potente e  avere sistemato uomini suoi in tutti i vertici dell'amministrazione ha spinto per una guerra facendo passare l'idea che era essenziale per mantenere basso il prezzo del petrolio andare a prendersi  quell'enorme serbatoio che è l'Iraq, promettendoci che il prezzo sarebbe calato. Quale siano i risultati è sotto gli occhi di tutti. E chi ha finanziato alla fine la guerra? Leggete
qui

 

La globalizzazione è vista con enorme paura dalla popolazione perchè i paesi occidentali stanno subendo la concorrenza spietata delle nazioni emergenti come Cina, India e vari altri paesi dell'ex impero sovietico. Questi paesi possono giovarsi di un costo del lavoro che spesso è un ventesimo, o anche più basso, rispetto al costo del lavoro in Europa e nel mondo occidentale in genere. Anche volendo accettare in pieno le teorie del libero mercato, è chiaro che in queste condizioni non è possibile una concorrenza leale. Eh già, perchè il basso costo del lavoro in questi paesi non è dato dall'invenzione di nuove ricette nè dal tenore di vita indubbiamente più basso.

Certo il tenore di vita più basso incide sul costo del lavoro, ma la causa prima del bassissimo costo risiede nelle condizioni di assoluto sfruttamento dei lavoratori di questi paesi. L'assoluta assenza di garanzie   e le condizioni di vita miserrime che comportano un grande potere di ricatto da parte dei "padroni" fanno si  da determinare un costo del lavoro con il quale non sarà mai possibile concorrere. A meno che non si riducano o si eliminino le garanzie del lavoro che esistono nei paesi occidentali.

E stiamo vedendo che il gioco in atto è appunto questo. Precarizzare il lavoro occidentale in modo da  consentire più ampi profitti alle aziende. Le garanzie sul lavoro il parziale affrancamento dei lavoratori è costato anni di battaglie, lotte , morti, dolore ed ora stiamo avvertendo una chiara inversione di tendenza, che vuole annullare tutti i sacrifici e le lotte.

Invece di "costringere " con opportune politiche i paesi emergenti ad applicare gradatamente le garanzie che esistono da noi, vogliono costringere noi a rinunciarvi. In modo da vere un grande mercato di schiavi che siano solo funzionali agli interessi delle aziende ed ai profitti di pochi.

Il WTO applica sanzioni antidumping per i paesi che non rispettano le norme del libero mercato distorcendo la concorrenza. Ad esempio uno Stato viene punito, multato se indebitamente aiuta un settore produttivo offrendogli sconti fiscali immotivati, finanziamenti immotivati e roba del genere.

Ma il tenere basso il costo del lavoro sfruttando altri esseri umani come se fossero schiavi, oltre ad essere immorale, non costituisce una sorta di dumping? Allora perchè non si interviene in tal senso?

Chiaramente sempre per la logica del profitto. Eh già perchè nel medio periodo, continuando cosi, assisteremo ad un impoverimento progressivo dei paesi occidentali, con le relative popolazione che ridurranno via via i consumi. Pensano che la conquista dei nuovi ed immensi mercati di consumatori come Cina ed India compenseranno la perdita del consumo in occidente? Possibile sia questo il calcolo.

Ma questo tipo di politica credo sia sbagliata, poco lungimirante oltre che immorale. Credo anche e spero vivamente , che non assisteremo alla nostra morte passivamente, ma che via via innalzeranno il conflitto ed il livello di scontro fino al limite estremo. E quando non avranno niente più da perdere accadrà, come ci racconta la storia. Nel contempo man mano che le condizioni di vita nei paesi del terzo mondo aumenteranno, la richiesta di garanzie e dell'affrancamento dalla schiavitù del lavoro sarà posta anche li e con sempre maggior forza.
Tutto questo rende più chiaro del perchè il movimento no-global è stato sin dall'inizio criminalizzato e represso con forza come non accadeva da tempo con i movimenti dal basso.

Se la gente capisce quello che c'è in ballo e quello che ci stanno facendo è possibile che si incazzi al punto da diventare incontrollabile. Per questo ritengo che più voci tentino di spiegare questi fenomeni, di renderli chiari alla gente che vive di un 'informazione drogata ed asservita alle logiche del potere, meglio è.

Questa è una delle ragioni sociali del sito pummarulella. Sperando che possa servire non solo da megafono, ma anche da esempio per i tanti altri che vorranno imitare me, che a mia volta ho imitato altri partiti prima di me.

Ricordate tutti che uno dei poterei più grandi che abbiamo è quello della scelta nel momento che andiamo al supermercato. Scegliere il mulino bianco, o la nike piuttosto che rivolgersi al commercio equo e solidale è una scelta che può fare la differenza. Se la logica è quella del profitto possiamo colpirli nel loro punto più sensibile: cercando cioè di ridurre i loro profitti

di giuseppe galluccio 29/4/06

 

 

 

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