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06/11/2006

 

 

mericani

 

 

Perchè il nome "merica"?

Perchè era il modo con cui si indicavano gli USA qui nel napoletano: "a 'merica". Questa per tutti gli italiani è stato sempre un sogno, ha rappresentato il mito. Si andava in america per arricchirsi, prima ancora dall'Europa ci si andava per sete di libertà, avventura...

Ma la merica vale davvero il sogno?

Un paese dove  il 40 % della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà? Una democrazia dove votano meno della metà degli aventi diritto ed uno come Bush rappresenta non  più del 25 % ella popolazione?

Davvero si deve invidiare un paese, una nazione che ha posto le sue fondamenta sulla strage delle popolazioni indigene che esistevano in quel continente?
Davvero hanno qualcosa da insegnare quelli che solo un centinaio d'anni fa prosperavano sulla schiavitù?

Domande retoriche ovviamente.

Allora facciamo qualche affermazione per caratterizzare quel paese. Oggi esistono tanti stati che vengono definiti canaglia. Ma la merica è l'unico paese che ha sganciato un 'arma nucleare, anzi due, facendo centinaia di migliaia di morti, forse inutili. Comunque  mai strage più grande fu perpetrata. Fu giustificata con la necessità di porre fine ad una guerra che avrebbe comportato la morte di altri americani. Ma il Giappone era oramai in ginocchio e in realtà decisero di farlo anche per valutare gli effetti di quell'arma terribile..ma questa è un 'altra storia

La merica è il paese dove circolano più armi e dove si ha il più alto numero di omicidi. Ah dimenticavo...è un paese dove vige ancora la pena di morte, bandita oramai da tutto l'occidente.

Questo paese è quello che oggi va combattendo, invadendo, bombardando, sterminando in mezzo mondo. Il tutto con la pretesa di (es)portare la democrazia.

Insomma si vuole esportare un presunto benessere a colpi di bomba...esattamente come la chiesa cattolica ha voluto esportare la civiltà a colpi di crocefisso, compiendo stragi immani.

L'idea di imporre un modello di vita con la forza è stata storicamente sempre nefasta. Ci sarebbe da sbellicarsi dalle risa se non fosse maledettamente serio e se questo paese, i suoi governati, non stessero trascinando il mondo verso un baratro.

Perciò in questa sezione ci proponiamo di squarciare il velo e di raccontare il paese per quello che, secondo noi, realmente è. Non l'immagine fasulla che viene proiettata.

Noterete che useremo spesso fonti americane per non essere accusati di faziosità.

 

by pummarulella

 

 

 

 


 

 

 

 

Qui sotto vi riporto alcuni brandelli di verità raccontate dal Correire della sera, certo non un quotidiano komunista. Viene alla luce un paese dalle contraddizioni enormi, dove si vive bene solo se si è ricchi.


 

 

CRONACHE dal Corriere della sera
Coinvolti milioni di impiegati in tutti gli Stati Uniti. Quando la morte del dipendenti è un affare
Denuncia del Wall Street Journal: molte compagnie stipulano di nascosto assicurazioni sulla vita dei lavoratori .
WASHINGTON - Mettere a frutto la vita dei propri dipendenti. O meglio la loro morte, con un giro di premi assicurativi ben studiato. E' questa la strada che hanno seguito molte aziende americane. Quando Felipe Tillman morì a 29 anni stroncato dall'Aids i suoi familiari non ricevettero un soldo: l'uomo non era assicurato. Ma la sua compagnia sì: la morte dello sfortunato impiegato dell'Oklahoma fruttò alla CM Holdings Inc. oltre 339 mila dollari. Per centinaia di compagnie americane i dipendenti fruttano più da morti che da vivi.


LE AZIENDE UNICHE BENEFICIARIE - Le aziende stipulano assicurazioni sulla vita dei lavoratori comparendo nella polizza come uniche beneficiarie. Milioni di lavoratori americani, rivela il quotidiano «Wall Street Journal», ignorano che la loro morte procurerà un guadagno finanziario alla loro compagnia. Questo tipo di assicurazione, chiamato Coli (Corporate Owned Life Insurance), è tenuto riservato da molte aziende americane. La Nestlè Usa ha coperto con questo tipo di polizza 18 mila dipendenti. La Pitney Bowes l'ha usata nei confronti di 23 mila impiegati. La Procter & Gamble ha coperto in questo modo 15 mila lavoratori negli Usa.


ALLENTAMENTO DELLE REGOLE - Questo tipo di assicurazione della vita era nato per proteggere le compagnie dalla perdita improvvisa di dirigenti collocati in posizioni insostituibili. Ma un allentamento delle regole aveva portato negli anni '80 a una esplosione delle polizze Coli, chiamate in gergo le «assicurazioni dell'uomo delle pulizie», estendendole a tutti i dipendenti. Le polizze sono vantaggiose perché consentono alle compagnie di usarle per ottenere prestiti i cui interessi non sono tassabili. A questo bisogna aggiungere il beneficio netto della morte del dipendente.

CASI PARADOSSALI - La situazione ha innescato casi paradossali. Quando nel 1994 la infermiera Peggy Stillwagoner morì in un incidente stradale, dopo alcune ore di agonia in ospedale, i familiari, in difficoltà finanziarie, chiesero un aiuto al suo datore di lavoro per pagare le spese mediche.Senza ricevere un dollaro. Solo dopo alcuni anni scoprirono che la compagnia medica aveva incassato 200 mila dollari dalla assicurazione sulla vita della infermiera. A volte le compagnie offrono benefici assicurativi minimi ai dipendenti senza rivelare l'esistenza di polizze molto più ingenti a loro beneficio, rivela il quotidiano. Un altro aspetto paradossale della situazione è che le polizze sono valide anche quando i dipendenti non lavorano più per la loro compagnia (o sono in pensione). Le aziende seguono con discrezione lo status degli ex dipendenti pronte a farsi avanti quando arriva la notizia della loro morte.

 

 

 


 

 

 

                

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